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Quando pensi: “dov’è Gesù?”. Sei tu che non riesci a riconoscerlo

DISCEPOLI DI EMMAUS, GESU',
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Luigi Maria Epicoco - pubblicato il 19/04/22
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Ci sono momenti in cui non riusciamo a vedere Gesù o a capirlo, ma sappiamo che Lui è con noi perché ci fa bruciare di nuovo il cuore per qualcosa di grande 

Vangelo di mercoledì 20 aprile 2022

Ed ecco in quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio distante circa sette miglia da Gerusalemme, di nome Emmaus, e conversavano di tutto quello che era accaduto. Mentre discorrevano e discutevano insieme, Gesù in persona si accostò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano incapaci di riconoscerlo. Ed egli disse loro:

«Che sono questi discorsi che state facendo fra voi durante il cammino?». Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli disse: «Tu solo sei così forestiero in Gerusalemme da non sapere ciò che vi è accaduto in questi giorni?». 

Domandò: «Che cosa?». Gli risposero: «Tutto ciò che riguarda Gesù Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i sommi sacerdoti e i nostri capi lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e poi l'hanno crocifisso. Noi speravamo che fosse lui a liberare Israele; con tutto ciò son passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; recatesi al mattino al sepolcro e non avendo trovato il suo corpo, son venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. Alcuni dei nostri sono andati al sepolcro e hanno trovato come avevan detto le donne, ma lui non l'hanno visto».

Ed egli disse loro: «Sciocchi e tardi di cuore nel credere alla parola dei profeti! Non bisognava che il Cristo sopportasse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». E cominciando da Mosè e da tutti i profeti spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui. 

Quando furon vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: «Resta con noi perché si fa sera e il giorno già volge al declino». Egli entrò per rimanere con loro. Quando fu a tavola con loro, prese il pane, disse la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma lui sparì dalla loro vista. 

Ed essi si dissero l'un l'altro: «Non ci ardeva forse il cuore nel petto mentre conversava con noi lungo il cammino, quando ci spiegava le Scritture?». E partirono senz'indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone». Essi poi riferirono ciò che era accaduto lungo la via e come l'avevano riconosciuto nello spezzare il pane.

(Luca 24,13-35)

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Il racconto dei discepoli di Emmaus

Il racconto dei discepoli di Emmaus rimane tra tutti i racconti della resurrezione quello che più ci riconsegna la pedagogia del Risorto.

Gesù si accosta al dolore e alla rassegnazione di questi due discepoli che stanno ritornando a casa delusi dalla vicenda della sua morte in Croce. Essi sono incapaci a riconoscerlo.

Gesù parla ai discepoli di Emmaus

Ci sono delle cose nella vita che ci impediscono di vedere la realtà nella sua verità. Ma Gesù non si arrende, entra lentamente nella loro vita facendo domande e spiegando loro il senso delle esperienze che hanno fatto.

La Parola e l'Eucarestia

Lo fa attraverso la spiegazione della Parola che diventa così la grande trama che aiuta i discepoli a comprendere ciò che è loro accaduto. E poi entrando nella locanda, attraverso il pane spezzato che simboleggia l’Eucarestia, apre loro gli occhi e li rende capaci di vedere ciò che fino ad un istante prima non riuscivano a vedere veramente.

I discepoli di Emmaus: "Non ci ardeva forse il cuore nel petto?"

Tra il prima e il dopo c’è però un dettaglio che può essere davvero un aiuto al nostro discernimento:

Noi come i discepoli di Emmaus

Ci sono momenti in cui non riusciamo a vedere Gesù o a capirlo, ma sappiamo che Lui è con noi perché ci fa bruciare di nuovo il cuore per qualcosa di grande, e ci spinge a fare scelte senza più nessun indugio. 

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