Alla fine del mese di marzo, l'arcidiocesi di Denver (Colorado, Stati Uniti), ha diffuso i risultati delle indagini sul presunto sangue che scorrerebbe da una statua di San Michele Arcangelo.
Il fenomeno sarebbe iniziato il 23 febbraio di quest'anno, alla vigilia dell'attacco delle truppe russe all'Ucraina, secondo quanto ha riferito Alicia Martinez, che vive a Broomfield, in Colorado. Alicia è proprietaria della statua, che si trovava in casa sua, e ha condiviso sulle reti sociali un video diventato rapidamente virale, ma che ha poi ritirato dopo aver ricevuto accuse di voler attirare l'attenzione.
Alicia ha fatto ricorso a un sacerdote per chiedere orientamento spirituale, e in parallelo l'arcidiocesi di Denver è stata informata e ha annunciato che avrebbe indagato sul caso.
In circostanze di questo tipo, il vescovo locale deve designare un'équipe per valutare gli eventi e riferire i risultati, che nella maggior parte dei casi non sono verificati come miracoli. La Chiesa cattolica segue procedure rigorose e scientifiche al riguardo.
I risultati dell'indagine
L'arcidiocesi di Denver ha informato sugli esami e i loro risultati:
“È stata realizzata un'analisi chimica del liquido secco su del cotone, usando il metodo Kastle-Meyer, per campioni di sangue presumibilmente positivi. Il test ha mostrato che il liquido rosso ottenuto dalla statua non era sangue umano né animale. L'apparenza della sostanza sul cotone era simile a quella dello smalto rosso”.
L'arcidiocesi ha concluso il suo comunicato esortando i fedeli a “esercitare la prudenza” di fronte a qualsiasi presunto fenomeno miracoloso che non sia stato debitamente analizzato e confermato.