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Il mondo ha dimenticato il Libano, dove regnano fame e disperazione

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Francisco Vêneto - pubblicato il 14/04/22
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Ci sono famiglie che non riescono più a sfamare i propri figli, denuncia una fondazione pontificia

La fame in Libano è un dramma attuale che non appare sui grandi media. Catarina Martins de Bettencourt, direttrice della fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS) in Portogallo, ha visitato di recente la capitale libanese, Beirut, e si è detta colpita dalle “tante famiglie che non riescono più a sfamare i figli”.

“Quello che mi ha colpito di più è stata la disperazione delle persone e il fatto di vedere tante famiglie che sono cadute nella povertà, tante famiglie che non riescono più a dar da mangiare ai propri figli senza l'aiuto della Chiesa o di istituzioni di solidarietà”, ha affermato Catarina secondo quanto pubblicato sul sito ufficiale di ACS in Portogallo.

In quattro giorni di visita a un Paese una volta prospero ma caduto in una spirale accelerata di impoverimento per via della sequenza di crisi politiche ed economiche degli ultimi anni, Catarina ha descritto il Libano come “al collasso”.

La sequenza di crisi si è intensificata drammaticamente con l'esplosione nel porto di Beirut nell'agosto 2020. Da allora, il Libano si trascina in una delle “crisi più profonde della sua storia”, sostiene la direttrice di ACS in Portogallo, che tra le caratteristiche di questa crisi generalizzata cita “il collasso del sistema bancario” e “l'inflazione elevatissima, che ha ridotto quasi in cenere i risparmi delle famiglie”. Le persone, prosegue l'esperta, “sono disperate, non hanno più speranza”.

L'esodo massiccio di Libanesi è uno dei risultati più evidenti della crisi, il che ostacola la ripresa della crescita del Paese. “Tutti i giorni ci sono persone che lasciano il Libano”.

In questo panorama, la fondazione pontificia ha stabilito un'intensificazione della partnership con la Chiesa locale per aiutare le comunità cristiane, soprattutto nel campo della salute, dell'istruzione e della distribuzione di pacchi di generi di base, medicinali e articoli di prima necessità. “Il Libano avrà un grande bisogno del nostro aiuto”, ha dichiarato Catarina.

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