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Sono attratto dalla moglie di un mio amico, come mi devo comportare?

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Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 06/04/22
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Una coppia di cristiani insegna a sconfiggere il desiderio perverso nelle relazioni. Ecco come

"Mi piace tanto la moglie di un mio amico, come devo comportarmi?". Quante volte vi è capitato di ascoltare un'affermazione del genere?  Francesca Maria Forgetta e Vincenzo Testa, una coppia cristiana impegnata a vivere la fede con uno stile semplice - lei insegnante di religione e lui diacono e capo ufficio stampa - nel libro "I dieci comandamenti nella vita quotidiana" (deComporre Edizioni) danno una risposta cattolica a chi pone o si pone una domanda di questo tipo. 

Educare il desiderio

Non desiderare la moglie del tuo prossimo” (Es 20,17), è il nono comandamento, che vuole educare il desiderio stesso, per non lasciare che esso s’imponga su di noi, appunto desiderando la donna d'altri e spingendoci poi a compiere azioni contro la volontà di Dio e che possono arrivare persino all’uso della violenza, pur di ottenere e conquistare ciò che bramiamo.

Quando si commette adulterio

Gesù, nel Vangelo, ci ricorda che non basta non commettere concretamente il male, ma che dobbiamo estirpare, curare, trasformare gli stessi desideri del cuore, perché è lì che inizia il processo che poi porta a compiere il male. “Avete inteso che fu detto: Non commettere adulterio. Ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel proprio cuore” (Mt , 27-28).

Lo spirito buono

Discernere e lasciarsi condurre nelle azioni di ogni giorno dallo spirito buono, scrivono i due autori, e quindi imparare a non cedere a quello cattivo o del male, che pure esiste e che tenta continuamente di farci camminare su strade e sentieri sbagliati.  Ma questa è una conquista che va formata, assunta e sostenuta con un lungo lavoro, magari anche con l’aiuto di un bravo accompagnatore spirituale, ministero di cui ancora oggi c’è un profondo bisogno. 

La purificazione del cuore

Sicuramente una delle strade da percorrere per raggiungere questo obiettivo è la purificazione del proprio cuore. Perché tutto dipende dal nostro cuore, la sede autentica da cui parte ogni cosa. Il cuore deve quindi essere, per davvero, guidato verso il bene.

WHISPER

Aspirare alla temperanza

La lotta ai desideri disordinati, alla concupiscenza, passa da una vera e profonda purificazione del cuore anche attraverso la pratica della temperanza, la virtù che modera i desideri e gli appetiti. E, come ci suggerisce il Siracide (18,30), ci aiuta a “Non seguire le passioni”, ponendo un freno ai desideri smodati.

L’esercizio delle virtù

Come si può arrivare a conquistare la purezza del cuore ed evitare di desiderare una donna d'altri? Certamente con la grazia di Dio ma anche con l’esercizio delle virtù (CCC 2520). Il buon cristiano guarda ciò che lo circonda con semplicità, cercando di fare sempre la volontà di Dio mediante la purezza dello sguardo, sia quello interiore che quello esteriore. 

L’aiuto della preghiera

Il buon cristiano deve rifiutare ogni tipo di compiacenza a desideri, pensieri, fantasie disordinate che ci allontanano dalla via dei comandamenti di Dio. Di grande aiuto è poi la preghiera, nella quale attingiamo da Dio tanta forza per resistere alle tentazioni e per mantenerci fedeli ai nostri impegni. Le nostre forze, infatti, sono insufficienti per resistere al male.

PRAY

Il pudore

La purezza del cuore si conquista attraverso anche il pudore. Che è il modo delicato con cui si preserva l’intimità delle persone e il loro amore; ne custodisce il rispetto e il mistero. Il pudore fa sì che sguardi e azioni, parole e gesti esprimano sempre e solo amore.

Abbigliamento appropriato 

Il pudore si concretizza anche nella modestia, suggerendo un abbigliamento appropriato, evitando quell’esposizione dei corpi, come spesso accade – non certo per rispetto delle persone – in spettacoli e pubblicità.

“No” ad indecenza e trivialità 

Una serena e responsabile accettazione del comandamento di Dio ci chiede anche di lavorare per contribuire a una purificazione dell’ambiente nel quale viviamo, stigmatizzando eccessi, spettacoli e comportamenti che spesso sfociano nell’indecenza, nella trivialità, nella curiosità morbosa e allusiva, tutte cose che oggigiorno, purtroppo, costituiscono espressioni e stili diffusi ai quali ci si può omologare facilmente.

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