di Kristina Hjelkrem
Molti sanno che la Vergine Maria era promessa sposa di San Giuseppe, ma ancora non vivevano insieme. In quel momento del loro rapporto, l'Angelo Gabriele è apparso a Maria e le ha annunciato che avrebbe concepito un figlio virginalmente e sarebbe diventata la madre di Dio.
San Giuseppe, venendo a conoscenza della gravidanza di Maria, ha deciso di lasciarla in segreto, ma un angelo gli è apparso in sogno e lo ha invitato a non aver paura di prendere Maria come sposa “perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo” (Matteo 1, 20).
La Chiesa ci insegna che uno dei motivi più chiari per i quali Dio preferive disporre che Maria concepisse prima di andare a vivere con Giuseppe era perché non ci fossero dubbi sul fatto che Gesù era “Figlio dell'Altissimo” (Luca 1, 32) e non di un uomo.
Si dava così compimento alle profezie disposte fin dall'antichità in relazione al Messia, in cui si diceva “il Signore stesso vi darà un segno. Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele” (Isaia 7, 14).
L'Annunciazione, un evento senza precedenti
Tutto questo ci può insegnare molte cose. Oggi vorrei condividere una riflessione sull'Annunciazione un po' diversa. La Sacra Bibbia non ci racconta molto di più sulla Vergine e su quello che viveva nel cuore durante la gravidanza.
Ho sempre pensato che deve aver vissuto quei giorni in uno stato di meraviglia costante conoscendo il suo stato e sapendo che avrebbe messo al mondo il Messia tanto atteso da Israele.
Di recente, però, ho imparato più cose sul contesto ebraico dell'epoca, e ho capito che Maria aveva molti motivi per cui preoccuparsi e perdere la pace per via del miracolo che si era appena verificato.
Come spiegare al futuro sposo quello che era accaduto?
Per come erano le coppie ebraiche all'epoca di Gesù, Maria non poteva essere certa della bontà dell'uomo con cui si sarebbe sposata.
Come poteva spiegare al suo futuro sposo quello che le era appena accaduto? Le avrebbe creduto? Maria non ha condiviso con lui la notizia, e ha vissuto la sua gravidanza con discrezione sapendo che è Dio che dispone delle cose degli uomini. Se viene da Dio, le vie si spianeranno.
La sua fede è stata ricompensata. Come un angelo le è apparso per annunciarle che avrebbe concepito Gesù, un angelo ha confermato a Giuseppe che doveva prendere Maria come sposa. Dio accompagna Maria nella storia del concepimento e della gravidanza del Signore. Lo fa in modo misterioso, è vero, ma è altrettanto vero che non la abbandona.
Maria poteva anche perdere la vita
Secondo il Libro del Deuteronomio (22, 23-24), l'adulterio della donna doveva essere denunciato pubblicamente dallo sposo, e la pena era la lapidazione. Valva lo stesso nel caso in cui si fosse promesse senza ancora vivere insieme.
La situazione della Vergine si poteva confondere facilmente con quella di un adulterio. Era una donna promessa incinta senza essere andata ancora a vivere con il marito, per cui, se Giuseppe l'avesse denunciata, avrebbe potuto essere condannata a morte per lapidazione.
Che ansia! La mia prima reazione sapendo questo è stato chiedere a Dio perché abbia permesso che la Madre di Suo Figlio, la benedetta tra le donne, si trovasse in una posizione di tale vulnerabilità.
Dove ci sono pericolo e angoscia c'è Dio
E Dio, attraverso la storia della salvezza, mi ha mostrato che dove ci sono pericolo e angoscia c'è Lui. Non c'è minaccia che sfugga agli occhi di Dio. È vero che il male esiste, e che in questo mondo ferito non c'è nessuno che sfugga alla sofferenza (nemmeno Nostra Madre né tantomeno il Signore Gesù).
Anche se tutto sembra indicare il contrario, Dio è presente in mezzo al dolore, ed è capace di rinnovare e trasformare tutto perché dia frutto.
Immaginate Maria camminare per la sua città sapendo di portare in grembo un Bambino che non può spiegare e che può essere la causa della sua morte. Quanta fiducia nell'amore di Dio sostiene Maria, quanta fiducia nel fatto che Egli abbia un progetto e che non la deluderà!
Per Maria nulla è stato comodo
Dopo essere sopravvissuta a un possibile condanna alla lapidazione e che San Giuseppe, avvertito in sogno, aveva deciso comunque di sposare Maria, la coppia deve intraprendere il viaggio verso il momento del parto.
Per Maria nulla è stato comodo. La Regina di tutto il creato ha dovuto trascorrere gli ultimi giorni della sua gravidanza passando di città in città per via del censimento, e al momento di partorire né lei né suo Figlio avevano un luogo comodo in cui stare.
Quanto si può ammirare Maria! Non dev'essere stato facile per lei. Camminare o andare in asino fino a Betlemme per 31 ore con i malesseri di una donna più o meno alla 38ma settimana di gestazione non dev'essere stato certo semplice.
Chiaramente non è quello che si auspica nessuna futura mamma, peggio ancora se primipara. Dopo tante difficoltà, sicuramente mi sarebbero passati per la testa tanti pensieri su come quella gravidanza inattesa non fosse l'opzione migliore. Maria, però, sperava fiduciosa nel suo Signore.
Quanto imparare dalla Vergine
Bisogna vivere rispettando sempre i progetti di Dio e non i ragionamenti umani a cui spesso sfugge l'aspetto più essenziale.
L'elemento più bello di questa storia è che attraverso tutte le difficoltà, le minacce e i dolori vissuti e accettati, Dio ha portato nel mondo un dono splendido, Nostro Signore Gesù Cristo. Maria è senz'altro una donna dalla fede solida, e Dio è rifugio e baluardo.
A volte Egli ci pone in situazioni davvero difficili e non capiamo perché, ma è proprio nelle avversità che l'amore di Dio si manifesta e brilla con maggior forza e chiarezza.
Salvando le differenze che esistono ovviamente tra una gravidanza naturale di questo mondo e la gravidanza virginale della nostra Santissima Madre, la notizia di una gestazione inaspettata comporta sfide, dubbi e paure.
Chiediamo a Maria che ci insegni a confidare in Dio come ha fatto lei, e di far sì che tutte le donne che ricevono la notizia di una gravidanza che non si aspettavano trovino come lei in Dio e nei fratelli l'accompagnamento e il sostegno di cui hanno bisogno.