Venerdì, 8 aprile 2022
1 - La supplica di un vescovo di Kiev ai soldati russi: “Parlo la vostra stessa lingua, fermatevi!”
2 - La Civiltà Cattolica: l'economia mondiale sta andando verso la “de-globalizzazione”?
3 - Il Papa incoraggia i vescovi spagnoli a continuare a combattere gli abusi
4 - Il disordine relativo alla visita papale rispecchia la confusione del Libano
5 - Il processo dell'edificio di Londra: e gli altri che non sono accusati?
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1 - La supplica di un vescovo di Kiev ai soldati russi: “Parlo la vostra stessa lingua, fermatevi!”
“Vengo dal sud dell'Ucraina, da una famiglia russofona. Non è radendo al suolo le città di lingua russa che si accresce l'amore per la Russia. Lo si distrugge, pensateci e fermatevi”, ha affermato il vescovo cattolico di rito latino di Kiev, Vitaliy Kryvytskyi, a Quotidiano.net. Il presule ha espresso il suo shock per aver visto le terribili immagini che vengono dalla città ucraina di Bucha dopo il ritiro delle truppe russe. “Queste atrocità non possono restare impunite, serve una commissione internazionale indipendente per fare giustizia”, ha affermato. Il presule ha anche confessato che in questa situazione è sempre più difficile “trovare parole di consolazione per i familiari e gli amici di quelle che sono vittime innocenti”. “Non c'è giustificazione alcuna per questo odio verso l'intero popolo ucraino”, ha dichiarato.
Quotidiano.net, italiano
2 - La Civiltà Cattolica: l'economia mondiale sta andando verso la “de-globalizzazione”?
Il quotidiano dei Gesuiti italiani, legato alla Santa Sede e ritenuto fonte di alcune chiavi di lettura della visione geopolitica di Papa Francesco, ha pubblicato un'analisi approfondita degli attuali sconvolgimenti economici, che sembrano aprire la via alla “de-globalizzazione”. La pandemia di Covid-19 ha rallentato il commercio con l'Asia e sta mettendo a repentaglio la fornitura di semiconduttori. L'offensiva russa in Ucraina, oltre a provocare un aumento del prezzo dell'energia, sta sconvolgendo il mercato dei cereali e destabilizzando gli approvvigionamenti alimentari dei Paesi importatori, inclusa la Cina. “L’ordine mondiale precedente sta saltando per aria”, si legge, e nessuna regione del mondo è immune alla crisi che sta peggiorando. La regionalizzazione e la regolamentazione delle catene di approvvigionamento sono necessarie per evitare un fallimento. La dottrina sociale della Chiesa non è estranea a questi dibattiti: “Giovanni Paolo II e Benedetto XVI ci avevano già fatto notare che la globalizzazione sarà ciò che noi stessi ne faremo, esprimendo un appello urgente a governarla”, ricorda Fernando de la Iglesia Viguiristi, l'economista autore dell'articolo e docente dell'Università Gregoriana di Roma.
La Civiltà Cattolica, italiano
3 - Il Papa incoraggia i vescovi spagnoli a continuare a combattere gli abusi
“Ci ha incoraggiati a continuare ad ascoltare, accompagnare e prenderci cura delle vittime che sono al centro di tutto”, ha affermato Juan José Omella, cardinale arcivescovo di Barcellona e presidente della Conferenza Episcopale Spagnola, dopo la sua udienza con Papa Francesco. Il porporato era accompagnato dal cardinale Carlos Osoro (vice-presidente) e dal vescovo Luis Argüello (segretario generale). I tre presuli hanno condiviso con Papa Francesco il modo in cui la crisi degli abusi sessuali nella Chiesa viene affrontata attualmente in Spagna. Lo studio legale "Cremades & Calvo Sotelo" è stato incaricato di condurre un'audizione sulla crisi degli abusi. Il Papa era interessato ai metodi usati dallo studio. “Ha ascoltato con interesse e ha contribuito in modo positivo”, ha spiegato il cardinale Omella. L'arcivescovo di Barcellona ha anche menzionato un possibile viaggio papale quest'estate in Spagna, indicando che il Pontefice “continua a pensarci e a meditare”.
Vida Nueva Digital, spagnolo
4 - Il disordine relativo alla visita papale rispecchia la confusione del Libano
Il 5 aprile, un tweet dell'account ufficiale della Presidenza della Repubblica Libanese ha annunciato per errore che Papa Francesco avrebbe visitato il Paese nel giugno 2022. Per Fady Noun, autore dell'articolo pubblicato da Asia News, questo errore è “tipico di un modo superficiale di fare le cose”. La Presidenza della Repubblica è stata accusata di aver eluso il protocollo rilasciando informazioni che avrebbero dovuto rimanere confidenziali fino all'annuncio ufficiale della Santa Sede. Il Capo di Stato e i suoi collaboratori sono stati accusati di aver sfruttato questo annuncio per scopi puramente elettorali, per prendersi il merito di aver ottenuto dal Santo Padre la concessione di una visita al Libano. Il viaggio, tuttavia, non sembra essere pericolo, e il direttore della Sala Stampa vaticana, Matteo Bruni, ha chiarito l'errore libanese affermando che il viaggio del Papa resta un'“ipotesi allo studio”.
Asia News, inglese
5 - Il processo dell'edificio di Londra: e gli altri che non sono accusati?
Fin dall'inizio degli interrogatori, molti nomi di funzionari non incriminati sono usciti fuori nelle varie testimonianze. Tra questi, quello del sostituto e successore del cardinale Angelo Becciu, il vescovo Edgar Peña Parra, ancora in carica. Sia René Brülhart che monsignor Mauro Carlino, quando interrogati negli ultimi giorni, hanno negato qualsiasi responsabilità, attribuendola al presule venezuelano. Brülhart ha perfino affermato che Peña Parra aveva cortocircuitato un'azione legale nei confronti di Gianluigi Torzi per evitare ripercussioni negative sulla reputazione della Santa Sede, anche se questo voleva dire pagare quella che sembrava essere un'esorsione. L'altro nome che continua a emergere è quello di monsignor Alberto Perlasca, che sembra essere un testimone chiave nell'indagine condotta dal promotore di giustizia Alessandro Diddi. Una possibile immunità avrebbe potuto essergli garantita “in cambio della sua cooperazione”, dice il vaticanista statunitense Ed Condon sul suo sito web, The Pillar. È stato poi tirato in ballo ripetutamente anche il ruolo di Papa Francesco. I difensori hanno affermato che il Papa “sapeva” tutto quello che stavano facendo e ha dato la sua tacita approvazione. La questione, nota Condon, è se “Francesco fosse disposto a rivelare i casi in cui può essere stato deluso dalle persone a lui vicine”, una condizione sine qua non perché i giudici compiano il loro lavoro, ma che rischierebbe di provocare “danni inimmaginabili” alla reputazione della Santa Sede.
The Pillar, inglese