E’ originario della provincia di Cuneo ed è il più giovane di tutti: monsignor Giorgio Marengo è uno dei 21 nuovi cardinali che Papa Francesco creerà il 27 agosto, come annunciato domenica 29 maggio dopo la recita del Regina Coeli, dalla finestra del Palazzo Apostolico, in piazza San Pietro.
Primo vescovo della Mongolia
Giorgio Marengo, 48 anni il 7 giugno, originario di Cuneo, è missionario della Consolata in Mongolia. Paese che per la prima volta ha avuto un vescovo con la nomina, il 2 aprile 2020, proprio di Marengo, designato anche prefetto apostolico nella capitale Ulan Bator (La Stampa, 29 maggio).
Filosofo e missionario
Dopo gli studi di Filosofia e il dottorato in Missionologia a Roma, Giorgio Marengo ha emesso la professione perpetua il 24 giugno 2000 come missionario della Consolata, ed è stato ordinato sacerdote nel 2001.
Gli incarichi in Mongolia
Lo sguardo all'Asia sin dal 2001 con diversi incarichi al Ministero pastorale in Mongolia ad Arvaiheer, come primo missionario dell’I.M.C. in Mongolia; come consigliere Regionale Asia, Superiore per la Mongolia e Parroco di Maria Madre della Misericordia ad Arvaiheer. Poi due anni fa Papa Francesco lo ha nominato Prefetto Apostolico di Ulaanbaatar (Mongolia) e ora lo sceglie come cardinale (Vatican News, 29 maggio).
Gli auguri a “sorpresa”
Padre Marengo ha saputo della nomina a cardinale dopo aver celebrato la messa dell’Ascensione in una comunità delle suore missionarie della Consolata, appena fuori Roma, «ed ero con due sacerdoti della Mongolia con i quali ho avuto appunto nei giorni scorsi l’udienza con Papa Francesco».
Terminata la messa una delle suore «mi è venuta incontro e ha iniziato a farmi gli auguri. Sinceramente non capivo il perché. A quel punto mi ha detto che il Santo Padre al termine del Regina Caeli aveva letto il mio nome tra quelli dei nuovi cardinali».
I cattolici in Mongolia
Il futuro cardinale Marengo ha provato «un senso di grande stupore, di grande smarrimento, perché è stata una vera sorpresa. Ho pensato subito a come il Papa abbia a cuore quelle realtà in cui la Chiesa è una minoranza: noi in Mongolia siamo davvero un piccolo gruppo, 1500 cattolici, rispetto alla popolazione che ha altre tradizioni».
E dice di aver provato «anche un senso di gratitudine verso il Santo Padre che pensa alla Chiesa anche nei posti più lontani e meno consueti. Detto ciò faccio ancora fatica a rendermi conto di cosa mi stia succedendo!».
Il “silenzio” del Papa
Due giorni prima della nomina aveva incontrato il Papa. Che non gli aveva preannunciato nulla. «Assolutamente, non ha detto niente su porpore cardinalizie o sull’annuncio che avrebbe fatto ieri! Abbiamo parlato di tante cose ma questo argomento non è stato proprio toccato».
Perché un cardinale alla Mongolia?
Per monsignor Marengo, il Papa ha donato un cardinale alla Mongolia perché con questa scelta «denota il senso della sua cura pastorale: il successore di Pietro ha a cuore la Chiesa nel suo insieme e quindi anche dove ci sono piccole realtà. È un messaggio molto bello: pensiamo alle prime comunità cristiane che vivevano in situazioni di difficoltà». Questo è «un gesto che mostra come il Papa continui a promuovere l’annuncio del Vangelo in tutte le parti della Terra».
“Il desiderio di imparare”
Il futuro cardinale Marengo sarà, con i suoi 47 anni (48 a giugno, ndr) anche il più giovane dell’intero collegio cardinalizio. «Proprio per la mia giovane età ho il desiderio di mettermi a imparare da tutte le persone con più esperienza di me. Mi sento molto piccolo e vorrei chiedere a tutti gli altri di condividere la loro conoscenza e la loro sapienza. Mi metterò alla loro scuola!» (Stanze Vaticane - Tg Come, 30 maggio).