A 2012, quando aveva appena 3 anni, Mayline ha rischiato il soffocamento ed è entrata in coma. È stata portata in terapia intensiva a Lione, e ai suoi genitori è stato suggerito di staccare i supporti vitali considerando il danno irreversibile che doveva aver subìto al cervello. Allo stesso tempo, una mamma della scuola di Mayline e la sua sorella maggiore, Lou-Anh, hanno suggerito di recitare una novena alla religiosa Pauline Jaricot. Qualche settimana dopo, i medici erano increduli. Mayline ha iniziato a riprendersi, e oggi vive normalmente ad Annecy con i genitori e la sorella di 16 anni.
Il 26 maggio 2020, Papa Francesco ha riconosciuto la guarigione di Mayline come autentica, attribuita all'intercessione di Pauline Jaricot, aprendo così la strada alla sua beatificazione, che avrà luogo a Lione domenica 22 maggio.
“Siamo persone normali in un mondo più o meno normale, e tuttavia è vero, abbiamo sperimentato un miracolo”, ha affermato Emmanuel Tran, papà Mayline, ad Aleteia visitando Lione con la sua famiglia agli inizi di maggio. La storia di sua figlia è raccontata in un libro, Sauvée par un miracle (Salvata da un miracolo), che ha scritto per Mayline. “Volevo dire a Mayline che Dio è sempre stato sulla sua strada”.
Dieci anni dopo quella che avrebbe potuto essere una tragedia ma si è trasformata in un miracolo, l'inatteso recupero di Mayline, ha deciso di scrivere un libro sulla sua storia. Perché?
Emmanuel Tran: All'inizio l'ho scritto per Mayline, perché conoscesse la sua storia. Volevo dirle che Dio è sempre stato sulla sua strada. Questo libro è stato anche per me un modo di rileggere quegli eventi drammatici e poi miracolosi e di prendere coscienza della presenza di Dio nella nostra vita. Mi sono anche reso conto che molte persone hanno pregato per Mayline senza mai sapere che le loro preghiere erano state davvero esaudite! E volevo dire e testimoniare anche questo, che le preghiere vengono esaudite e che i miracoli si verificano anche oggi.
Tra i tanti segni che abbiamo ricevuto nel nostro percorso, nel libro ne ricordo uno in particolare. Dopo i mesi di dramma, quando Mayline è riuscita ad andare a scuola a Nizza, è stata accompagnata da un'ausiliaria, Sheena. Un giorno, Sheena mi ha chiesto di raccontarle quello che era accaduto a Mayline, e io l'ho fatto. E poi mi ha detto: “Curioso, mi ricorda la storia di una bambina di Lione per cui avevamo recitato una novena a Pauline Jaricot con le Domenicane di Cannes”. Ci siamo resi conto, con grande emozione, che Sheena pensava che la bambina fosse morta, e invece era Mayline!
Con l'avvicinarsi della beatificazione, come vivere serenamente questo periodo mediatico e spiritualmente altamente simbolico?
Siamo persone normali in un mondo più o meno normale, e tuttavia è vero, abbiamo sperimentato un miracolo. Questo è il nostro messaggio oggi: testimoniare che i miracoli esistono. Ovviamente, ci sono persone che ci dicono “No, non credo alla vostra storia”, e non posso dire loro niente se non “A noi è accaduto questo, non ho un manuale, ma Mayline è qui”. Ed è molto bello, perché al di là dei dubbi, nel 2022 esistono miracoli.
Mayline, dal canto suo, vive tutto con semplicità, con la fede di una bambina. Dice di aver avuto molta fortuna con questo miracolo, ovviamente ha un rapporto stretto con Pauline Jaricot, ha il suo poster in stanza e ha ricevuto un pezzo di panno appartenente a Pauline. Siamo anche andati a vedere la casa di Lorette, e Mayline, come molte bambine, ammirava molto la sua collana. Negli ultimi giorni, quando abbiamo incontrato gli organizzatori della beatificazione e l'arcivescovo di Lione, monsignor Olivier de Germay, è stato deciso che il 22 maggio Mayline avrebbe portato una delle sue reliquie, la croce che Pauline aveva ricevuto dal Curato d'Ars, durante la processione. E a giugno Mayline farà la sua professione di fede con la scuola.
Come se ne parla intorno a lei? A scuola, al lavoro...
Dovendo stare due giorni a Lione, Mayline ha dovuto saltare un giorno di scuola. Mia moglie ed io ci siamo chiesti cosa scrivere nella giustificazione, e io le ho detto di scrivere “Assente per i preparativi della beatificazione di Pauline Jaricot”. Vedremo se solleverà qualche problema! In generale, non ne parliamo agli altri, molte persone non conoscono la nostra storia. Non ci dà gloria, solo un'infinita gratitudine.
Cosa significa avere una figlia che ha ricevuto un miracolo?
Se mia moglie Nathalie è sempre stata credente, io non sono stato battezzato, ma ho sempre creduto e ho sempre avuto il desiderio di aiutare gli altri. Ci siamo sposati in chiesa, e poi ho viaggiato molto per lavoro, operando nel campo del restauro, con orari impegnativi. Insomma, non ho mai intrapreso i passi del catecumenato. In occasione dell'incidente di Mayline, questo non mi ha impedito di pregare molto, soprattutto durante la novena a Pauline Jaricot, e ho chiesto a Dio, a Maria e a Pauline di salvare mia figlia.
Una notte ho fatto “un sogno”, una parola che monsignor Marceau, vescovo di Nizza, mi ha spiegato in seguito. Quel sogno mi ha accompagnato per tutta la vita, e allora sono entrato nel catecumenato. Il giorno del mio Battesimo, nel 2016, lo ricordo molto bene, il sacerdote ha detto: “Ora che siete diventati apostoli dovete dare testimonianza”. Queste parole risuonano in me ancora oggi, e hanno senso, specialmente quando raccontiamo la nostra storia e l'intercessione di Pauline Jaricot, che ha permesso che Dio operasse un miracolo. La mia vita di preghiera di oggi è piuttosto intensa e mai meccanica. Non chiedo più nulla, rendo costantemente grazie. Questo non impedisce le difficoltà della vita o i dubbi, ma so che Dio è grande e che lavora per noi tutti i giorni.