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Bloccò un kamikaze salvando decine di cristiani. Akash Bashir sarà beato?

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Akash Bashir.

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Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 23/03/22
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Il 20enne, che faceva servizio d'ordine davanti ad una chiesa a Lahore, si immolò su un attentatore che non riuscì ad entrare e si fece esplodere mentre Akash lo bloccava

Ha sacrificato la propria vita immolandosi su un kamikaze che stava per farsi esplodere in una chiesa di Lahore, in Pakistan: ora si è aperto il processo di beatificazione per questo giovane eroe, Akash Bashir. 

Il Nunzio Apostolico in Pakistan, l'Arcivescovo Zakhia El Kassis, ha reso omaggio al primo "Servo di Dio" pakistano in una santa messa presso la Cattedrale del Sacro Cuore di Lahore, il 15 marzo 2022, cui hanno preso parte i Vescovi del Pakistan e numerosi sacerdoti, religiosi e fedeli. 

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L’attentato del 2015

Come appreso dall'agenzia Fides, 20 marzo, con quella celebrazione l'Arcidiocesi di Lahore ha avviato ufficialmente il processo che porterà sugli altari Akash Bashir. Il 15 marzo 2015 il giovane si è immolato per fermare un terrorista kamikaze che voleva fare strage di fedeli riuniti nella Chiesa cattolica di Giovanni a Youhanabad, quartiere di Lahore.

L’attentatore faceva parte del gruppo jihadista Tehreek-e-Taliban Pakistan Jamaatul Ahrar. E tentò di entrare prima dall’ingresso principale, e poi da uno secondario. L'uomo fu fermato dal personale di sicurezza (tra cui c’era Akash Bashir) insospettitosi, e poco dopo si fece esplodere all’esterno della chiesa, causando 17 morti e 70 i feriti. L'attentatore fu letteralmente placcato da Akash, che in quel modo non lo fece entrare in chiesa, evitando così, che il bilancio dell’esplosione fosse ben più grave. 

Il sacrificio che lo accosta a Gesù

«Non c’è amore più grande che dare la vita per i propri amici - ha proseguito mons. El Kassis -. Queste sono le parole di Gesù, che per primo ha dato la vita per i suoi amici e questo impariamo da Gesù. Akash Bashir, un giovane nel fiore degli anni, ha sacrificato la sua vita per i suoi fratelli e sorelle che pregavano all'interno della Chiesa. Ha scoperto che c'è qualcosa di molto più grande di questa vita terrena. E lo ha compreso senza studiare teologia né filosofia». 

“Non sapeva che era giunta la sua ora”

Akash Bashir «ha vissuto una vita semplice - ha affermato il Nunzio Apostolico in Pakistan - seguendo Gesù ogni giorno, ogni momento, anche quando non te aspetti che sia arrivata la tua ora. Akash non sapeva che era giunta la sua ora, ma quello che sapeva è che i suoi fratelli e sorelle. fedeli innocenti, erano in Chiesa e sua responsabilità era vegliare su di loro». 

Nel cuore di Akash Bashir

Il Nunzio Apostolico ha concluso così: «È impressionante che un giovane senza pensare a se stesso, guardando l'assassino, si sia subito precipitato a trattenerlo, e abbia dato la vita per salvare gli altri. Questo processo, avviato a livello diocesano, serve a scoprire ciò che era nascosto nel cuore di questo giovane, a scoprire le virtù e la bellezza della sua vita e a scoprire Cristo Gesù nella sua vita». 

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