Il cardinale Konrad Krajewski consegnerà il Giovedì Santo a Kiev una seconda ambulanza che Papa Francesco ha benedetto in occasione della Domenica delle Palme in Vaticano.
L'elemosiniere apostolico è partito da Roma il 10 aprile in missione umanitaria per recarsi a Kiev, la capitale ucraina, per la terza volta dall'inizio del conflitto, il 24 febbraio.
La Sala Stampa della Santa Sede ha reso noto che il cardinale polacco consegnerà personalmente il veicolo e il suo carico agli Ucraini il 14 aprile.
Il fatto di realizzare questa donazione nel giorno della memoria della Cena del Signore ha “un grande valore simbolico”, afferma la Santa Sede.
In quel giorno, si ricorda che Gesù ha istituito l'Eucaristia, il sacerdozio e il comandamento dell'amore, quando alla vigilia della sua Passione si è avvolto un panno intorno alla vita e ha lavato i piedi dei suoi discepoli.
La Passione di Cristo in Ucraina
L'ambulanza ricorda anche l'“ospedale da campo” come simbolo di una Chiesa della misericordia che assiste l'uomo ferito dei nostri giorni.
“Quando una persona ferita, ammalata o in difficoltà verrà portata sull’ambulanza, potrà sentire l’abbraccio e la consolazione del Papa, che vuole lavare e baciare i piedi di quei fratelli e di quelle sorelle che subiscono l’ingiusta violenza della guerra”, si legge in un comunicato.
Ripetendo il gesto di Gesù all'inizio dell'Ultima Cena, il cardinale polacco resterà in Ucraina per tutta la Settimana Santa, celebrando i riti del Triduo Pasquale con le comunità cristiane ucraine e incontrando la popolazione.
“La consegna dell’ambulanza appartiene ai gesti del 'magistero del cuore' con cui Papa Francesco vuole servire la Chiesa, lasciandosi guidare dallo Spirito Santo”.
Il comunicato sottolinea che “non vuole però essere un gesto isolato, quanto un invito per tutta la Chiesa ad entrare nella Settimana Santa con l’atteggiamento di umiltà e di carità di Cristo Signore, per giungere alla Pasqua pienamente rinnovati nello Spirito”.
Servizio
Il cardinal Krajewski è già stato in Ucraina come inviato di Papa Francesco in un primo viaggio dal 7 al 14 marzo, visitando i rifugiati e le autorità di Leopoli e Kiev, e il 26 marzo è partito per un secondo viaggio per consegnare un'ambulanza a Leopoli.
Il Papa ha sempre proclamato che il vero potere è il servizio. Il cardinale Raniero Cantalamessa, nell'ultima meditazione di Quaresima, ha ricordato dal canto suo il significato della lavanda dei piedi, citando lo studioso biblico Celas Spicq.
L'atto della lavanda dei piedi del Giovedì Santo può essere considerato “il sacramento dell’autorità cristiana”. Il Signore ha insegnato che nella Sua Chiesa “chi governa” che deve essere “come colui che serve” (Lc 22, 26), chi è “il primo” deve essere “il servo di tutti” (Mc 10, 44).
Francesco aveva benedetto la prima ambulanza il 27 marzo 2022, prima dell'Angelus nel quale ha rivolto un appello a porre fine all'invasione dell'Ucraina. Anche questa domenica, dopo la preghiera mariana ha insistito: “Si ripongano le armi, si inizi una tregua pasquale”.
Diplomazia della carità e del servizio
Il Pontefice approfitta di ogni occasione per ribadire che “è l'ora di abolire la guerra, di cancellarla dalla storia dell'umanità prima che sia la guerra a cancellare l'umanità”. Francesco definisce la guerra sacrilega e la condanna come crudele e insensata.
Gesù, ha affermato la Domenica delle Palme riferendosi al conflitto in corso, “è crocifisso nei rifugiati che fuggono dalle bombe con i bambini in braccio. È crocifisso negli anziani abbandonati a morte, nei giovani privati del futuro, nei soldati mandati a uccidere i loro fratelli”.
La diplomazia della Santa Sede è attiva anche per cercare un incontro con il Patriarca di Mosca, Kirill, in territorio “neutro”. Il Metropolita Hilarion ha indicato che la sede potrebbe essere il Medio Oriente. Nonostante questo, da Mosca la Chiesa Ortodossa Russa espone in atti liturgici pubblici un linguaggio meno pacifista e a favore di una guerra giusta.
In questo contesto, il Papa ha ricevuto in udienza privata nel Palazzo Apostolico la Segretaria Generale del Consiglio l'Europa, la croata Marija Pejčinović Burić. La Sala Stampa vaticana non ha fornito dettagli sull'incontro.
L'8 aprile, Francesco aveva ricevuto il commissario per i Diritti Umani del Consiglio d'Europa, la bosniaca Dunja Mijatovic.
Secondo il sito web del sito web del Consiglio d'Europa, durante l'incontro la Mijatovic ha espresso la sua preoccupazione per l'erosione nella protezione dei diritti umani dei migranti, richiedenti asilo e rifugiati in Europa, e ha ribadito al necessità di rafforzare la risposta alle conseguenze umanitarie della guerra in Ucraina.