Un pozzo può cambiare la nostra vita. Don Luigi Epicoco ne parla nel suo nuovo libro “In principio erano fratelli” (Tau editrice). Ma qual è il significato del pozzo? Il sacerdote si rifà alla Genesi.
I pozzi di Isacco
Per un pastore, un contadino, l’acqua è tutto, spiega Don Epicoco. In termini molto superficiali e pratici, i pastori avevano soffocato i pozzi che Abramo aveva scavato, e così una prima volta Isacco, figlio di Abramo, scava nuovamente il pozzo, lo ripristina. Quando inizia a fuoriuscire l’acqua i Filistei lo cacciano, allora Isacco si sposta in un altro posto, scava ancora una volta e ripristina un altro pozzo, esce l’acqua, i mandriani lì presenti lo cacciano via. La terza volta stessa cosa, scava un pozzo, esce l’acqua, di nuovo succede un contenzioso tra di loro, lo cacciano.
Perché Dio permette questa ingiustizia?
Perché Dio permette una simile incomprensione? Perché Dio dice a Isacco di rimanere in quella terra e poi gli fa incontrare questi contrasti? Perché non lo aiuta? Isacco può essere perseguitato dai Filistei, vivere l’ingiustizia causata da persone che non lo vogliono accogliere perché forestiero. Per via delle persecuzioni Isacco smette di muoversi all’interno del territorio, smette di cercare i pozzi che il padre aveva scavato, e che erano stati riempiti di terra, e va alla ricerca di un territorio nuovo spostandosi verso il deserto.
Dalla persecuzione all’alleanza
Qui, proprio sul limitare, osserva Don Epicoco, Isacco scava un pozzo che precedentemente non era stato creato da suo padre. Questo nuovo pozzo sarà la svolta nella vita di Isacco perché, trovando l’acqua, Abimèlech si convincerà della benedizione del figlio di Abramo e cercherà la sua alleanza. Da una persecuzione si arriva quindi a un’alleanza. I Filistei non sono più ostili.l capitolo continua fino ad arrivare a un giuramento e alla benedizione di questo pozzo, mentre la storia termina con il figlio di Isacco che sposa Giuditta.
L’acqua è vita
All’epoca di Abramo, di Isacco, ma anche di Gesù, per queste popolazioni che vivono in zone desertiche i pozzi sono luoghi decisivi, l’acqua è la vita. I pozzi hanno sempre rappresentato non soltanto una forma di sostentamento ma anche luoghi di incontro, si combinano perfino i matrimoni alle sorgenti e avvengono anche conflitti.
Un ruolo nevralgico dell’esistenza
Sono luoghi significativi dove si costruisce o si disfa, afferma Don Epicoco. Hanno un ruolo nevralgico nell’esistenza. Anche noi abbiamo pozzi che ci aiutano a vivere. Più concretamente: cos’è che ci fa svegliare la mattina? Cos’è che ci aiuta a fare il nostro lavoro o ad amare la nostra famiglia? Cosa ci aiuta ad andare avanti? Qual è il pozzo da cui prendiamo l’acqua? Sono tutte domande serie perché non è scontato che dentro la nostra vita ci sia un pozzo. Molto spesso non abbiamo qualcosa che rinvigorisce la nostra vita, che le dà nutrimento, che la vivifica.
Il nome che dà il pozzo alla propria esistenza
Perciò, sostiene il popolare sacerdote blogger, occorre scavare nel profondo e dare un nome preciso a quel pozzo, capire cosa dà sostentamento alla propria esistenza, sentire che l’acqua scorre e che c’è vita. Quando non c’è un pozzo bisogna aspettare la pioggia, cioè sperare che succeda qualcosa. Non ci si può accontentare della pioggia, ognuno deve ritrovare nella propria vita un pozzo che la irriga.
“Vita spirituale”
La teologia, conclude Don Epicoco, chiama il pozzo “vita spirituale”. Ma non coincide con le pratiche religiose. Al limite queste sono paragonabili al secchiello che si cala nel pozzo per tirare su l’acqua. La vita spirituale è una sorgente dentro ciascuno di noi, un pozzo appunto che va cercato e scavato. Quando scopriamo questa vena d’acqua abbiamo trovato la vita spirituale e tutta la nostra storia si costruisce attorno a quel pozzo.