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Roma & il Mondo: Concilio Vatican II e governance – La consacrazione getta ponti – & altro… 

ROMERO
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i.Media per Aleteia - pubblicato il 25/03/22
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Ogni giorno, Aleteia offre una selezione di articoli scritti dalla stampa internazionale sulla Chiesa e le questioni principali che preoccupano i cattolici nel mondo. Le opinioni e i punti di vista espressi in questi articoli non sono quelli degli editori

Venerdì, 25 marzo 2022

1 – Papa Francesco attinge al Concilio Vaticano II per cambiare radicalmente il modo in cui è governata la Chiesa cattolica

2 – Attraverso la consacrazione, il Papa vuole gettare ponti, spiega un esperto di Mariologia

3 – Il Patriarcato di Mosca risponde al cardinale Hollerich

4 – Riflessione di un attivista per i diritti umani nell'anniversario del martirio di San Romero

5 – Portare l'amore di Dio ai poveri e agli esclusi: la nuova Superiora delle Missionarie della Carità parla della sua missione

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1 – Papa Francesco attinge al Concilio Vaticano II per cambiare radicalmente il modo in cui è governata la Chiesa cattolica

La rivista America offre una lettura della Costituzione Apostolica Praedicate Evangelium, spiegando che il testo “assume un approccio frontale alla crisi che affronta la Chiesa, usando il Concilio Vaticano II come road map per rivendicare la credibilità ecclesiale”. Nel contesto della crisi delle vocazioni, la Costituzione assume due priorità: l'evangelizzazione senza proselitismo ma per attrazione e l'assunzione di responsabilità da parte dei laici, soprattutto delle donne. La loro presenza nelle posizioni di governo del Vaticano è coerente con l'assunzione di responsabilità in parrocchie e diocesi. I chierici che lavorano in Vaticano verranno esortati a svolgere più funzioni pastorali, senza rimanere confinati nel lavoro d'ufficio. Secondo America, questo permetterà di implementare il processo conciliare emerso dal Vaticano II, che Giovanni Paolo II e Benedetto XVI hanno “cercato di rallentare”. La nuova Costituzione, afferma la rivista gesuita, può risultare “più attraente alle persone deluse dalla mancanza di uguaglianza di genere all'interno della Chiesa”.

America, inglese 

2 – Attraverso la consacrazione, il Papa vuole gettare ponti, spiega un esperto di Mariologia

Il 25 marzo, Papa Francesco consacrerà la Russia e l'Ucraina al Cuore Immacolato di Maria. Padre Alexandre Mello, segretario del Dicastero per Laici, Famiglia e Vita ed esperto di Mariologia, ha affermato in un'intervista a Crux che la decisione del Pontefice è “una supplica a Dio per intervenire per il bene di tutti”. Il sacerdote ha sottolineato che “si tratta di un atto non politico, ma religioso”, visto che la consacrazione è “una preghiera di resa, di intercessione per il bene di entrambi i popoli e di tutto il mondo”. “È sicuramente un gesto che mira a costruire ponti. I cristiani ortodossi sono mariani quanto noi latini, se non di più”, ha aggiunto, insistendo sul fatto che Maria “fa parte dell'identità del popolo russo e del popolo ucraino”.

Crux, inglese

3 – Il Patriarcato di Mosca risponde al cardinale Hollerich

“In questi giorni, le preghiere e i pensieri di milioni di cristiani in tutto il mondo si concentrano sui drammatici sviluppi in Ucraina”. Così il Patriarcato di Mosca inizia la sua risposta a una lettera inviata dal cardinale Jean-Claude Hollerich, arcivescovo di Lussemburgo e presidente della Commissione delle Conferenze Episcopali della Comunità Europea (COMECE), che ha esortato il Patriarca Kirill a esercitare pressioni sulle autorità russe per fermare la guerra contro l'Ucraina. Il Metropolita Hilarion, alla guida del dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato, si è assunto il compito di rispondere alla COMECE. “Sua Santità il Patriarca Kirill di Mosca e di tutta la Russia sta facendo molto per ripristinare pace e fiducia, soprattutto in terra ucriana, lavorando duramente ogni giorno per raggiungere questo obiettivo”. Il Metropolita crede che la COMECE “potrebbe giocare un ruolo importante nel costruire questo dialogo lavorando con i rappresentanti dell'Unione Europea per impedire un'ulteriore escalation della situazione attuale”.

Vatican News, francese  

4 – Riflessione di un attivista per i diritti umani nell'anniversario del martirio di San Romero

Il 24 marzo è stata la Giornata Internazionale per il Diritto alla Verità sulle Gravi Violazioni dei Diritti Umani e per la Dignità delle Vittime. Questa giornata di ricordo è stata scelta soprattutto perché nello stesso giorno del 1980, l'arcivescovo Óscar Romero è stato ucciso da un cecchino mentre celebrava la Messa a San Salvador (El Salvador). Mary Aileen Diez-Bacalso, attivista per i diritti umani e giornalista con base a Manila (Filippine), ricorda il martire e santo salvadoregno e la sua lotta instancabile per i diritti delle “persone sofferenti”. La Diez-Bacalso è stata incoraggiata alla fine degli anni Novanta da padre Jon de Cortina, attivista vicino a Romero, a fondare una sua organizzazione per combattere le sparizioni involontarie nelle Filippine e in Asia. “Riflettendo sul significato di questa giornata e sulla situazione salvadoregna e pensando alle migliaia di vittime delle violazioni dei diritti umani nel mio Paese, credo che le Filippine abbiano bisogno di più voci profetiche per fermare la repressione, una situazione che purtroppo a molti sembra normale”, ha scritto. La Diez-Bacalso ha concluso il suo articolo pregando San Romero di aiutarla nella “ricerca della verità, della giustizia, della riparazione e delle garanzie di non ripetizione”.

UCANews, inglese

5 – Portare l'amore di Dio ai poveri e agli esclusi: la nuova Superiora delle Missionarie della Carità parla della sua missione

“Con la guida e la benedizione di Dio, mi impegno ad aderire alla chiamata a servire i poveri e i bisognosi”. Queste le parole di suor Joseph Micahel, neoeletta Superiora Generale delle Missionarie della Carità, la congregazione religiosa fondata da Santa Madre Teresa di Calcutta, in un'intervista all'agenzia di notizie Fides. La 68enne ex segretaria di Madre Teresa si dice “pronta ad affrontare le sfide che si presenteranno lungo il cammino, mettendo sempre vita, attività e scelte nelle mani del Signore”. Il vescovo di Bagdogra (India), Vincent Aind, ha espresso il suo sostegno dicendo di credere che la “vasta esperienza di lavoro missionario in vari luoghi e Paesi” di suor Joseph Michael le darà “il coraggio e la forza” necessarie per guidare questa importante congregazione. “Ho accettato questa nuova responsabilità nel nome di Dio. Gesù mi accompagnerà nella mia missione”, ha dichiarato la religiosa.

Fides, inglese

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