Il pastorale è un attributo identificativo di alcuni santi, ma cosa significa?
Il pastorale simboleggia un bastone, un bastone da pastore; la definizione “baculus pastoralis” significa proprio questo.
Questo bastone alto quanto una persona era di legno e aveva l'estremità curva. In questo modo, il pastore poteva afferrare gli animali senza far loro del male.
Il pastorale nella Chiesa è un simbolo del potere ecclesiastico che designa in genere il ruolo del vescovo o abate.
Viene usato nelle cerimonie più solenni, e non è solo un elemento distintivo delle persone che hanno un ruolo importante nella Chiesa Apostolica Romana, perché viene usato anche nella Chiesa ortodossa, anglicana e luterana.
Il pastorale del vescovo rimanda quindi al simbolismo evangelico di Gesù “Buon Pastore”.
Assumendolo al momento dell'investitura, nel rito dell'ordinazione, il vescovo accetta il suo ruolo di guida e protettore del popolo cristiano, accetta la volontà di condurre il gregge dei fedeli verso la salvezza.
Il pastorale e la sua evoluzione artistica
Il pastorale era all'inizio un bastone di legno, curvo all'estremità. Col tempo questo oggetto liturgico è evoluto, venendo arricchito per dare importanza all'autorità ecclesiastica che lo portava.
Dal legno è passato ad altri materiali, come avorio, osso, bronzo, rame dorato, filigrana.
L'estremità curva in molti casi è diventata una sorta di spirale, e sono abbondate le decorazioni con smalti, pietre preziose, incisioni...
Il pastorale dei santi
Dopo questa introduzione al significato del pastorale, non è difficile intuire perché alcuni santi lo abbiano come attributo.
Si tratta proprio di santi che sono stati vescovi, ma lo portano anche gli abati e alcune badesse, come Santa Scolastica.
Ci sono anche alcuni santi “grandi pastori” che tengono in mano il bastone, ad esempio San Giuseppe e San Giovanni Battista.
La lista è molto lunga. Sono tanti i santi rappresentati con l'attributo del pastorale o del bastone. Eccone alcuni...