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Napoli, baby rapinatore omaggiato durante la processione della Madonna

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Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 21/04/22
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Polemiche perché durante una processione dedicata alla Madonna dell’Arco, quando si è ricordato il 15enne Ugo Russo, morto tragicamente. Il commento di Don Patriciello

Stendardo del baby rapinatore issato durante la processione dedicata alla Madonna dell'Arco: è polemica a Napoli. "Pe' semp' cu' nuje" (per sempre con noi): questo il messaggio sullo stendardo che campeggiava insieme ad una foto di Ugo Russo, 15enne ucciso nel rione Santa Lucia da un carabiniere fuori servizio in un tentativo di rapina. Il processo per accertare la dinamica è ancora in corso.

Durante la processione mariana, che ha sfilato sul centralissimo corso Umberto di Napoli, un'associazione dei Quartieri spagnoli ha dedicato l'immagine sullo stendardo "al nostro porta bandiera Ugo Russo" (Repubblica Napoli, 18 aprile). Un gesto che ha diviso l'opinione pubblica. Amici e parenti del baby rapinatore, da una parte; consiglieri comunali, sacerdoti, e gran parte della società civile dall'altra.

Tra colpe e verità dei fatti

La processione con lo stendardo del baby rapinatore a Napoli non trova il consenso del parroco anticamorra Don Maurizio Patriciello. «I suoi genitori hanno il diritto di piangere e di innalzargli altarini all’interno della loro abitazione - afferma Don Patriciello (Avvenire, 19 aprile). - Una cosa però sono le manifestazioni private del lutto, altro significato assumono quelle pubbliche, non autorizzate e del tutto fuori luogo. Ugo – addolora ricordarlo – non è morto da eroe. La sua giovanissima vita stroncata rattrista e pone domande, ci fa sentire in colpa, ma nulla toglie alla verità dei fatti. La sua immagine non può essere trasformata in un’icona da osannare o, peggio, da imitare. Sarebbe imperdonabile per tutti, a cominciare dagli stessi genitori».

“In onore del boss”

Il Procuratore di Napoli, Luigi Riello, in più occasioni ha ribadito che queste manifestazioni, a prima vista innocue, «sono pericolose», tagli corto Don Patriciello. Che poi aggiunge: «Tanti altarini costruiti arbitrariamente negli stretti vicoli di Napoli, in onore del boss del quartiere, sono stati in questi mesi smantellati dalle forze dell’ordine. Ma non bisogna abbassare la guardia. Lo stendardo con l’immagine di Ugo ha fatto il giro del web facendo gridare allo scandalo gli amanti della giustizia, della legalità, dell’ordine pubblico, della buona fede». 

Niente controlli

Al contrario, conclude il parroco di Caivano (costretto alla scorta da qualche settimana), «amici, parenti e conoscenti la innalzano come un trofeo, una sorta di riscatto, di vittoria. Purtroppo, tanti – non tutti – circoli ricreativi in onore della Madonna dell’Arco nascono e crescono in modo del tutto anomalo ed evitano i controlli. Insomma: quello stendardo deve essere sequestrato quanto prima. Chi ha conosciuto e voluto bene a Ugo ha il dovere di lasciarlo riposare in pace e di pregare per lui e per tanti suoi coetanei a rischio». 

18 edicole e altarini votivi

Intanto prosegue senza sosta l’attività di rimozione di altarini ed edicole votive erette dal clan dell’Alleanza di Secondigliano a Napoli. Ancora uno schiaffo, non solo simbolico, alla criminalità organizzata. Sono 18 le edicole votive tra quelle già abbattute e quelle che saranno rimosse nei prossimi giorni. Tra queste anche una sorta su un'opera di rilievo storico come l'acquedotto romano dei Ponti Rossi (Il Mattino). 

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