Mercoledì, 25 maggio 2022
1. L'ambasciatore statunitense in Ucraina, la Cina e il suo incontro con Papa Francesco
2. L'opposizione all'aborto negli Stati Uniti non si basa solo sulla religione
3. Papa Francesco in Quebec: una visita papale più sobria di quella del 1984
4. Marketing religioso: “11 lezioni per evangelizzare meglio”
5. Un'occhiata al lavoro più difficile nella Chiesa cattolica
1. L'ambasciatore statunitense in Ucraina, la Cina e il suo incontro con Papa Francesco
Il vaticanista Gerard O'Connell ha incontrato di recente il nuovo ambasciatore statunitense presso la Santa Sede, Joe Donnelly, che ha presentato le sue credenziali a Papa Francesco ad aprile. L'ex senatore democratico dell'Indiana ha condiviso con lui parte del contenuto del suo incontro con il Papa, inclusa la questione dell'Ucraina. Il Pontefice “mi ha detto: 'Sono disposto a fare qualsiasi cosa per portare la pace. Andrò a Mosca. Andrò a Kiev. Farò tutto il necessario se questo porterà alla pace'”, ha riferito il diplomatico, secondo il quale i Russi stanno perpetrando un genocidio. L'ambasciatore crede che la posizione del Vaticano sia in linea con le speranze e le aspirazioni dell'Ucraina, ma ha fatto un passo indietro quando il vaticanista gli ha ricordato che Papa Francesco ha anche parlato dell'“abbaiare della NATO alle porte di Mosca”, spingendola ad agire. L'Ucraina è “una Nazione libera e indipendente, e ha il diritto di associarsi con chi vuole”, ha replicato Donnelly. Riferendosi alla situazione in Israele, Stati Uniti e Cina, il nuovo ambasciatore ha confidato che il Vaticano si trova “in una condizione molto difficile”. In particolare, ha sottolineato come la Santa Sede stia cercando di assicurare la sopravvivenza della Chiesa in Cina di fronte a un “regime autoritario e dittatoriale che vuole imporre la propria volontà”. Circa l'arresto del cardinale Zen, ha affermato, “gli Stati Uniti hanno condannato la Cina in modo molto più esplicito” del Vaticano.
America, inglese
2. L'opposizione all'aborto negli Stati Uniti non si basa solo sulla religione
Il sito web statunitense First Things denuncia il comportamento oltraggioso degli attivisti a favore dell'aborto, che invocano un ritorno alla “teocrazia” di fronte a un possibile rovesciamento della sentenza Roe vs. Wade, che nel 1973 ha stabilito la liberalizzazione dell'aborto a livello federale negli Stati Uniti. Coloro che si oppongono all'aborto vengono spesso ritratti come fondamentalisti religiosi, ma la loro posizione si basa in realtà su una convinzione antropologica. “La causa pro-life si costruisce su realtà naturali e morali: prove scientifiche sul momento in cui inizia una nuova vita umana e una filosofia corretta sulla profonda dignità e sul valore di ogni membro della famiglia umana”, sottolinea il sito conservatore. Ricordando il diritto di ogni essere umano alla protezione legale, ricorda che le leggi pro-life “non sono più o meno religiose della Dichiarazione d'Indipendenza” del 1776. Viene quindi ribadito “il valore intrinseco della vita umana, indipendentemente da dimensioni, stadio di sviluppo o capacità cognitive”, in contrasto con una certa ideologia dominante “che considera alcuni esseri umani non-persone”. I pro-life sono quindi invitati a “testimoniare con coraggio e misericordia la verità sull'uguale dignità di ogni membro della famiglia umana”.
