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Il Vaticano II da biasimare per la crisi delle vocazioni? La Conferenza Episcopale dell’Asia Centrale elegge il primo presidente – & altro… 

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i.Media per Aleteia - pubblicato il 04/05/22
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Ogni giorno, Aleteia offre una selezione di articoli scritti dalla stampa internazionale sulla Chiesa e le questioni principali che preoccupano i cattolici nel mondo. Le opinioni e i punti di vista espressi in questi articoli non sono quelli degli editori.

Mercoledì, 4 maggio 2022

    1. Realtà e finzione: il Concilio Vaticano II e la “crisi delle vocazioni”

    Per decenni, è stato comune parlare di una “crisi delle vocazioni” nella Chiesa. Sempre più parrocchie si stanno unendo, e il numero di seminaristi è sempre in calo. In alcuni circoli cattolici si è iniziato a biasimare il Concilio Vaticano II per questo declino. The Pillar ha provato ad analizzare i numeri che testimoniano la situazione, e sembra trarre la conclusione che la “crisi” sia iniziata prima dell'apertura del Concilio. Raccogliendo dati sul numero delle ordinazioni sacerdotali all'anno in 17 grandi diocesi del mondo, ha verificato che dal 1950 al 1961 il numero delle ordinazioni diocesane è diminuito del 28% (il Vaticano II è iniziato nel 1962). Il motivo di questo declino è forse il fatto che l'Europa e il mondo in generale stavano venendo fuori da due guerre mondiali e minacce nucleari distruttive, ma anche le diocesi del mondo in via di sviluppo (Manila, San Paolo, Città del Messico, Buenos Aires...) analizzate da The Pillar nello stesso periodo hanno mostrato un significativo calo delle vocazioni. The Pillar si chiede se questo declino consistente porterà la leadership della Chiesa cattolica in tutto il mondo a prendere in considerazione le opzioni controverse proposte dal Sinodo tedesco, menzionando ad esempio il sacedozio femminile.

    The Pillar, inglese

    2. La Conferenza Episcopale dell'Asia Centrale elegge il suo primo presidente

    La Conferenza dei Vescovi Cattolici dell'Asia Centrale, creata da poco, ha eletto il suo primo presidente: è il vescovo della diocesi della Santissima Trinità di Almaty, in Kazakistan, lo spagnolo José Luis Mumbiela Sierra. La Congregazione vaticana per l'Evangelizzazione dei Popoli ha istituito la nuova Conferenza Episcopale nel settembre 2021 per aiutare i vescovi dell'Asia Centrale a rispondere alle sfide comuni e ad assicurare il sostegno reciproco. Vescovi e rappresentanti ecclesiali di Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan, Turkmenistan, Uzbekistan, Mongolia e Afghanistan, insieme ai leader ecclesiali di Vaticano e Corea del Sud, si sono incontrati alla fine di aprile per eleggere il presidente. Hanno anche stabilito delle priorità e discusso la visita progettata da Papa Francesco in Kazakistan a settembre. Il vescovo Sierra è il primo vescovo di Almaty, diocesi creata nel 2013.   

    3. L'Egitto restaura la sua sinagoga più antica, sul luogo in cui la figlia del faraone trovò Mosè

    L'Egitto ha iniziato a restaurare la sinagoga Ben Ezra al Cairo, la più antica del Paese, per proteggerla dalle infiltrazioni di acqua piovana. Le origini dell'edificio risalgono al VI secolo a.C., quando venne costruita sul luogo in cui, secondo la tradizione, la figlia del faraone trovò Mosè bambino in una cesta tra i giunchi. Il profeta dei 10 comandamenti è cresciuto probabilmente qui, e da questo luogo ha pregato per la fine della piaga che colpì gli Egiziani. Durante l'invasione romana dell'Egitto nel 30 a.C., la sinagoga venne distrutta. Nel VII secolo d.C., i Copti edificarono una chiesa sul posto, fino a quando un ebreo comprò il sito nel IX secolo per ricostruirvi una sinagoga. Quest'ultima è stata restaurata molte volte nel corso dei secoli e oggi è un vero e proprio museo, che può essere visitato e ospita al centro un mikveh di 900 anni, dedicato ai riti di purificazione. Ospita anche circa 200.000 manoscritti religiosi e documenti storici medievali in Ebraico, Aramaico e Ebraico-Arabo, risalenti a un periodo che va dal VI al XIX secolo, noti come “Geniza del Cairo”.

    Terre Sainte, francese

    4. La Chiesa italiana vuole sempre meno padrini

    In Italia, sempre più diocesi, soprattutto in Sicilia e in Calabria, stanno eliminando la presenza dei padrini durante Battesimi e Cresime. Per Il Post, questa serie di decisioni per distanziare la Chiesa dai padrini, soprattutto per dissociare la fede cristiana dalle “alleanze di potere” forgiate dal crimine organizzato, non è l'unica implicata nella “crisi” relativa alla figura dei padrini. Il Post nota che in tutto il mondo cristiano, anche nella Chiesa protestante, la centralità in diminuzione del padrino e della madrina viene discussa da anni. Quello che secondo il Codice di Diritto Canonico dovrebbe essere un compagno spirituale della persona che riceve il Battesimo o la Cresima, viene spesso scelto “per ragioni affettive, di parentela, di convenienza sociale che poco hanno a che fare con la formazione cristiana che invece viene impartita da altri”, scrive il vescovo di Grosseto, Giovanni Roncari. Per alcuni, però, l'eliminazione totale del padrino e della madrina non risolverebbe i problemi di cui queste figure sono un sintomo.

    Il Post, italiano

    5. Cosa pensano i media russi dell'intervista al Papa del Corriere della Sera

    Il corrispondente da Mosca del Corriere della Sera presenta le reazioni della stampa russa all'intervista rilasciata dal Papa al quotidiano. Le agenzie stampa statali Ria Novosti, Interfax e Tass hanno trascritto il testo in versione quasi completa, ma il leader della Chiesa cattolica continua a ispirare grande sfiducia nella maggior parte dei media. “Se il Papa dovesse venire a Mosca, non si aspetti un tappeto rosso ai suoi piedi”, ha commentato freddamente il presentatore del telegiornale di Rossiya-1, il primo canale russo. “I rapporti tra noi e 'loro' sono ormai troppo compromessi”. I media più nazionalisti e quelli più vicini al Cremlino, come Moskovsky Komsomolets e Russia Today, hanno sottolineato le dichiarazioni del Papa sull'“abbaiare della Nato alle porte della Russia”. Il sito web Zargrad, vicino alla Chiesa Ortodossa Russa, avverte il Papa, che viene equiparato all'Occidente: “Sappia che non accetteremo mai quella pace indecente che tutto il mondo occidentale sta chiedendo alla Russia”.

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