Non si sono mai riferiti espressamente alla guerra in corso tra Russia e Ucraina (sarebbero stati "richiamati" dalla censura governativa russa); ma la piccola comunità di fedeli cattolici in Siberia è riuscita lo stesso a pregare per la pace e a lanciare messaggi di fratellanza tra i popoli, in occasione della Pasqua di Risurrezione.
I fedeli della gelida (in senso climatico) diocesi della Trasfigurazione a Novosibirsk hanno vissuto intensamente i giorni della Settimana santa e l’Eucarestia è stata «fonte e culmine» delle celebrazioni.
La Prima Comunione
Nella messa del giovedì santo, infatti, 17 giovani battezzati, dopo un adeguato tempo di preparazione, hanno ricevuto il sacramento della Prima Comunione, nutrendosi per la prima volta del corpo di Cristo (Fides, 19 aprile).
Virgulti del salice
Nel giorno della Pasqua di Risurrezione c’è stato forse il gesto simbolico di maggiore valore in tempi di guerra come quelli attuali. Racconta padre Corrado Trabucchi, OFM, missionario a Novosibirsk (che è il capoluogo e la città più importante della Siberia): «La celebrazione della Settimana Santa qui in Russia è iniziata nel segno dei virgulti del salice, che rappresentano le palme. Così abbiamo celebrato i giorni sacri che ci portano a riconoscere Gesù come nostro re. Nella Settimana Santa e nella Pasqua si è alzata a Dio una accorata preghiera di pace, nonostante tutte le difficoltà di questi tempi».
“Gesù unisce”
In questi giorni pasquali, in particolare, prosegue il missionario cattolico in Siberia, «vorrei che tutti noi pensassimo alla nostra origine, alla nostra fede e al nostro fine. E non dobbiamo dimenticare che Gesù ci unisce e vuole che rimaniamo uniti per affrontare il futuro e accogliere la sua Risurrezione, la vita dopo la morte».
I tre abbracci
In Russia, conclude Padre Corrado, «ci scambiamo gli auguri di Pasqua dicendo ‘Cristo è risorto, è veramente risorto’ e ci si abbraccia tre volte. In questo abbraccio, segno di condivisione della risurrezione e di profonda pacificazione, mettiamo tutta l’umanità».