First Things, inglese
3. Papa Francesco in Quebec: una visita papale più sobria di quella del 1984
“Papa Francesco visiterà Quebec City alla fine di luglio in un contesto diverso da quello della visita di Giovanni Paolo II nel 1984, e quindi la sua visita dovrebbe essere più sobria e meno festosa”, analizza il Journal de Québec a qualche settimana dal primo viaggio di Papa Francesco in Canada, progettato per ricostruire un ponte con le popolazioni indigene dopo le rivelazioni sugli abusi commessi nelle scuole residenziali, in particolare quelle gestite dalla Chiesa cattolica. Non molto a che vedere con la visita di Giovanni Paolo II, che a 64 anni “attraversò il Paese in una maratona di 12 giorni, attirando grandi folle ovunque andasse, inclusa Quebec City, dove riunì più di 250.000 persone per una Messa all'aperto”, riferisce il quotidiano. Il viaggio del Papa polacco era stato tuttavia annunciato un anno e mezzo prima, quello del Pontefice argentino con soli due mesi di anticipo, il che fa ritenere a Gilles Routhier, docente presso la Facoltà di Teologia e Studi Religiosi dell'Università di Laval, che le folle del 1984 non si ripeteranno, soprattutto per ragioni logistiche.
Journal de Quebec, francese
4. Marketing religioso: “11 lezioni per evangelizzare meglio”
“Fondamenti di Marketing Religioso: 11 lezioni per evangelizzare e venderci meglio senza perdere speranza o missione”. Questo il titolo del libro di Carlos Luna, recensito sul sito religioso spagnolo Religión Digital. “La gente pensa che marketing equivalga a vendere. Mi piace definirlo invece come empatia, un atteggiamento relazionale che gli esseri umani possiedono, ed è la coccola che Gesù ha messo in pratica con quanti ha incontrato nel Suo cammino, per soddisfare le loro necessità”, spiega nel testo Luna, laico domenicano. L'esperto sottolinea come l'aspetto focale siano i desideri e le necessità di chi riceve la Buona Novella piuttosto che il modo in cui la Chiesa o gli altri attori religiosi impacchettano e comunicano il messaggio. Il teologo che ha rivisto il libro, padre Jesús Espeja, definisce l'idea di Luna “un contributo gratificante” che collega al rinnovamento “suggerito dal Concilio [Vaticano II]” e che “è oggi incoraggiato da Papa Francesco”. In particolare, apprezza l'enfasi di Luna sull'empatia.
Religion Digital, spagnolo
5. Un'occhiata al lavoro più difficile nella Chiesa cattolica
È un compito di cui i non esperti sanno poco o niente, tuttavia la posizione di Sostituto per gli Affari Generali della Segreteria di Stato è probabilmente la più difficile e strategica nella Curia Romana, dice John Allen. Come capo dello staff del Pontefice, il Sostituto è per tradizione l'unico che ha il diritto di vedere il Papa senza appuntamento. “La maggior parte dei giorni, è il sostituto che si prende la briga di circa il 90% delle decisioni che un Papa deve prendere”, aggiunge il vaticanista di Crux. Sotto Francesco, è stato il cardinale Angelo Becciu ad accendere i riflettori su questa funzione, suo malgrado. Indagato nel “Processo del Secolo” vaticano, relativo a uno sfortunato palazzo di 400 milioni di dollari a Londra, il cardinale italiano è stato rimosso dal compito dal Papa nell'ottobre 2020. Nell'articolo, Allen non cerca di stabilire se Becciu sia colpevole o innocente, volendo mostrare anche la persona più esperta non è riuscita a svolgere adeguatamente la missione del Sostituto, vista la complessità dei casi trattati. Allen cita un funzionario vaticano che gli ha detto come dovrebbe essere un sostituto ideale: “Quel tipo deve pensare all'avverbio che verrà usato in un discorso papale, a chi dovrà essere nominato vescovo in un posto sensibile, all'ultima discussione trascurabile tra il personale vaticano e anche alla politica che il Vaticano dovrebbe adottare in alcune grandi dispute teologiche. Nessuno può fare tutto questo in modo perfetto”.
Crux, inglese