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Tutto quello che dovreste sapere sulla festa di San Giuseppe

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Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 18/03/22
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Significato e origini della festa del 19 marzo, caratteristiche del buon padre, patronati, preghiere più antiche ed efficaci

Dalle origini alle preghiere, dai patronati al papà: tutto quello che dovreste sapere sulla festa di San Giuseppe del 19 marzo.

Perché si festeggia il 19 marzo

Nella Chiesa occidentale, la festa di San Giuseppe non è stata fissata fino al XV secolo. In base ad alcune tradizioni, il 19 marzo è il giorno della morte di Giuseppe, anche se ci sono poche prove a sostegno di questa data. La Bibbia non dice nulla sulla morte del padre adottivo di Gesù, e la Chiesa si basa quindi su tradizioni orali trasmesse nel corso dei secoli.

Il significato della festa del Papà

Il giorno della festa di San Giuseppe è anche il giorno della festa del papà. Ci sono alcuni qualità di San Giuseppe che lo rendono il padre “modello”, un esempio da seguire per tutti gli altri genitori. Ecco quali sono. 

San Giuseppe è un “uomo giusto”. 

Per gli ebrei, l'espressione “uomo giusto” equivale a santo. San Matteo Evangelista la impiega per descrivere San Giuseppe (Mt 1, 19). È l'uomo che cerca di conoscere la volontà di Dio ed è disposto a metterla in pratica, anche se gli costa dolore e sacrificio. 

SAINT JOSEPH

Difensore e protettore

Per proteggere Gesù da Erode, che voleva ucciderlo credendo che avrebbe usurpato il suo trono, San Giuseppe decide di “esiliarsi” con Maria e il Bambino Gesù in Egitto. Lì lui, ebreo, è disposto a vivere da straniero (cfr. Mt 2,13-18) fino a quando le condizioni non permetteranno di tornare in Israele.

Semplice e umile

Al suo ritorno dall'Egitto, Giuseppe non si fida di tutto ciò che può fare al Bambino Gesù il figlio di Erode, e quindi opta per una vita semplice e riservata in un piccolo villaggio, Nazaret. Per gli ebrei, la Galilea non era terra di prestigio.

Uomo d'azione

San Giuseppe è pratico e risolutivo. Deve prendere decisioni forti come cosa fare nel suo rapporto con la Santissima Vergine quando sa che darà alla luce un figlio (che sarà il Figlio di Dio), organizzarsi per andare a Betlemme per il censimento proprio quando Maria è incinta, montare e smontare il laboratorio da falegname dove va... La sua pietà e la sua visione soprannaturale non sono incompatibili con il fatto di essere un uomo d'azione.

HOLY FAMILY

Il 19 marzo è un giorno di precetto 

Nel 1621, Papa Gregorio XV estese la festa di San Giuseppe a tutta la Chiesa. Già nel 1870, Papa Pio IX dichiarò Giuseppe “Patrono della Chiesa universale”. Per molti decenni, il 19 marzo è stato un giorno di precetto nella Chiesa, ovvero si doveva andare a Messa (Aleteia, 19 marzo 2019).

L’astinenza dalla carne 

La festa di San Giuseppe è una “solennità”, l’ordine più alto della festa liturgica, a indicare che i cattolici devono osservarla come la domenica. È un giorno da festeggiare, intendendo che quel giorno qualsiasi tipo di digiuno o astinenza dalla carne viene temporaneamente sollevato.

I vescovi non devono fare alcuna proclamazione speciale quando la festa di San Giuseppe cade di venerdì, visto che è già una regola scritta che la solennità prevalga sul dovere dell’astinenza (Aleteia, 16 marzo 2021).

Perché San Giuseppe è patrono dei lavoratori

Oltre al 19 marzo, l’altra festa dedicata a San Giuseppe è l’1 maggio. Ma le sue origini sono recenti. Il 1° maggio 1955, Papa Pio XII ha proposto San Giuseppe come patrono e modello dei lavoratori, e ha istituito la festa liturgica di San Giuseppe operaio. È stato il contesto politico e sociale a dar luogo a quella decisione: il Papa voleva evangelizzare la festa del lavoro. Molte fraternità e confraternite, soprattutto di falegnami, hanno contribuito alla preparazione di questa dichiarazione. L’onore concesso a San Giuseppe aveva aiutato a scoprire la dignità e il significato del lavoro (Aleteia, 1 maggio 2020).

Patrono della buona morte

San Giuseppe è definito anche patrono della buona morte, perché anche se non si sa niente di come, quando e dove è morto, si conosce l’aspetto fondamentale e più sublime: ha avuto la grazia ineffabile di lasciare questo mondo tra le braccia di Gesù Cristo e della Santissima Vergine Maria.

Quando nasce la devozione per San Giuseppe?

Anche se San Giuseppe nella Scrittura non dice una parola, il suo silenzio, esempio di fedeltà obbediente e cura diligente della Sacra Famiglia durante gli anni formativi di Gesù, lo ha reso uno dei santi più amati della cristianità. La devozione al padre putativo di Gesù viene in genere fatta risalire al III o IV secolo. 

La prima preghiera a lui dedicata

Secondo il libro di preghiere Pieta c’è una preghiera a San Giuseppe che risale all’anno 50, quindi prima che se ne diffondesse la devozione popolare.

Preghiera “Ave, Giuseppe”

San Francesco di Sales ha scritto una preghiera “specchio” dell’Ave Maria, dedicata a San Giuseppe, di cui era molto devoto. 

Preghiera a San Giuseppe per proteggere la nostra famiglia

San Giuseppe si invoca con questa potente preghiera, per la protezione della famiglia. 

A te, o beato Giuseppe

Con questa orazione, invece, si chiede un intervento del santo con richiesta di una particolare grazia. 

A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione, ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio dopo quello della tua santissima sposa. 

Per quel sacro vincolo di carità, che ti strinse all’Immacolata Vergine Maria, Madre di Dio, e per l’amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te ne preghiamo, con occhio benigno la cara eredità, che Gesù Cristo acquistò col suo Sangue, e col tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni.

Proteggi, o provvido custode della divina Famiglia, l’eletta prole di Gesù Cristo: allontana da noi, o Padre amatissimo, gli errori e i vizi, che ammorbano il mondo. Assistici propizio dal cielo in questa lotta col potere delle tenebre, o nostro fortissimo protettore. 

E come un tempo salvasti dalla morte la minacciata vita del pargoletto Gesù, così ora difendi la santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità. 

Estendi ognora sopra ciascuno di noi il tuo patrocinio, affinché a tuo esempio e mediante il tuo soccorso, possiamo virtuosamente vivere, piamente morire e conseguire l’eterna beatitudine in cielo. Amen (Aleteia, 16 marzo 2021).

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