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Imparare a servire non è al di sotto della nostra dignità

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Luigi Maria Epicoco - pubblicato il 11/05/22
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Lavare i piedi dei nostri fratelli non è sminuire ciò che siamo ma esattamente il contrario, mostrarlo. E servire non significa lavare solo i piedi di chi si ama. Significa imparare a lavare i piedi anche a Giuda

Vangelo di giovedì 12 maggio 2022

In verità, in verità vi dico: un servo non è più grande del suo padrone, né un apostolo è più grande di chi lo ha mandato. Sapendo queste cose, sarete beati se le metterete in pratica. Non parlo di tutti voi; io conosco quelli che ho scelto; ma si deve adempiere la Scrittura: Colui che mangia il pane con me, ha levato contro di me il suo calcagno. Ve lo dico fin d'ora, prima che accada, perché, quando sarà avvenuto, crediate che Io Sono. In verità, in verità vi dico: Chi accoglie colui che io manderò, accoglie me; chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato».

(Giovanni 13,16-20)

"Un servo non è più grande del suo padrone"

Ci sono gesti di Gesù che sono più potenti delle sue parole. Uno di questi è quello della lavanda dei piedi. Deve essere piombato il silenzio in quel cenacolo. Gesù offre loro un aperitivo fatto di gesti che non scorderanno più.

Ma al margine di questa scena, il Vangelo di oggi ci racconta come Gesù sottolinea ciò che ha fatto:

Imparare a servire non è al di sotto della nostra dignità

Il valore dell’esempio che ha dato deve diventare una costante in noi che siamo i suoi discepoli. Imparare a servire non è al di sotto della nostra dignità. Lavare i piedi dei nostri fratelli non è sminuire ciò che siamo ma esattamente il contrario, mostrarlo.

Imparare a lavare i piedi anche a Giuda

E servire non significa lavare solo i piedi di chi si ama. Non significa lavare solo i piedi di chi sai che ti ama come Giovanni. Significa imparare a lavare i piedi anche a Giuda perché la vera libertà è smettere di diventare specchio di chi abbiamo di fronte.

Infatti ci viene fin troppo facile usare la stessa moneta che le persone con cui abbiamo a che fare, e non di rado usiamo il male con chi ci ha fatto del male e il bene con chi ci ha fatto del bene.

"Non fanno così anche i pagani?"

Ma che differenza c’è così tra noi e coloro che non hanno incontrato Cristo? Ci aveva messo anche Gesù in guardia da una simile prassi: “Non fanno così anche i pagani?”.

C’è bisogno quindi di una “differenza”, di un modo altro di vivere, di scegliere, di agire. Noi allora continueremo ad amare anche quando saremo inginocchiati davanti all’ingratitudine, a chi ci tradisce, a chi non ci capisce.

Amare contro ogni speranza

Noi continueremo ad amare nonostante tutto. Noi continueremo ad amare contro ogni speranza. Amare come ha fatto Gesù, fino a perdonare chi l’ha messo in croce.

Giuda non è uno sfigato, è stato amato

Si è liberi quando si ama così e non quando si ama per reazione. In questo senso Giuda non è uno sfigato o una comparsa per far compiere le scritture.

Giuda è stato amato con la stessa intensità del discepolo amato. Non pecca per un deficit d’amore ma per sua libera scelta.

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