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«Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna»

PRIMO PIANO, UOMO
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Luigi Maria Epicoco - pubblicato il 06/05/22
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Anche noi vorremmo rispondere proprio come Pietro e accettare la radicalità del Vangelo nella nostra vita, senza addolcirlo, senza renderlo innocuo fino all'insignificanza.

Vangelo di Sabato 7 Maggio

Molti dei suoi discepoli, dopo aver ascoltato, dissero: «Questo linguaggio è duro; chi può intenderlo?». Gesù, conoscendo dentro di sé che i suoi discepoli proprio di questo mormoravano, disse loro: «Questo vi scandalizza? E se vedeste il Figlio dell'uomo salire là dov'era prima? È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che vi ho dette sono spirito e vita. Ma vi sono alcuni tra voi che non credono». Gesù infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito. E continuò: «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre mio». Da allora molti dei suoi discepoli si tirarono indietro e non andavano più con lui.
 Disse allora Gesù ai Dodici: «Forse anche voi volete andarvene?». Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna; noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio».

(Giovanni 6, 60-69)

La lunga catechesi che Gesù ha compiuto nel capitolo sei di Giovanni ha avuto come effetto l’allontanamento di molti: :

Qualcuno potrebbe trovare in questa annotazione la lettura teologica del perché molte nostre chiese si svuotano, ma la verità è ben diversa. Questi uomini e donne citate nel Vangelo si allontanano perché hanno incontrato la radicalità del messaggio di Gesù. Questa radicalità inizia quando finiscono i fuochi d’artificio dei miracoli, delle emozioni, degli entusiasmi iniziali, dei trionfalismi.

È sempre bello fare una festa patronale, ma quanto è difficile prendere poi sul serio il Vangelo. È pur vero però che le nostre chiese a volte si svuotano proprio per mancanza di radicalità evangelica. Sembra quasi che ognuno sia preoccupato di rendere quanto più innocuo il Vangelo trasformando l’effetto bruciante del sale in untuoso miele che alla fine crea nausea.

I contemporanei di Gesù se ne andavano per eccesso di radicalità, molti dei nostri contemporanei se ne vanno per eccesso di insignificanza. Noi però potremmo sentirci almeno trafitti dalla domanda finale di Gesù e rispondere con le parole di Pietro:

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