La misericordia di Dio è eterna. La mia è molto limitata. Mi mancano il perdono e la capacità di riconciliarmi con chi mi ha ferito. E mi costa perdonarmi e perdonare. Nutro molto rancore.
Ma guardo Dio e vedo come mi guarda. Rendo grazie per il Suo amore misericordioso che mi risolleva ogni volta che cado:
“Rendete grazie al Signore perché è buono, perché eterna è la sua misericordia. La destra del Signore si è innalzata, la destra del Signore ha fatto prodezze. Non morirò, ma resterò in vita e annuncerò le opere del Signore. La pietra scartata dai costruttori è divenuta la pietra d'angolo. Questo è stato fatto dal Signore: una meraviglia ai nostri occhi”.
Cristo è vivo
La Pasqua è un tempo di festa, un miracolo manifesto. Cristo è vivo. Il cuore mette da parte il velo della tristezza e si mette in cammino alla ricerca di Gesù risorto.
Mi piace l'immagine di cercare il maestro confidando nel Suo abbraccio. Voglio seguire le Sue orme per scoprire la Sua presenza nella mia vita.
È il momento di sognare le Sue vie. Mi alzo volendo che risuscitino in me molte morti.
Vorrei che ciò che è secco nella mia vita acquisisse una vita nuova, un'acqua nuova che facesse sbocciare la vita.
Vedo c'è morte nel mio cuore. Perché l'odio uccide la vita, la tristezza pone fine ai germogli verdi, i rimproveri e le lamentele mi avvelenano l'anima.
È la morte che riempie tutto di disperazione e scoraggiamento. Le lacrime opache del pianto mi offuscano gli occhi e non mi lasciano guardare al di là del mio dolore.
È la morte che mi porta a smettere di credere in tutto ciò che Dio può fare con me.
Cercare i veri beni
Non sono consapevole della vita che Dio mi ha donato. Egli è misericordioso.
Voglio che risusciti nel mio cuore per poter cambiare tante cose che non sono vive nella mia anima.
Vorrei sognare le stelle in mezzo ai miei dolori e alle mie tristezze, in mezzo alla notte. Vorrei rallegrarmi pensando a tutto quello che posso fare se Cristo vive in me. Dice la Bibbia:
“Se dunque siete stati risuscitati con Cristo, cercate le cose di lassù, dove Cristo è seduto alla destra di Dio. Aspirate alle cose di lassù, non a quelle che sono sulla terra; poiché voi moriste e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio”.
Voglio cercare le cose di lassù. I beni che vengono dall'alto e mi danno una gioia che nessuno può togliermi.
Liberarsi dagli attaccamenti terreni
Voglio aspirare a vivere in Dio e a non rimanere attaccato a tanti piaceri passeggeri e desideri finiti che non mi lasciano crescere.
So quanto sia dura la vita quando il cuore si attacca dai beni di quaggiù, che sono tuttavia caduchi.
Tutto è temporaneo, non rimane nel tempo, non dura troppo. Le gioie sono momentanee, come le tristezze.
So che la vita si gioca allora nel prendere decisioni importanti, trascendenti, e nell'aspirare a ciò che è più grande, nel desiderare che Dio si renda presente in tutti i momenti del mio cammino.
Mi costa credere in una resurrezione che mi sottragga alla mia debolezza. Voglio risuscitare ma non ci riesco, sono troppo attaccato alle cose di quaggiù. Quei beni che mi saziano momentaneamente e solo per un periodo breve.
Ci si può rialzare
Mi dimentico che la mia anima è fatta a misura delle stelle, ha le dimensioni del cielo e vocazione di eternità.
Voglio credere che sia possibile cambiare dentro di me quelle abitudini che mi danneggiano, ma non lo ritengo tanto possibile quando sperimento nuovamente la mia debolezza e cado. Diceva il sociologo William James,
“Sei tu col tuo modo di parlarti quando cadi a determinare se sei caduto in una buca o in una tomba”.
Gesù risorto mi guarda con misericordia, con amore. E fa sì che qualsiasi caduta, qualsiasi peccato, sia solo una buca.
L'uomo vecchio mi trascina
Sogno una vita che non è mia, una vita che mi viene data. Una vita grande, forte, che renda possibile che tutto sia reale nel mio cuore malato.
Ma in me sorge di nuovo quell'uomo vecchio che porto dentro e resiste a morire e a smettere di legarmi alla Terra.
Quell'uomo vecchio che lascia la sua impronta sotto forma di peccati, di egoismo, di impurità, di avarizia, disamore, odio.
Quell'uomo vecchio legato ai rancori e alle invidie che non riesco a vincere. Ha gettato radici nel mio cuore e non riesco a eliminarlo, è troppo dentro l'anima.
È l'uomo vecchio che mi fa trascinare nella vita anziché passeggiare felice pieno di speranza in giardini luminosi.
Gesù pone fine alla morte
So che risuscitare vuol dire tornare alla vita. E quella vita ha a che vedere con l'uomo nuovo che può nascere dentro di me. Ha a che vedere con il fatto di lasciare che la morte si allontani da me e sgorghi un fiume di acqua nuova.
Penso alla morte che semino con opere e parole. So che la morte è oscura. Non dà speranza né allegria. Nella morte non c'è misericordia. Ci sono solo dolore e tristezza.
Guardo Gesù che risuscita nelle mie giornate e pone fine alla morte. Il cuore si riempie di gioia.
Gesù ha vinto la morte. E quella vittoria è stata per sempre. Non c'è più morte eterna, non c'è più malattia che possa prevalere sulla vita vera.
La misericordia è un dono che chiedo in questo tempo di resurrezione. La vita si impone. La lapide non nasconde più la morte. E l'oscurità scompare.
Il sole brilla in alto e mi sento felice vedendo che Gesù vive. Gesù vince le ingiustizie, e l'oscurità si tinge di luce.
La misericordia è un dono, come la vita. La resurrezione è un regalo.