Non è una missione impossibile quella di vedere Papa Francesco a Kiev per tentare un’operazione di pace nel conflitto tra Russia e Ucraina. A dirlo è il Segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin, “numero due” del pontefice.
“Non è escluso in assoluto”
«Il Santo Padre ha detto nell’intervista al Corriere della Sera che non intende per il momento andare a Kiev, ma penso che rimanga una delle possibilità. Non è escluso in assoluto, dipende un pò dall’evolversi della situazione», ha sottolineato Parolin, rispondendo alle domande dei giornalisti, a margine di un evento a Roma per il 30° anniversario della Fondazione CEUR e la presentazione della nuova residenza Camplus San Pietro.
«Se questo può servire per la pace, credo che il Papa sia disposto ad andare a Kiev», ha aggiunto il cardinale (Agensir, 25 maggio).
“Aspettiamo la loro risposta”
In quell’intervista al Corriere, il Papa aveva anche aperto alla possibilità di andare a Mosca per dialogare con il presidente russo Vladimir Putin.
Nei giorni scorsi, su questa opzione, il cardinale Parolin aveva spiegato «che a questo punto non ci siano altri passi da fare». «Si è offerta la disponibilità da parte del Santo Padre di andare a Mosca - aveva aggiunto il Segretario di Stato Vaticano - di incontrare personalmente il presidente Putin. Aspettiamo che siano loro che cosa vogliono, che cosa intendono fare. Più di così non credo che da parte del Santo Padre ci siano ulteriori passi da fare».
Il silenzio di Mosca
Una porta spalancata dunque sulla possibilità di intavolare un dialogo costruttivo che faccia tacere le armi che martellano da tre mesi l’Ucraina (Vatican News, 13 maggio). Ma da allora, sul fronte di Mosca, tutto tace, almeno ufficialmente.