I quotidiani dei giorni scorsi hanno riportato la cronaca di una vicenda doppiamente triste, in quanto ha visto la morte accidentale di un uomo, Umberto Sorrentino, e i commenti aspramente sarcastici che al riguardo si sono scatenati sui social.
Il 47enne riminese, nel giorno di Pasquetta cercando di sfilare delle bottiglie d’acqua nel piazzale esterno al supermercato Conad di Cattolica, è stato investito da pesanti bancali che gli sono caduti addosso.
Il cadavere dell’uomo è stato rinvenuto solo il giorno dopo da alcuni dipendenti dell’esercizio commerciale che rientravano al lavoro dopo il lunedì festivo.
I terribili commenti dopo la morte di Umberto Sorrentino
La tragedia di questa morte per molti versi assurda ha però scatenato gli haters della tastiera che hanno postato commenti quantomeno macabri e irriverenti:
“E poi dicono che bere molta acqua fa bene”, “Cosa vuol dire essere astemio”, “Se l’è cercata”, “È stato un incidente sul lavoro”, “Era un ladro, adesso un ladro in meno”, “Morire per una bottiglia d’acqua, se aveva sete poteva andare ad una fontanella”. E via frasi di questo registro.
Le parole della mamma di Umberto Sorrentino
La madre, Maria Rosaria Cimmino, ha così reagito:
"Sono andata a cercarlo, ero disperata"
Nell’intervista che la signora ha rilasciato a caldo le è stato chiesto se quella sera in cui il figlio non è rientrato a casa ha temuto subito il peggio.
I problemi di Umberto
Possiamo solo immaginare l’angoscia di questa madre preoccupata per un figlio chiaramente e da tempo problematico.
"Chi ha scritto o detto certe cose sul suo conto si dovrebbe vergognare"
Come non comprendere questa amara riflessione di una madre che ha perso un figlio, non essendo riuscita a proteggerlo da se stesso e con lo strazio di una morte avvenuta in estrema solitudine nell’impossibilità di chiedere aiuto!
A chi le chiede le ragioni del comportamento di Umberto risponde:
Umberto Sorrentino morto il giorno del Lunedì dell'Angelo
La vice-sindaco di Rimini Chiara Bellini, commentando queste esternazioni, le ha ritenute il sintomo di una pietà che muore, mentre i familiari le hanno accostate, anche per la vicinanza al periodo pasquale, al "crucifige" gridato dalla folla contro Gesù innocente.
Personalmente quando ho appreso della vicenda di Umberto Sorrentino, ho provato subito profonda vicinanza e compassione. Per lui, per la sua mamma e per tutti i suoi cari. Mi sono risuonati nel cuore i primi versi di una delle letture (Isaia 55, 1-11) della Veglia di Pasqua che da pochi giorni abbiamo vissuto. Chissà se Umberto e la sua famiglia avevano avuto modo di ascoltarla il giorno prima della sua morte, mi piace pensare che ciò sia avvenuto.
"Venite all'acqua"
Così dice il Signore:
«O voi tutti assetati, venite all'acqua,
voi che non avete denaro, venite;
comprate e mangiate; venite, comprate
senza denaro, senza pagare, vino e latte (...)».
Riposa in pace, Umberto
Umberto Sorrentino è salito al Cielo nel giorno del Lunedì dell'Angelo, quando al mattino le donne trovano il sepolcro vuoto e accolgono l'annuncio della Resurrezione. Sembra paradossale dirlo: però che data straordinaria in cui morire. Un sacerdote una volte disse che chi vive una vita vicino al Signore si vede anche dal giorno in cui muore.
Riposa in pace, Umberto, nella Gerusalemme celeste. Questa volta sei tornato davvero a casa. La tua "sete" ora è finalmente appagata.