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Texas, muore d’infarto il marito di una maestra uccisa nella strage

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Annalisa Teggi - pubblicato il 27/05/22
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Joe Garcia è letteralmente morto di dolore per la donna con cui era sposato da 24 anni e che ha fatto da scudo ai suoi alunni. Lasciano orfani 4 figli.

Joe Garcia, morto di dolore

A due giorni dalla strage in Texas un tremendo colpo di coda della violenza esplosa nella scuola elementare di Uvalde. Il marito di una delle insegnanti, che fino all'ultimo ha tentato di proteggere i propri alunni, è morto d'infarto. Joe Garcia, sposato con Irma da 24 anni, non ha retto al dolore della perdita. I loro 4 figli restano orfani, pagando il costo altissimo di una tragaedia nella tragedia.

Lo ha annunciato su Twitter un loro nipote.

L'urlo del male nel recinto domestico

Ieri sarebbe stato l'ultimo giorno di scuola a Uvalde, tutti erano pronti per le vacanze estive. E invece si piange e si celebrano funerali, si grida allo sconcerto e si resta attoniti di fronte a un orrore esploso in un recinto quasi domestico. Uvalde è un paesino di 15 mila abitanti, quelli in cui ci si conosce tutti. Ma fino a che punto si conosce l'altro?

In questo contesto apparentemente a misura d'uomo e di famiglia è covata anche la follia del 18enne Salvado Ramos, deflagrata in 40 minuti d'inferno.

masacre uvalde texas

In quella classe molti destini si sono incrociati, ogni anima ha combattuto lì la sua prova personale decisiva. Irma Garcia insegnava da 23 anni in quella scuola elementare e da 24 anni era sposata con Joe. S'intuisce la trama di una vita in cui la dedizione al proprio mestiere e ai propri cari andava di pari passo. Una brava maestra, dicono.

Non era, evidentemente, quel tipo di bravura che si traduce solo in mille risorse educative ben progettate ed eseguite. Era la mossa buona di chi fonda tutto sulla relazione, fino al punto di fare da scudo ai propri studenti nel momento improvviso e tragico che hanno vissuto. Insieme, e insieme anche al loro attentatore. Un grande punto interrogativo resta - personalmente - aperto sull'autore giovanissimo della strage (aveva appena 9 anni in più delele sue vittime). Anche Salvador Ramos ha visto di fronte a sé Irma che difendeva i bambini e si opponeva con la nuda presenza al grido: "Ora vi uccido tutti!". Voglio credere che oltre ad essere difensivo, questo gesto di estrema protezione di Irma sia stato anche educativo per il ragazzo assassino presente in classe. Un ultimo appiglio di luce visto da chi sprofonda nel buio.

Oggi, a due giorni dalla strage, il mondo intero urla contro l'intollerabile sistema delle armi negli Stati Uniti d'America. Qualcosa di più intimo e lacerante ha urlato nel cuore di Joe Garcia che a 48 anni, abbracciando fino all'ultimo i suoi figli, è morto di crepacuore perché per lui quello che è accaduto non è la strage di Uvalde, il peggio dopo Sandy Hook ma il colpo quasi chirurgico di una violenza che ha spaccato a metà il centro vivo e pulsante della sua vita.

Una famiglia normalissima

4 figli restano orfani, 2 maschi e due femmine, il più grande arruolato nei Marines e la più piccola iscritta alle scuole medie. La famiglia Garcia ora sono loro, si guarderanno alle spalle pensando che il classico sogno d'amore è stato infranto.

Il loro genitori, Joe e Irma, avrebbero festeggiato a breve le nozze d'argento. Innamorati alle scuole superiori, non si erano più separati. Non più una trama così comune di questi tempi. Fa pensare a quella frase di Chesterton,

E precisiamo, conoscendo gli strali affilati di certe menti, che 'normale' in questo contesto significa 'ordinario'. Le solite cose sono lo straordinario del mondo. Mettere su una famiglia che è così semplice e solida da mescolarsi al tessuto della realtà di cui è parte. Voi siete il sale della terra, sì. E la prima cosa che il sale fa per dare sapore alla pasta è sciogliersi nell'acqua che bolle. Così, la normalità straordinaria di una famiglia innerva di bene il tessuto del mondo senza mostrarsi, sciogliendosi.

Ma il mondo funziona per trend e oggi ci abbaglia l'errore che lo straordinario della famiglia Garcia sia questa tragedia nella tragedia che li ha colpiti. Il trend passerà a breve, ma quegli orfani resteranno con la loro anima vulnerabile esposta a molte domande scomode. Si frantuma così in fretta un'ipotesi di amore forte, semplice, buona, sincera? Finisce in nulla e lacrime quel che un uomo e una donna hanno costruito in più di 20 anni? E' un'illusione scommettere sull'affetto che genera?

L'America ha un problema con le armi, verissimo. Ma l'America (e il mondo intero) hanno un problema a monte delle armi. Ed è un nemico annidato nelle anime da molto tempo. La violenza della frantumazione e della disperazione ha solo come ultimo tassello del puzzle i colpi di un fucile. Il grilletto si preme come atto finale di una sconfitta umana che è a monte.

Possiamo dare tanti nomi a questo nemico, in fondo la radice è quella che portò anche la Sacra Famiglia a fuggire in Egitto. Il veleno della sepazione diabolica che assume l'aspetto di circostanze multiformi nel male ha il suo opposto proprio nella costruzione di una società familiare.

Si risponde alla strage di Uvalde certamente con mosse politiche concrete sul sistema delle armi, ma si risponde in modo ancora più efficace testimoniando nella vita normale delle persone normali quello che i figli di Joe e Irma hanno bisogno di sentirsi dire per non soccombere loro stessi al dolore. Che scommettere sull'amore che fa famiglia non è sentimentalismo, e non è una presenza fragile anche se cade sotto i colpi di un'arma da fuoco.

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