La consacrazione alla Madonna non è magia, ha ricordato il vescovo russo monsignor Clemens Pickel, della diocesi di Saratov, circa le aspettative per la consacrazione della Russia e dell'Ucraina al Cuore Immacolato di Maria, il 25 marzo.
Monsignor Clemens, attuale presidente della Conferenza Episcopale Russa, ha sottolineato l'importanza del fatto che i cattolici russi partecipino in modo pio e consapevole all'atto di consacrazione:
“Se mi limitassi a ripetere la formula di consacrazione senza metterci il cuore, allora la preghiera non avrebbe senso. La consacrazione al Cuore Immacolato di Maria non è magia: è preghiera”.
“Vogliamo chiedere alla Santissima Madre, con il suo potere celeste, che l'effusione di sangue si fermi il più rapidamente possibile e che preghi suo Figlio perché Egli faccia tutto ciò che può. Vogliamo affidare la Russia e l'Ucraina a Maria: metterle nelle sue mani, o meglio, non nelle mani, ma nel cuore”.
L'episcopato russo si è detto felice della decisione di Papa Francesco, annunciata martedì 15 marzo, di consacrare la Russia e l'Ucraina al Cuore Immacolato di Maria nella prossima festa dell'Annunciazione dell'Angelo alla Madonna.
“Come Conferenza Episcopale, ci abbiamo pensato perché la proposta era già nell'aria. Ora stiamo riflettendo su come preparare il nostro popolo a quel giorno e a quell'atto di consacrazione. Vogliamo aiutarlo a comprendere bene questo evento”.
Monsignor Clemens ha affermato che il nuovo atto di consacrazione aggiunge “una grande forza di fede” ai suoi recenti appelli per la pace, perché “celebrare un atto di consacrazione al Cuore Immacolato di Maria è esprimere che la fede, la speranza e la carità sono condizioni normali e reali per l'autentica convivenza tra i popoli”.