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Dopo la bomba, Don Patriciello annuncia: “Ho firmato il mio testamento”

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Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 16/03/22
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La parrocchia del prete anticamorra ha subito un attentato nella notte tra venerdì 11 e sabato 12 marzo

«Perché dovrei avere paura? Cosa ho fatto di male? Niente». Eppure qualche ora dopo il suo compleanno, alle 3 e 50 di mattina, hanno fatto esplodere una bomba carta sotto il cancello della chiesa di "San Paolo Apostolo" al Caivano, cittadina alla periferia nord di Napoli. Roba da camorra. Don Maurizio Patriciello, il parroco, prete simbolo della Terra dei fuochi, sa come funziona. 

“Siete la rovina dei vostri figli”

Nell’omelia, domenica mattina, 13 marzo, don Patriciello si è rivolto a chi l’ha messa, quella bomba carta, o ha ordinato di metterla: «Siete la rovina dei vostri figli». E non ne ha dubbi: «Sì. Quando viene ucciso un giovane camorrista, chi lo ha condannato a morte, se è camorrista, è il padre: lo ha messo in un vicolo cieco. I camorristi fanno del male agli innocenti, possono farne a me, soprattutto lo fanno ai loro figli» (Avvenire, 15 marzo).

“Ho già messo tutto in conto”

Al Corriere della Sera che lo ha intervistato (15 marzo), ha detto di aver «firmato il mio testamento». E’ una sua decisione. E quando gli si chiede se si sente in pericolo, Don Patriciello risponde così: «Ho già messo tutto in conto da tempo».

Prete anticamorra? No, grazie

Secondo lui parlare di «prete anticamorra», è una «formule inutile. Il discorso è molto semplice: un prete predica il bene, l’amore, la solidarietà, la fratellanza. La camorra è male, odio, sopraffazione, violenza. Tutto qui. Non c’è bisogno di definizioni, è già tutto spiegato molto chiaramente». Se ha subito un attentato davanti alla sua chiesa è perché «chi vive spargendo il male, il bene fa paura». 

Il Parco Verde di Caivano

Fare il prete è una scelta di vita. «Io avevo un lavoro, ero caporeparto in ospedale. Poi a trent’anni ho lasciato tutto perché sentivo che la mia strada era un’altra. Volevo fare il prete e l’ho fatto». La sua parrocchia è al rione Parco Verde di Caivano.

«Questa è casa mia, ormai. Non so più nemmeno io da quanti anni sto qui. Praticamente da sempre». Una casa complicata. «Se avessi voluto una vita comoda avrei continuato a fare quello che facevo prima. Sicuramente era molto meno impegnativo», osserva Don Patriciello. 

Chi ha messo la bomba?

Chi ha messo la bomba davanti alla chiesa? «Stanno ancora facendo i rilievi, non abbiamo ancora compreso da dove possa arrivare questo gesto. Non riusciamo a capire se sia da quelli del Parco Verde. O magari da quell’altra lotta che stanno combattendo ad Arzano, visto che noi ci stiamo impegnando con il nostro Comitato per la liberazione dalla camorra dell’area nord di Napoli, dopo i manifesti funebri per il comandante della Polizia locale Biagio Chiariello. Oppure la mano potrebbe arrivare da Frattaminore. Io abito ancora lì e in queste ultime settimane ci sono state cinque stese e l’esplosione di quattro bombe» (Il Fatto Quotidiano, 12 marzo).

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