Le feste di San Michele furono legate sia alle apparizioni del bell’arcangelo, sia all'anniversario della dedicazione di una chiesa costruita in suo onore a Roma lungo la via Salaria, perciò questa è la ragione del giorno 29 settembre.
"Veritiera e primitiva solennità romana in onore del principe delle milizie angeliche" (Schuster, Idelfonso), questa festa, che risale al V secolo, celebra la dedica della basilica dell'angelo edificata in via Salaria dal papa Bonifacio IV. Carlo Magno nell'813 (Concilio di Magonza) ordinò che fosse celebrata solennemente nel suo regno.
L’apparizione di Siponto
Fra le feste di San Michele, l’8 di maggio si commemora un'apparizione dell'Arcangelo sul monte Gargano, nelle vicinanze di Siponto in Italia (VI secolo). I brani della messa sono gli stessi nelle due feste. Nel calendario attuale è stata conservata solo la festa del 29 settembre.
La festa del 29 settembre
Se esaminiamo le letture e le preghiere della messa e della festa del 29 settembre per San Michele, vediamo che si tratta di una celebrazione in onore di tutti gli angeli. I brani antichi dei manoscritti si riferiscono al salmo 102, 20: "Benedicano il Signore tutti i suoi angeli, i forti guerrieri che obbediscono ai suoi ordini appena sentono la voce delle sue parole!”.
L’antifona degli angeli
Così come nel cantico di Daniele: "Angeli del Signore, benedicano il Signore, a Lui la gloria e le lodi nei secoli" (Dn 3, 58. Antifona della comunione). Nell'Ufficio (Funzione) la bellissima antifona Angeli, Arcangeli… cita tutti i cori di questi beati spiriti, esortandoli a lodare il Signore, che è conforme alle citazioni salmiche. Contemporaneamente è evocato il combattimento di Michele con il drago secondo il riferimento dell'Apocalisse.
San Michele contro Satana
Il cardinale Schuster insiste nella carta primordiale di San Michele nella lotta contro Satana. "La battaglia ingaggiata anticamente nel cielo dopo la prima ribellione di Lucifero non è altro che un episodio di una grande guerra che continua attraverso i secoli e che costituisce la storia stessa della creazione".
Benedictus e Magnificat
Le afflizioni del nostro tempo non fanno che confermare questa visione e ci invitano a pregare più che mai a questo principe guerriero al quale grido: "Qui ut Deus?" (Chi come Dio?), si eleva come una spada luminosa davanti alle forze distruttrici del male. Nel repertorio gregoriano, quelle che evocano con grandezza questo misterioso combattimento sono le antifone del Benedictus e del Magnificat.
L’Offertorio Stetit
Ma c'è un brano gregoriano particolarmente bello e che deve richiamare la nostra attenzione. Si tratta dell'Offertorio Stetit, una specie di opera maestra che evoca l'offerta dell'incenso secondo il racconto dell'Apocalisse. “Poi venne un altro angelo e si fermò (lat. stetit) all'altare, reggendo un incensiere d'oro. Gli furono dati molti profumi perché li offrisse insieme con le preghiere di tutti i santi bruciandoli sull'altare d'oro, posto davanti al trono. E dalla mano dell'angelo il fumo degli aromi salì davanti a Dio, insieme con le preghiere dei santi” (Ap 8, 3-4).
Il Responsario
Il cardinale Schuster ammira la soave melodia gregoriana che penetra l'anima e la eleva verso pensieri celesti. Ciò che colpisce di più in questo brano è il silenzio che emana. In una specie di recita statica, l'effetto è ritenuto fino all'ostentazione dell’Ascendit per evocare l'elevazione delle preghiere e dell'incenso: Ascendit fumus aromatum. Questo offertorio rappresenta, con il Responsorio Duo Seraphim, il punto culminante di ciò che è stato composto sugli angeli e questi due brani ci trasportano, colpiti, alla soglia del mistero.
La festa degli angeli custodi
Riguardo agli Angeli Custodi, essi erano festeggiati inizialmente con San Michele, come tutti gli altri. Una seconda festa in loro onore, separata da quella del 29 settembre, fu stabilita più tardi in un secondo momento.
Essa è frutto della devozione popolare che ha compreso ammirevolmente come l'amore di Dio, infiammando gli spiriti angelici, ispira loro una sollecitudine vigilante riguardo ai loro fratelli uomini (Cfr. Eb 1, 14 “Non sono essi tutti spiriti incaricati di un ministero, inviati per servire coloro che devono ereditare la salvezza?”). Paolo V nel 1608 la fissò il primo giorno libero dopo la festa di San Michele. Fu fissata da papa Clemente X, nel 1640, il 2 ottobre ed è stata mantenuta dopo la riforma liturgica del concilio Vaticano II.
La festa di San Gabriele
San Gabriele, l'Angelo dell'Annunciazione, fu celebrato in Oriente, sin dal secolo V e VI, il 26 marzo, però in Occidente il suo culto fu lento a introdursi e non si diffuse e se non nel corso dei secoli XIV e XV. A Bologna la Chiesa delle Carmelitane era consacrata a San Gabriele e lì si festeggiava il 24 di marzo. Un Messale del secolo XV attesta che la festa dell'Arcangelo Gabriele era celebrata a Tolosa. Benedetto XV (1814-1922) estese questa festa in Occidente in data 24 marzo.
La festa di San Raffaele
San Raffaele, l'angelo della medicina e dei viaggiatori, viene celebrato con una cerimonia in accordo con l'Ordine di Nostra Signora della Pietà della città di Venezia nel 1671. Benedetto XV adotta la festa del 24 ottobre e la estende a tutta la Chiesa. Con la riforma liturgica dopo il concilio Vaticano II i tre Arcangeli sono festeggiati insieme il 29 settembre.