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Aumentano i conventi in Africa: nasce un nuovo monastero in Kenya

KENYA
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Matilde Latorre - pubblicato il 26/03/22
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Suor Margarita de Cristo Rey, carmelitana spagnola di 83 anni, si dispone a fondare un nuovo monastero di Carmelitane in Kenya, in risposta del desiderio delle giovani africane di consacrare la loro vita a Dio

L'Africa sta diventando un terreno fertile per la nascita di molti monasteri di clausura. Testimone vivente di questa nuova realtà è suor Margarita de Cristo Rey Vargas Arrabal, 83enne spagnola che si dispone a fondare, il 13 maggio, un nuovo convento di Carmelitane in Kenya.

La religiosa è giunta in questo Paese nel 1999, accompagnata nell'avventura da un'altra religiosa del convento dell'Immacolata Concezione di Utrera (Siviglia), suor María Magdalena, nata in una famiglia gitana. 

Cercavano di rispondere alla richiesta di giovani africane desiderose di consacrare la loro vita a Cristo nella vita contemplativa, e si sono unite ad altre cinque religiose carmelitane kenyote in un convento della provincia di Machakos.

Il Signore ha benedetto questa fondazione con molte giovani africane che bussano alla porta del monastero per abbracciare la vita contemplativa. 

Fondazione a Juja Farm

Di fronte alla crescita del numero delle vocazioni, nel 2005 la comunità di suor Margarita de Cristo Rey ha fondato una nuova comunità monastica a Juja Farm, a circa 45 chilometri dalla capitale, Nairobi.

KENYA

La comunità di Carmelitane dell'antica osservanza, come il monastero di Utrera, ha oggi più di quindici religiose. Si sostiene grazie al confezionamento di casule e al ricamo di tessuti liturgici.

Come in altri luoghi, la pandemia ha provocato anche qui problemi economici. Le commissioni si sono del tutto interrotte, e le religiose non ricevevano aiuti. In questa zona, poi, non esistono banchi alimentari, e neanche la popolazione, estremamente bisognosa, può dare loro un sostegno.

Durante la pandemia, la Fondazione DeClausura ha raccolto denaro per costruire un pollaio coperto perché gli animali selvatici non mangiassero le galline.

Una nuova fondazione

In risposta all'interesse delle giovani kenyote, il vescovo della diocesi di Kitui, monsignor Joseph Mwongelales, ha chiesto ora alle Carmelitane di fondare un altro monastero vicino Nairobi per via delle tante vocazioni.

La struttura verrà inaugurata il 13 maggio, e accoglierà una nuova comunità formata da suor Margarita e cinque religiose che hanno già effettuato la professione.

Ha assunto il nome “Monastero di Maria, Madre di Dio”, spiega suor Margarita. “L'intenzione è che la nostra presenza qui e la nostra preghiera costante riescano a purificare la fede, visto che la gente qui è molto superstiziosa, piena di false convinzioni per via delle sette”.

Il vescovo si è incaricato di donare loro il terreno e di offrire la costruzione, ma la climatizzazione dell'edificio, il mobilio e le altre necessità spettano alle religiose.

KENYA

Bisogno di aiuto

“Come in qualsiasi casa nuova, bisogna ammobiliarla, montare la cucina, allestire sedie, tavoli, letti... e per questo chiediamo il vostro aiuto”, spiega suor Margarita.

Parlando con Aleteia, la religiosa ha rivolto un appello a collaborare alla fondazione del monastero, assicurando le sue preghiere a tutti coloro che contribuiranno a rendere possibile quest'opera.

Per potersi insediare, le religiose hanno bisogno di 5.000 euro. Si può inviare la donazione attraverso la web della Fondazione DeClausura. È importante indicare nella casella “commento” che l'aiuto è destinato alle Carmelitane del Kenya. Riceveranno il 100% della donazione.

Aleteia, rete globale cattolica di informazione, in virtù della sua missione contribuisce, in collaborazione con la Fondazione DeClausura, a comunicare la vita, la spiritualità e i prodotti dei monasteri contemplativi.

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