Nei giorni che portano alla Passione e alla morte di Gesù, Egli si reca a Betania, e a una cena in Suo onore entra una donna portando un vasetto di alabastro pieno d'olio. Lo rompe e versa l'olio sul capo di Gesù (in alcuni racconti sui Suoi piedi), nel gesto tradizionale dell'unzione. Il Vangelo di Marco menziona che si trattava di un tipo specifico di olio, il nardo (Marco 14, 3).
Qual è il significato di usare il nardo per ungere Gesù?
In primo luogo, il nardo era molto caro, come spiega la Catholic Encyclopedia:
Forse veniva dall'India, il che lo rendeva un olio molto raro che non poteva essere procurato facilmente.
C'è però un simbolismo ancora più profondo, oltre al fatto che fosse caro.
Il nardo viene menzionato solo in un altro libro della Bibbia: nel Cantico dei Cantici, scritto in forma di poesia d'amore, esprimendo l'amore di Dio per noi.
Nel Cantico dei Cantici, la donna (che rappresenta tutti noi) si è unta con il nardo mentre il re, l'amato dalla donna, è nel suo recinto.
In questo contesto, è facile vedere come la donna di Betania – tradizionalmente associata a Maria Maddalena, anche se non viene nominata nei Vangeli di Matteo, Marco e Luca ed è indicata come Maria sorella di Marta e Lazzaro da Giovanni – rappresenti la donna del Cantico dei Cantici, che versa il nardo sul suo amato Gesù, “il re”.
Dom Prosper Guéranger conferma questa lettura nel suo L'Anno Liturgico, riferendosi al “prezioso nardo della Maddalena, emblema di amore generoso e compassionevole”.
Quando leggiamo questo passo dei Vangeli, possiamo metterci al posto della donna di Betania e chiederci se amiamo Gesù quanto Lo amava lei.
Tutto ciò che è menzionato nei Vangeli è lì per un motivo, e se magari all'inizio non possiamo capirlo, quando ci addentriamo nelle Scritture possiamo trovare molti livelli di significato.