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Come abbiamo fatto ad avere vaccini così velocemente

VACCINO,
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Ospedale Bambino Gesù - pubblicato il 05/04/22
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Il processo di sviluppo di un nuovo vaccino può essere accelerato in modo sostanziale senza comprometterne la sicurezza, se ci sono sufficienti interessi e si dispone di molte risorse.

Di Guido Castelli Gattinara

All’inizio della pandemia da COVID-19 si è subito capito che solo un vaccino avrebbe permesso di contenere il suo effetto devastante sulle comunità. Tuttavia gli scienziati che hanno cominciato a studiare un vaccino per il Coronavirus SARS-CoV-2 all’inizio del 2020 non ritenevano possibile un così rapido successo.

Un vaccino entro un anno sembrava impossibile

Nel passato, il vaccino sviluppato più velocemente è stato quello contro la parotite, realizzato in soli quattro anni. La possibilità di ottenere un vaccino entro un anno non sembrava possibile.

Invece 10 approvati e in uso

Invece, dopo meno di un anno dall’inizio della pandemia sono stati sviluppati più di 200 potenziali vaccini, oltre 50 dei quali sono in fase di sperimentazione sull’uomo, 10 approvati e in uso.

Dopo meno di un anno sono state somministrate oltre 8 miliardi di dosi di vaccini anti COVID-19, oltre la metà della popolazione mondiale è stata vaccinata con almeno una dose e si continua somministrando oltre 30 milioni di dosi ogni giorno.

Contenimento dell'infezione

Questo enorme sforzo è stato compensato dal contenimento dell’infezione in molte regioni. I dati scientifici infatti dimostrano che nelle aree dove la vaccinazione è più estesa l’infezione è meno diffusa e soprattutto ci sono meno ricoveri in terapia intensiva e meno morti.

Senza compromettere la sicurezza

Inoltre l’esperienza acquisita con il vaccino contro il SARS CoV-2 ha dimostrato che il processo di sviluppo di un nuovo vaccino può essere accelerato in modo sostanziale senza comprometterne la sicurezza, se ci sono sufficienti interessi e si dispone di molte risorse.

Perché la sperimentazione dei nuovi vaccini è sicura

Si è potuti arrivare così presto a vaccini efficaci e sicuri grazie all’adozione di sistemi di produzione più veloci, a finanziamenti enormi che hanno permesso alle aziende farmaceutiche di eseguire più fasi di studio in parallelo e al fatto che le agenzie regolatorie internazionali hanno potuto utilizzare procedure di emergenza per valutare i risultati.

Ma soprattutto grazie ad anni di ricerche precedenti sui virus simili: la ricerca sui vaccini a base di DNA è infatti iniziata almeno 25 anni fa e i vaccini a base di RNA hanno beneficiato di 10-15 anni di intensa ricerca di base, mirata allo sviluppo di vaccini contro il cancro.

Come è avvenuta l’accelerazione del processo di ricerca

La parte più lenta dello sviluppo di un vaccino non è trovare i potenziali candidati per il processo di sperimentazione fino all’approvazione, ma metterli alla prova: un processo che spesso richiede anni, per valutare efficacia e sicurezza sull’uomo.

I test si sviluppano su tre fasi che comportano un numero crescente di persone e un aumento proporzionale dei costi. 

Enormi somme investite

Per i vaccini COVID-19 sono stati effettuati gli stessi test ma, grazie alle enormi somme investite nel processo, le aziende farmaceutiche hanno potuto assumere i rischi finanziari di eseguire più test contemporaneamente

Si sono potute fare prove precliniche e di fase I, II e III in parallelo invece che in sequenza, cioè scommettere sull’avvio di test su larga scala e sulla produzione di candidati vaccini che potevano anche non funzionare.

Cosa ha permesso di accelerare il processo di ricerca?

È stata quindi la concomitanza dei tanti studi precedenti, insieme allo sviluppo di fasi di studio in contemporanea, a permettere la grande accelerazione del processo di ricerca. 

Lo slancio cioè non è venuto tutto dall’urgenza della pandemia COVID-19, ma dallo studio dei virus infettivi e letali precedenti (epidemie di Ebola e Zika), che hanno motivato la creazione di infrastrutture nazionali e globali in grado di promuovere uno sviluppo più rapido del vaccino.

Non c'è stato un allentamento dei criteri di valutazione

L’approvazione più rapida dei vaccini ha tuttavia sollevato dubbi sulla loro sicurezza. In realtà è importante ribadire che non c’è stato un allentamento dei rigidi criteri di valutazione per ottenere l’approvazione.

I criteri non sono cambiati e non sono diventati meno rigidi: sono stati applicati “in parallelo” invece che “in serie” aumentando così di molto i costi di produzione che, tuttavia, sono stati coperti in larga misura da finanziamenti statali e sovranazionali, come quello della Commissione Europea.

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