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Padre Claude, il sacerdote ex senzatetto che vuole accompagnare i senza fissa dimora “fino alla morte”

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Bérengère Dommaigné - Matthew Green - pubblicato il 14/03/22
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Il sacerdote del Québec si dedica totalmente ai poveri dopo essere stato lui stesso per anni un senzatetto alcolizzato

P. Claude Paradis è un sacerdote del Québec (Canada) che si dedica totalmente ai poveri dopo essere stato lui stesso per anni un senzatetto alcolizzato. Ha condiviso la sua toccante testimonianza in un video di 5 minuti, filmato su un semplice sfondo nero, che fa parte di Fragments, una serie web prodotta da Arte, un canale culturale europeo con contenuti prevalentemente in francese e tedesco.

P. Claude racconta la storia di una vita iniziata nella sofferenza e poi trasformata dopo un incontro spirituale con Cristo in una chiesa.

Dopo la morte del nonno, ha scoperto l'alcool. Aveva appena 13 anni, e fino a 33 ha vissuto “una lunga Via Crucis”.

In un'intervista del 2018 alla Montreal Gazette, che vale davvero la pena di leggere, p. Claude ha riferito un momento fondamentale del suo cammino. Aveva tentato il suicidio per tre volte e si trovava in un ospedale psichiatrico, sentendosi completamente perduto. Una notte è andato nella chiesa di Nostra Signora di Lourdes. “Mi sono inginocchiato e ho detto a Dio: 'Hai due possibilità: o prendi la mia vita o le dai un significato'”, ha ricordato.

È stato il punto di svolta. Ha finito per andare a un ritiro su invito di un amico, ed è stato lì, come dice nel video di Fragments, che la sua fede “è tornata”.

All'ingresso in seminario “avevo un aspetto strano, con i capelli lunghi e la camicia da caccia”, scherza, e all'epoca si chiedeva se sarebbe mai potuto diventare sacerdote. Grazie a un incontro con un giovane senzatetto che stava morendo, ha capito che la sua vocazione come presbitero sarebbe stata quella di tornare in strada.

“Mi disse: 'Nessuno mi ha mai visto vivere, vuoi vedermi morire?' E io sono rimasto lì con lui”, dice p. Claude. “Prima di morire ha detto: 'Ora sei qui ad aiutare me, ma chi aiuterà tutti gli altri per strada?'” La sua è una vocazione che gli ha fatto capire quale fosse la più grande povertà: “Non essere una persona per nessuno”.

“Avevo abbandonato la strada ma ci sono tornato perché la strada mi insegna la Chiesa”, spiega. “Sono un semplice sacerdote, un ex senzatetto, e da quando ho 33 anni sono sacerdote per la strada. E lo sarò fino alla morte, molto semplicemente”.

E quando morirà, ha detto alla Montreal Gazette, vuole essere seppellito insieme ai corpi non reclamati di Montreal – “spesso lavoratrici dell'industria del sesso, senzatetto o anziani isolati che sono morti da soli” -, per i quali p. Claude celebra un funerale ogni anno.

“È il mio gruppo, la mia gang, la mia famiglia e i miei amici. Dovrei stare con loro”.

Il nome del ministero di p. Claude, che ha fondato nel 2013, è Notre-Dame de la rue (Nostra Signora della Strada). Lui e i suoi volontari si concentrano sul raggiungere i senzatetto dove vivono, fornendo cibo e bevande, e soprattutto offrendo la propria presenza e il proprio amore. A volte ascolta anche le loro Confessioni, in un parco o in un centro di recupero.

P. Claude non ha permesso che la pandemia fermasse il suo operato; Le Journal de Montréal ha riferito nel 2020 che porta avanti la sua missione nonostante i rischi.

“Qualcuno a un certo punto mi ha detto che tutto quello che dovevo fare era stare dentro mentre lui era fuori”, ha detto al quotidiano. “Un'altra persona mi ha detto che il suo prossimo tetto sarebbe stata la sua bara. Come ci si può aspettare che resti a casa quando sento cose del genere?”

Non sorprende che il sacerdote abbia contratto il Covid-19, ma una volta guarito è subito tornato in strada.

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