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Le reliquie di Carlo Acutis percorrono il Brasile

BRAZIL
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Pablo Cesio - pubblicato il 11/05/22
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Il sacerdote padre Fábio Vieira organizza un pellegrinaggio delle reliquie del beato in tutto il Brasile

Carlo Acutis, il famoso “beato digitale” e innamorato dell'Eucaristia, continua a spopolare in America Latina, dove la sua vita e la sua testimonianza conquistano sempre più cuori in vari Paesi, ancor più da quando è stato beatificato nell'ottobre 2020.

Un altro esempio di tutto ciò è quanto è accaduto negli ultimi tempi in Brasile, il Paese in cui è avvenuto il miracolo che ha portato alla sua beatificazione.

In questo caso, l'incaricato di diffondere con forza la figura di Carlo nel “gigante sudamericano” è padre Fábio Vieira, parroco del Santuario di Nossa Senhora dos Remédios a Ladário (Minas Gerais). È lui che ha organizzato un pellegrinaggio delle reliquie di Carlo in tutto il Brasile.

Come ha ricordato Canção Nova Notícias, le reliquie di Carlo hanno già visitato vari Stati, come Ceará, Pernambuco, São Paulo, Minas Gerais e Goiás. In questo mese di maggio è previsto un viaggio in Paraná, dove il Santuario di Nostra Signora di Guadalupe riceverà una delle reliquie offerte dal sacerdote.

Padre Fábio ha ricevuto le reliquie di Carlo dalle mani della madre del beato, Antonia Salzano.

“Svolgiamo questa missione in Brasile, condividendo la santità e la vita di Carlo, soprattutto per i giovani delle parrocchie”, ha affermato il presbitero.

Un esempio per tutti

Interpellato sull'influenza di Carlo, padre Fábio ha fatto riferimento al suo ruolo nei confronti dei giovani.

“Quello che ha vissuto” Carlo, ha dichiarato, “è un esempio per tutti noi – il suo amore per l'Eucaristia, per la Vergine. Direi che quello che ha fatto di straordinario è stato essere un vero cattolico”.

“L'amore di Carlo per Dio era così grande che gli faceva tradurre i suoi atteggiamenti nell'aiuto ai poveri, nell'amore per l'Eucaristia e la Madonna”.

Amico della famiglia

Il sacerdote ha aggiunto di ritenersi un amico stretto della famiglia di Carlo, con cui ha anche vissuto durante la pandemia.

“Conosco la famiglia Acutis dal 2012. Da allora, la nostra amicizia è cresciuta al punto da essere invitati lì e aiutare nella Fondazione Carlo Acutis. Al culmine della pandemia, nel 2020, eravamo insieme. Mi rendo conto che tutto nella mia vita era Carlo. All'improvviso, un sacerdote del Brasile in casa sua vivendo tutto questo. Il mondo senza l'Eucaristia, ma io ero lì a pregare con la sua famiglia”.

La madre di Carlo, ha confessato p. Fábio, lo considera addirittura una specie di “figlio maggiore”.

“Tutti gli anni vado e resto con la mia famiglia. Mi sento benedetto, e sono sicuro che tutto questo mi può aiutare nel cammino di santità”.

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