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Don Giacomo: Chiara Amirante mi ha insegnato ad evangelizzare in strada

CHIARA AMIRANTE
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Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 01/04/22
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Un sacerdote, cresciuto nella Comunità "Nuovi Orizzonti", spiega come è nato trent'anni fa, il modello di evangelizzazione della Amirante

Da trent’anni la Comunità Nuovi Orizzonti di Chiara Amirante ha restituito alla vita migliaia di giovani, e lo ha fatto evangelizzando prevalentemente in strada, in luoghi degradati. Don Giacomo, un sacerdote cresciuto insieme a Chiara, racconta come è iniziato la "scalata" di Nuovi Orizzonti in Italia e nel mondo. 

1991, Stazione Termini

Era il 1991, e una ragazza romana passava le sue serate alla Stazione Termini, per incontrare i suoi coetanei più disperati, con problemi di tossicodipendenza, disagio, Aids, e portare loro conforto. Oggi, a trent’anni di distanza, il seme gettato da Chiara Amirante è diventato una foresta piena di alberi: la Comunità Nuovi Orizzonti. Riconosciuta dalla Santa Sede come associazione di fedeli di diritto pontificio, vanta 231 centri di accoglienza, formazione e orientamento, sei Cittadelle Cielo nel mondo, più di mille équipe di servizio e oltre 700mila “cavalieri della luce" (Agensir, 31 marzo).

I sacerdoti di Nuovi Orizzonti 

Spesso sono ragazzi strappati alle dipendenze che hanno scoperto la gioia del servizio. Ma tanti sono anche i sacerdoti: il 24 novembre 2002, nella solennità di Cristo Re, venne infatti inaugurata la “Casa di formazione al presbiterato”, per accogliere nel cammino di discernimento vocazionale e di formazione al sacerdozio quei ragazzi che desiderano vivere il loro ministero a servizio del carisma specifico di Nuovi Orizzonti.

“Senza distinzioni clericali”

Ha insegnato qui, occupandosi dei futuri sacerdoti, don Giacomo Pavanello, che oggi è parroco di San Giuseppe Cottolengo, che la diocesi di Roma ha deciso di affidare alla Comunità Nuovi Orizzonti. 

«Quando ero giovane – racconta – sono rimasto affascinato dal modello di evangelizzazione che mette in atto la Comunità, l’evangelizzazione di strada, la vita fraterna senza distinzioni clericali. Il prete dentro la Comunità stessa, inserito tra i laici e le famiglie, come accadeva tra i primi cristiani. Sono andato a vedere di persona e ho scoperto che tutto questo era realtà». 

L’ultimo “tratto” del cammino di Don Giacomo

All’inizio degli anni Duemila, don Giacomo già studiava in seminario a Padova, ma poi ha deciso di trasferirsi nella Comunità e «percorrere dentro Nuovi Orizzonti l’ultimo tratto del mio cammino formativo. Il primo novembre 2009 sono stato ordinato sacerdote».

Evangelizzare nel traffico di Roma

Da allora si è occupato di evangelizzazione di strada, di accoglienza, di formazione. Finché, nel 2018, è diventato parroco di San Giuseppe Cottolengo, quartiere Aurelio. Una zona poco lontana dalla basilica di San Pietro, ma che per tanti versi è di transito e periferica, «sopraffatta dal traffico di chi va al lavoro, con la stazione di interscambio tra la ferroviaria Viterbo-Roma e la linea A della metropolitana, usata - conclude don Giacomo - dalle migliaia di pendolari che giornalmente vengono a lavorare in città».

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