La malattia demoniaca del cainismo, il pianto delle donne e di Pietro dopo aver tradito Cristo, il razzismo vergognoso sui rifugiati: nel giorno del Venerdì Santo, Papa Francesco chiede al mondo di guardare con uno sguardo diverso le “croci” che affliggono i nostri giorni. Il Papa è stato intervistato da Lorena Bianchetti, conduttrice di “A Sua Immagine”, in una puntata speciale del programma per il Venerdì Santo, andato in onda su Rai 1.
Il cainismo
Afferma il Papa: «Uno scrittore diceva che ‘Gesù Cristo è in agonia fino alla fine del mondo’, è in agonia nei suoi figli, nei suoi fratelli, soprattutto nei poveri, negli emarginati, la povera gente che non può difendersi. A noi, in questo momento, in Europa, ci colpisce tanto questa guerra. Ma guardiamo un po’ più lontano. Il mondo è in guerra. Dappertutto c’è guerra. Perché il mondo ha scelto – è duro dirlo – ma ha scelto lo schema di Caino e la guerra è mettere in atto il cainismo, cioè uccidere il fratello».
Il maligno e la misericordia
«Quando dico che con il demonio non si dialoga, perché è il male assoluto. Si è rivelato totalmente contro Dio», ha aggiunto il Papa. «Dio cerca di salvarci fino alla fine, perché in noi ha seminato una parte buona». Anche la parte “Caina” che è in noi, può essere salvata dalla Misericordia di Dio».
«Io credo al demonio. Alcuni dicono che è un mito. Invece è la realtà. Attenti: è un seduttore», ha sentenziato Francesco. «Cerca la distruzione di noi, perché siamo l’immagine di Dio». Guerra, armi, tratta, sfruttamento: sono tutte azioni mosse dal cainismo demoniaco, ha tagliato corto Francesco.
“Il pianto è un dono di Dio”
Di fronte ad una persona sofferente, il Papa ha detto che dobbiamo rispondere con il silenzio e il pianto. «Il pianto è un dono di Dio. Ma le parole non ci sono». Ha ricordato che «Gesù nel cammino verso il Calvario si ferma davanti ad un gruppo di donne che piangevano». Le donne sanno piangere più degli uomini, ha evidenziato il Papa.
Le donne davanti al carcere di Buenos Aires
Ha ribadito, quindi, di credere fortemente ad un ruolo protagonista delle donne. «La Chiesa è donna». «A Buenos Aires - ha ricordato - mi viene in mente la coda delle mamme davanti al carcere, erano sottoposte ai controlli più umilianti pur di vedere i propri figli. Così Maria è arrivata fin sotto la croce. Quando c’è un figlio, c’è la vita di mezzo, le donne vanno avanti, non si fermano. Ecco perché nei momenti difficili, il ruolo delle donne è fondamentale, perché più di tutti sanno cosa è la vita». «Le donne sono la riserva dell’umanità».
“Noi siamo razzisti con i rifugiati”
Il Papa è stato durissimo sui rifugiati. «Noi siamo razzisti con i rifugiati. E’ un problema che ha sofferto anche Gesù, fuggendo dalla morte in Egitto. Quanti bambini oggi fuggono dalla morte? Le loro facce trasmettono angoscia». La loro croce è quella fuga, la stessa su cui è stato inchiodato Gesù. Il Papa ha confessato di aver pianto di fronte al dramma dei rifugiati.
La preghiera di Leone XIII
«Le ferite della Chiesa di oggi?». Ha chiesto Lorena Bianchetti al Papa durante l'intervista ad A Sua Immagine. «La peggiore è la mondanità - ha replicato il Papa - E’ lo spirito del potere». A chi vive ossessionato dalla mondanità, Francesco ha detto di servire Dio, non i soldi. E’ molto utile in tal senso, ricordare la preghiera di Leone XIII a San Michele Arcangelo per allontanare la mondanità dal clero.
Il messaggio di pace agli ortodossi
Il Papa ha mandato un messaggio di pace ai vescovi ortodossi, che stanno vivendo un momento molto difficile a causa della guerra in corso in Ucraina. «Siamo tutti fratelli nella fede».