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Vescovo italiano chiede un trattamento migliore per i migranti – Becquart, Sinodo e LGBTQ – & altro…

Sister Nathalie Becquart
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i.Media per Aleteia - pubblicato il 06/04/22
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Ogni giorno, Aleteia offre una selezione di articoli scritti dalla stampa internazionale sulla Chiesa e le questioni principali che preoccupano i cattolici nel mondo. Le opinioni e i punti di vista espressi in questi articoli non sono quelli degli editori

Mercoledì, 6 aprile 2022

1. Vescovo italiano chiede un trattamento equo dei migranti al confine francese

2. Lo Spirito Santo guida la Chiesa nel Sinodo, dice un officiale vaticano a un gruppo LGBTQ

3. “With This Light”: la storia della 'Madre Teresa' dell'Honduras

4. Cosa accadrebbe se il Papa si recasse a Kiev?

5. Nel suo sogno di fraternità, Francesco sta dimenticando il peccato originale?

Vescovo italiano chiede un trattamento equo dei migranti al confine francese

Porre fine alle “ingiuste discriminazioni e condotte, che ricadono pesantemente su persone povere e indifese”, è quanto ha chiesto il vescovo di Ventimiglia-San Remo, Antonio Suetta, alle autorità francesi incaricate della gestione del confine con l'Italia. La diocesi di Ventimiglia-San Remo si trova a circa 10 chilometri dal confine francese. Il presule accusa le autorità del Paese vicino di far entrare i migranti ucraini negando invece l'accesso a quelli provenienti da altri Paesi, come quelli africani e asiatici, pur se in possesso del permesso di soggiorno. Il vescovo Suetta spiega che dal 2015 lo stesso destino è stato riservato a tutti gli altri rifugiati che fuggono da guerre violente come quella in Ucraina e che spesso desiderano riunirsi alle loro famiglie. Qualche tempo fa, due migranti che cercavano di attraversare l'autostrada al confine sono stati travolti da un camion. “Si tratta dell’ennesima disgrazia legata al fenomeno migratorio, e specificamente al tentativo di passare il confine italo-francese, impresa sempre difficile e complicata per la chiusura della frontiera e dei continui respingimenti da parte delle autorità francesi”, ha dichiarato il vescovo.

Avvenire, italiano

Lo Spirito Santo guida la Chiesa nel Sinodo, dice un officiale vaticano a un gruppo LGBTQ

Il “protagonista principale” del processo sinodale biennale della Chiesa cattolica in atto “è lo Spirito Santo, pronto a guidarci in questo viaggio”, ha affermato suor Nathalie Becquart, sottosegretario del Sinodo dei Vescovi, in un incontro via Zoom con un pubblico composto prevalentemente da cattolici LGBTQ. Circa 1.000 persone di 37 Paesi hanno partecipato all'evento online, promosso da New Ways Ministry, un'organizzazione pastorale che registra lo sviluppo teologico nel campo della sessualità e del gender e mira a costruire ponti tra la comunità LGBTQ e le istituzioni all'interno della Chiesa cattolica. Nelle sue considerazioni, suor Becquart ha detto di comprendere la necessità di riconoscere le difficoltà e il dolore di chi si sente separato dalla Chiesa, ma ha anche constatato di credere che “con lo Spirito Santo possiamo trovare vie di riconciliazione” se “crediamo davvero che sia la vera Chiesa di Cristo”. “È una questione di fede”, ha aggiunto.

“With This Light”: la storia della 'Madre Teresa' dell'Honduras

Si dice che suor María Rosa Leggol, religiosa francescana dell'Honduras, abbia aiutato più di 90.000 bambini a sfuggire a povertà e abusi. Lo ha fatto aprendo un orfanotrofio nel 1964 e poi finanziando l'organizzazione no-profit Sociedad Amigos de los Niños (SAN) nel 1966. Nel corso degli anni, ha aiutato a costruire più di 500 strutture di sostegno in America Latina. Non permettendo mai a dittature, colpi di Stato militari o disastri naturali di sconvolgere i piani, questi centri hanno cambiato la vita dei bambini poveri creando posti di lavoro per le loro famiglie e comunità. Suor María Rosa è riuscita in questo intento attraverso una serie di lungimiranti programmi imprenditoriali ed educativi, e offrendo assistenza sanitaria mediante cliniche e “brigate mediche”. Un documentario sulla sua vita e la sua opera è stato trasmesso privatamente in Vaticano il 4 aprile. Solo i funzionari vaticani e gli ambasciatori presso la Santa Sede hanno potuto visionarlo.

Vatican News, inglese

Cosa accadrebbe se il Papa si recasse a Kiev?

Se per il momento il progetto del viaggio è solo “sul tavolo”, il sito Bitter Winter si chiede cosa accadrebbe se il Pontefice decidesse davvero di andare a Kiev. In questo caso, Papa Francesco sosterrebbe necessariamente il Presidente Volodymyr Zelensky, e questo rappresenterebbe “un forte contributo alla causa ucraina”. Rivisitando tutte le azioni intraprese dalla Santa Sede dall'inizio del conflitto e citando i princìpi del Catechismo cattolico riguardo alla guerra, l'autore dell'articolo mostra che la pace resta la “stella polare” del Pontefice, e aggiunge che il Papa terrà ad invocare un negoziato equilibrato, “in cui nessuno si arrenda e tutti sacrifichino qualcosa”.

Bitter Winter, inglese

Nel suo sogno di fraternità, Francesco sta dimenticando il peccato originale?

È questa l'opinione di un avvocato italiano che il vaticanista Sandro Magister ha pubblicato sul suo blog. Antonio Caragliu, avvocato del foro di Trieste e membro dell'Unione Giuristi Cattolici Italiani, critica fortemente il modo in cui Papa Francesco pensa alla guerra, alla luce del conflitto in Ucraina. A suo avviso, il Papa “scade nell'utopismo tipico del socialismo umanitario, che sull'elusione più o meno consapevole del peccato originale si fonda”. E questa omissione fa sì che la sua dottrina sulla guerra aderisca a un certo “marxismo del cuore”.

L'Espresso, italiano

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