Discutere su argomenti controversi con familiari, amici o anche estranei non è mai semplice, e farlo online è ancora più complicato. La bozza trapelata di recente della decisione della Corte Suprema che potrebbe rovesciare la sentenza Roe v. Wade ha acceso gli animi nei giorni scorsi, e può essere difficile sapere come – e perfino se – rispondere alla miriade di punti di vista e alla rabbia che vediamo online.
Aleteia ha contattato Mary Lenaburg, popolare oratrice, scrittrice e influencer cattolica intervistata di recente sulla sua posizione pro-life in occasione di una sua visita allo State College della Pennsylvania. La Lenaburg crede che agire con amore sia l'unico modo per articolare un punto di vista pro-life, e ha condiviso con noi i suoi consigli per rispondere online ai commenti sull'aborto.
Aleteia: Quando si tratta di commenti e post sui social media che sono pro-choice, o che criticano la posizione pro-life sull'aborto, dovremmo ignorarli? Confrontarci con loro? Sfidarli? Molti di noi non vogliono perdere amici o creare tensioni con loro, ma si sentono a disagio a non dire niente.
Mary Lenaburg: Non sono mai stata una persona che si tira indietro di fronte alle conversazioni difficili. Ciò non vuol dire che le gestisca sempre bene, ma credo che il silenzio, soprattutto su questioni legate alla dignità della vita, sia deleterio non solo perché per noi è moralmente letale, ma anche perché come fanno le persone a capire in cosa crediamo come cristiani cattolici se non diciamo loro la verità con amore e misericordia?
Se la conversazione prende una piega negativa o la gente diventa cattiva, io resto paziente e positiva. Quando ci si lascia prendere dall'emotività si perdono argomentazioni. Ho scoperto che evitare l'argomento crea più tensione che essere semplicemente onesti. Se le persone decidono di troncare l'amicizia, allora non sono mai state veramente nostre amiche. Conosco molta gente che la pensa diversamente da me a livello politico o religioso, e tuttavia siamo rimasti amici. Il mio metodo è tenere sempre la porta aperta e un posto a tavola
Come possiamo testimoniare la vita senza isolare altre persone?
Credo che dobbiamo incontrarli là dove sono. Siamo stati tutti catechizzati diversamente, e le nostre esperienze influiscono direttamente sulla nostra risposta a ogni situazione. Dobbiamo ascoltare le persone, “sentire” il loro cuore e dire la verità con amore e misericordia. Anche se ci rifiutano, dobbiamo amarle. È l'unica risposta.
Come risponderebbe a un commento o a un post come “Buona Festa della Mamma a tutte le madri che hanno potuto scegliere di essere madri”?
Di fronte a dichiarazioni come queste tutto quello che sento è dolore. È accaduto qualcosa nel percorso della formazione di queste persone su questioni che riguardano la dignità di ogni vita. Chiunque – tranne le donne che sono state stuprate – può scegliere. Scegliere di fare sesso o no. È allora che avviene la scelta. Una volta che un bambino viene concepito, è un'altra persona di cui tener conto.
Nel caso di stupro o incesto, è orrendo e il mio cuore sanguina per quelle donne, ma anche nelle circostanze più terribili, Dio ha permesso che si formasse una nuova vita. Ha una missione come ce l'abbiamo noi. Non ha scelto quando vivere, ma ciò non vuol dire che debba essere uccisa solo per com'è iniziata la sua esistenza.
Ogni vita conta. Ciascuna. Non importano le abilità o disabilità che può avere, com'è stata concepita o la famiglia in cui è nata. Ciascuno è creato a immagine e somiglianza di Dio e merita di vivere.
Lei è sempre stata pro-life?
Sì, sono sempre stata pro-life. Al liceo ho lottato quando un'amica è rimasta incinta e i suoi genitori l'hanno buttata fuori di casa. I miei genitori le hanno offerto assistenza e l'hanno aiutata a trovare il suo porto sicuro. Ricordo quanto mia madre fosse incoraggiante e gentile quando parlava con lei. Voleva solo che lei e il suo bambino fossero al sicuro e curati. Nessuno stigma. Nessun giudizio, solo amore. Ho imparato a prendermi cura delle persone nello stesso modo. Lei mi ha guidata con l'esempio.
Quale ritiene che sia l'aspetto più coinvolgente o invitante del messaggio pro-life?
Penso che la parte più invitante del messaggio pro-life sia il fatto che desideriamo davvero prenderci cura sia della madre che del bambino. Non ci limitiamo ad assistere la madre incinta, sono disponibili molti servizi anche dopo la nascita.
Un altro aspetto del movimento pro-life per me molto importante è il modo in cui camminiamo con i genitori che hanno ricevuto una diagnosi terminale. Ci stringiamo intorno alla famiglia per celebrare ogni passo della vita in gravidanza e poi camminiamo insieme a lei dopo la nascita, nella valle del dolore.
Ogni vita è preziosa, e dovrebbe essere celebrata indipendentemente dalle circostanze della nascita. Dobbiamo insegnare meglio ai nostri giovani come Dio li vede, rafforzare la loro dignità e il loro valore. Dobbiamo anche svolgere un lavoro migliore nell'accompagnare chi si trova in circostanze disperate che fanno prendere in considerazione l'idea di abortire. In poche parole, dobbiamo smettere di giudicare e iniziare ad amare.