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Un sacerdote offre prove dei crimini di guerra in Ucraina – L’interpretazione teologica di Stephen King – & altro…

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i.Media per Aleteia - pubblicato il 12/05/22
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Ogni giorno, Aleteia offre una selezione di articoli scritti dalla stampa internazionale sulla Chiesa e le questioni principali che preoccupano i cattolici nel mondo. Le opinioni e i punti di vista espressi in questi articoli non sono quelli degli editori.

Giovedì, 12 maggio 2022

1. Il sacerdote francese Patrick Desbois indaga sugli abusi russi in Ucraina

2. Lituani cattolici e ortodossi preoccupati per la Russia 

3. "Pontifexit": il papato romano e l'Occidente

4. Sacerdoti e suore dello Sri Lanka operano come mediatori per evitare la violenza

5. Un'interpretazione teologica dei romanzi di Stephen King

1. Il sacerdote francese Patrick Desbois indaga sugli abusi russi in Ucraina

Padre Patrick Desbois è un sacerdote cattolico francese attualmente coordinatore scientifico del Babi Yar Memorial di Kiev. Da un po' di tempo, raccoglie prove dei crimini di guerra commessi dai soldati russi. A questo scopo, riunisce via Zoom sintesi delle esecuzioni, testimonianze di vittime di stupro e assalto e storie di persone i cui parenti sono stati feriti o uccisi dai soldati russi. I testimoni si impegnano a parlare apertamente, fornendo dati personali, la loro vera identità, numero di telefono e indirizzo e-mail. “Sono persone che vogliono testimoniare affinché gli assassini russi siano giudicati”, spiega padre Desbois, che non teme di tracciare un parallelismo tra questi massacri e quelli perpetrati dai nazisti contro gli ebrei nella stessa regione nel 1941. Il sacerdote francese ha intrapreso questa missione dopo le ripercussioni della scoperta delle fosse comuni di Bucha. “Ci sono molti casi come quello di Bucha purtroppo”, ha dichiarato, sperando che queste testimonianze verranno usate in futuro nelle procedure giudiziarie internazionali.

Il Messaggero, italiano

2. Lituani cattolici e ortodossi preoccupati per la Russia 

Lo Stato baltico della Lituania, ai confini dell'enclave russa di Kaliningrad, si sente particolarmente in pericolo per via dell'aggressività russa. La maggior parte della popolazione lituana è cattolica, ma c'è anche una minoranza ortodossa affiliata al Patriarcato di Mosca. Nella capitale, Vilnius, i 120.000 ortodossi vogliono sfuggire alla morsa del Cremlino. “Condanniamo fermamente la guerra della Russia contro l’Ucraina e preghiamo Dio per la sua rapida conclusione”, ha affermato il Metropolita Innocente, dicendosi in disaccordo con il Patriarca Kirill ma senza pensare a unirsi al gregge del Patriarca di Constantinopoli come chiede una parte del clero ortodosso. Dal canto suo, l'episcopato cattolico è preoccupato per il fatto che i Lituani diventino “le prossime vittime” di Putin, e denuncia “una guerra ibrida che è già in atto”, riferendosi in particolare alla pressione migratoria al confine bielorusso.

Settimana News, italiano

3. "Pontifexit": il papato romano e l'Occidente

Lo storico della Chiesa e accademico negli Stati Uniti Massimo Faggioli spiega come il pontificato di Papa Francesco “si stia lasciando alle spalle l'identificazione con l'Occidente” in quello che definisce un “Pontifexit”, come l'uscita della Gran Bretagna dall'Unione Europea. Faggioli spiega che si tratta di un trend iniziato con il rifiuto della guerra nucleare nel 1963 da parte di Papa Giovanni XXIII e continuato con vigore sotto Benedetto XVI, che ha eliminato “Patriarca d'Occidente” dai titoli ascritti al Pontefice. L'autore sostiene tuttavia che Papa Francesco è andato molto oltre. “Lo ha fatto da un punto di vista ecclesiastico e teologico con la sua enfasi sulla decentralizzazione, sull'inculturazione e 'le periferie', ma lo ha anche fatto da un punto di vista geopolitico, e questo è stato assai visibile fin dall'inizio del suo 'papato liminale'”, spiega l'accademico italiano, citando la valutazione di Papa Francesco della lotta tra NATO e Russia nella guerra in Ucraina. “La questione non è più se il cattolicesimo e il papato diventeranno meno europei e più globali. [...] La questione è come il papato globale si relazionerà a una molteplicità di poteri mondiali e alle loro narrative di legittimazione politico-religiose contrastanti”, conclude lo storico.

4. Sacerdoti e suore dello Sri Lanka operano come mediatori per evitare la violenza

Mentre gravi disordini scuotono lo Sri Lanka, sacerdoti e suore si sono uniti ai leader musulmani per contrastare la violenza settaria nella città di Negombo, dove la comunità è prevalentemente cattolica. Vari negozi e veicoli appartenenti a musulmani locali sono stati attaccati il 10 maggio, e quattro persone sono rimaste ferite. I chierici cattolici sono scesi in strada per fermare gli agitatori, offrendo una presenza di peacekeeping fino a notte fonda. Il loro intervento ha evitato un raduno filogovernativo. Le autorità, che simpatizzano con la popolazione cingalese, stanno cercando di deviare la rabbia della gente per via del collasso economico usando i musulmani come capri espiatori. “Tutti questi attacchi devono essere fermati immediatamente”, ha dichiarato il cardinale Ranjith, arcivescovo di Colombo.

UCANews, inglese

5. Un'interpretazione teologica dei romanzi di Stephen King

Il gesuita tedesco Klaus Mertes presenta ne La Civiltà Cattolica, prestigiosa rivista gesuita italiana legata alla Santa Sede, una rilettura sorprendentemente teologica dell'opera dello scrittore statunitense Stephen King, “considerato per anni l'autore più prolifico e forse più letto della letteratura horror”. Il confronto con la violenza diabolica porta alla domanda del salmista, che è anche quella di Gesù sulla croce: “Mio Dio, mio Dio, perché mi hai abbandonato?” Nei libri di Stephen King emerge “una lotta tra il bene e il male, tra ragione e inganno, tra responsabilità e odio, tra ingenuità infantile e astuzia di Satana”. Nelle sue storie, si può resistere al male solo attraverso una “scelta morale”, afferma il gesuita tedesco. Anche la denuncia dell'avidità legata alla società del consumo può essere interpretata in modo cristiano. Il “trionfo di Dio sul male” può essere raggiunto solo attraverso una libera scelta della gente e la sua rinuncia alla trappola facile dell'“autoredenzione”.

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