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Via Crucis con il Papa: una famiglia russa e una ucraina portano la croce

Via Crucis
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Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 12/04/22
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L'ambasciata ucraina protesta per la scelta di Francesco. Padre Spadaro difende il Papa: non è un politico, ma un pastore

Anche “una famiglia ucraina e una famiglia russa”, porteranno insieme per un tratto la croce durante la Via Crucis con Papa Francesco al Colosseo. L’appuntamento è per venerdì 15 aprile, alle 21:15. 

In occasione dell’attuale anno della famiglia – Amoris laetitia – il pontefice argentino ha affidato ad un gruppo di famiglie la stesura delle meditazioni, e sono 14 famiglie che porteranno la croce nel corso delle stazioni che rievocano la Via crucis di Gesù.

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Le 14 famiglie

Questo l’elenco: una coppia di giovani sposi; una famiglia in missione; una coppia di sposi anziani; una famiglia con 5 figli; una famiglia con un figlio con disabilità; una famiglia che gestisce una casa di accoglienza; una famiglia che affronta la malattia; una coppia di nonni; una famiglia con figli adottivi; una donna con figli che ha perso il marito; una famiglia con un figlio consacrato; una famiglia che si confronta con la perdita di un figlio; una famiglia ucraina e una famiglia russa; una famiglia di migranti.

Meditazioni ispirate alla vita reale

Le meditazioni per ogni stazione, sottolinea la nota della Sala Stampa Vaticana, sono ispirate al percorso di vita di ciascuna famiglia. Dopo due anni di pandemia, quest’anno la Via Crucis torna nella cornice tradizionale del Colosseo.

“Dove sei Signore?”

La famiglia russa e quella ucraina porteranno la croce durante la XIII stazione della Via Crucis con il Papa. «La morte intorno. La vita che sembra perdere di valore. Tutto cambia in pochi secondi. L’esistenza, le giornate, la spensieratezza della neve d’inverno, l’andare a prendere i bambini a scuola, il lavoro, gli abbracci, le amicizie… - si legge nella meditazione ispirata dalla vita delle due famiglie -. Tutto perde improvvisamente valore. “Dove sei Signore? Dove ti sei nascosto? Vogliamo la nostra vita di prima. Perché tutto questo? Quale colpa abbiamo commesso? Perché ci hai abbandonato? Perché hai abbandonato i nostri popoli? Perché hai spaccato in questo modo le nostre famiglie? Perché non abbiamo più la voglia di sognare e di vivere? Perché le nostre terre sono diventate tenebrose come il Golgota?” (..,)».

Protesta l'ambasciata ucraina

L'Ambasciata ucraina presso la Santa Sede contesta la decisione vaticana di far portare insieme la croce a una famiglia ucraina e una russa alla Via Crucis del Venerdì Santo al Colosseo, presieduta dal Papa. «L'Ambasciata ucraina presso la Santa Sede - twitta l'ambasciatore Andrii Yurash - capisce e condivide la preoccupazione generale in Ucraina e in molte altre comunità sull'idea di mettere insieme le donne ucraine e russe nel portare la Croce durante la Via Crucis di venerdì al Colosseo». «Ora stiamo lavorando sulla questione cercando di spiegare le difficoltà della sua realizzazione e le possibili conseguenze», aggiunge.

"Francesco è un pastore, non un politico"

La scelta del Papa, di far portare la croce alle due famiglie, russa e ucraina, fa discutere. Padre Antonio Spadaro ne ha parlato con Rainews (12 aprile): «Sono state sollevate obiezioni circa l’idea di #PapaFrancesco di far portare la Croce nella XIII stazione della #ViaCrucis al Colosseo a una donna #ucraina 🇺🇦 e una donna #russa 🇷🇺. Insieme. Occorre comprendere una cosa scrive Spadaro su Facebook -: Francesco è un pastore non un politico. Agisce secondo lo spirito evangelico, che è di riconciliazione anche contro ogni speranza visibile durante questa guerra di aggressione definita da lui “sacrilega”. Per questo ha pure consacrato insieme #Ucraina e #Russia al Cuore di Maria. Le due donne, Albina e Irina, nel venerdì santo porteranno la Croce. Non diranno una parola. Neanche una richiesta di perdono o cose del genere. Niente. Sono sotto la Croce. Scandalosamente insieme. E’ un segno profetico mentre le tenebre sono fitte. Ed è una invocazione a Dio perché ci dia la grazia della riconciliazione». 

“Una preghiera scandalosa"

«La loro presenza insieme - sostiene Padre Spadaro - è una preghiera scandalosa per chiedere una grazia che solamente Lui può dare. La profezia si incunea nei cuori e nelle ombre della storia. La domanda per il credente resta: che cosa significa oggi in questa situazione “amare il nemico” (che è il cuore del Vangelo)? E il Papa è pastore universale. Per lui vale quel che ha appena scritto in un tweet: “Il Signore non ci divide in buoni e cattivi, in amici e nemici. Per Lui siamo tutti figli amati”. È terribile e scandaloso. Ma è questo il Vangelo di Cristo». 

La studentessa e l'infermiera dicono "stop"

Nella stessa direzione della Via Crucis con il Papa, si è mossa l'Università Campus Bio-Medico di Roma. Che ha diffuso il video di una studentessa e di una infermiera, rispettivamente russa e ucraina: le due giovani donne, pur appartenendo a due popoli diversi, condannano insieme guerra e scia di sangue.

«L’amore fra i due popoli vincerà e supererà ogni errore. Io sono russa e sono contro la guerra». È il messaggio di Albina, studentessa al 3° anno del Corso di Laurea in Infermieristica UCBM. Si è unita al grido di #pace della sua collega ucraina Irina, per dire “stop” ad uno dei capitoli più bui degli ultimi decenni.

«La vicinanza e la solidarietà che il mondo intero sta mostrando nei confronti del popolo ucraino è davvero toccante», racconta Irina, infermiera del Centro di Cure Palliative “Insieme per la cura” della Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico.

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