Vi sentite come una pecorella che segue con difficoltà i passi del suo pastore Gesù? Se volete chiedergli di aiutarvi in questo cammino e ringraziarlo per il fatto di avervi scelto per far parte del suo gregge e perché vi cura con tanto amore, potete recitare questa preghiera di San Giovanni d'Avila:
“O pastore benedetto,
come curi la pecorella zoppa e stanca,
come cerchi il cristiano, che ti segue e che stanco e sudato
non smette di seguire i tuoi passi come può!
Come e con quale amore lo cerchi e prendi sulle spalle le sue fatiche,
lo aiuti nel cammino e lo cospargi d'olio dove serve,
come un buon pastore!”
La buona pecora secondo San Giovanni d'Avila
Questa preghiera è inclusa nel Sermone 15 di San Giovanni d'Avila, che l'ha preparata per un mercoledì della Settimana Santa e l'ha intitolata “Beate le pecore che hanno un simile Pastore!”
In quella riflessione, il Dottore della Chiesa spagnolo sottolinea che “Cristo ci ha scelti per essere il nostro pastore”, e indica le condizioni per essere una brava pecora:
“Pensate di essere pecore di Dio se non Lo ascoltate? Da una parte portate avanti le vostre inimicizie, dall'altra dite 'Preghiamo un po'. Non siete pecore di Dio, andate da un gregge all'altro, non ascoltate la voce del Signore, e non ascoltandola non siete Suoi.
[…] Amare i vostri nemici, amare e voler bene a chi vi vuole male (Mt 5, 44; Lc 6, 27ss), questo è essere pecore di Gesù Cristo.
Volete sapere se siete una pecora di Gesù? Guardate se vi fa male perdonare il prossimo, e se, sentendo che Dio dice 'Perdona!', perdonate. […]”.
“Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco, ed esse mi seguono; e io do loro la vita eterna e non periranno mai, e nessuno le rapirà dalla mia mano”.