Le benedizioni sono riservate ai preti e ai religiosi? No: la Chiesa prevede numerose benedizioni che possono essere performate dai laici. In famiglia, con gli amici, in un gruppo di preghiera, in funzione di differenti eventi o tappe della vita.
C’è in Francia un libro – Dieu nous bénit, bénédictions de l’Eglise à l’usage des laïcs [Dio ci benedice, benedizioni della Chiesa a uso dei laici, N.d.T.] (Mame) – che raccoglie molte preghiere tratte dal libro liturgico ufficiale (il Benedizionale) per iscrivere la propria vita e quella dei propri cari nella benedizione promessa da Dio. Effettivamente, in forza del battesimo, ogni cristiano può essere «vettore della benedizione di Dio».
1Qual è il suo senso?
L’amore di Dio è presente in ogni istante dell’esistenza di ciascuno. Nel corso della giornata, il bambino e i genitori possono cercare l’occasione di pregare, di benedire, di rendere grazie.
Nel corso della notte, il corpo e lo spirito si riposano: eppure il bambino non è solo nell’oscurità, resta accompagnato da Dio per tutta la notte. «La luce brilla nelle tenebre» (Gv 1,5). Benedire il figlio che si addormenta ricorda che il Signore veglia mentre i suoi figli dormono.
2Perché celebrarla?
La benedizione del bambino prima del riposo notturno riecheggia la tradizione della Liturgia delle Ore, e in particolare la liturgia di Compieta.
Questo tempo di preghiera che conclude la giornata permette di ricordare delle cose buone ricevute dal Signore nel corso della giornata e di rimettere la notte nel suo Amore. Invocando la benedizione di Dio sul bambino, i genitori gli insegnano ad abbandonarsi tra le mani del Creatore.
3In cosa consiste?
Venendo a dare ai figli il bacio della buonanotte, i genitori possono recitare o cantare insieme il cantico di Simeone:
Poi, tracciando un segno di croce sulla fronte del bambino, pronunciano la benedizione della buonanotte.
4Il testo della benedizione
[traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio]