Nell’edizione del Corriere della Sera del 27 scorso è stato pubblicato un bellissimo articolo di Aldo Cazzullo che ha intervistato Gemma Capra vedova del Commissario Luigi Calabresi, ucciso a Milano il 17 maggio 1972 da un commando di terroristi aderenti a Lotta Continua.
Il libro di Gemma Calabresi a 50 anni dall'omicidio del marito
L’occasione è stata propiziata dal libro (in uscita oggi!) che la signora Gemma ha pubblicato a 50 anni dalla morte del marito: La crepa e la luce, Mondadori editore, che reca un sopratitolo illuminante: "Sulla strada del perdono. La mia storia".
Dopo Spingendo la notte più in là - il libro in cui il figlio Mario Calabresi ha ripercorso la storia della sua famiglia, - con un racconto intimo e coinvolgente l’autrice narra il viaggio di vita e di fede compiuto dai primi giorni dopo l’omicidio fino ad oggi.
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Di questa lunga intervista ci hanno particolarmente colpito i passaggi relativi all’amore fra i due coniugi e al percorso di perdono che, in modo tortuoso e sofferto, la signora ha imboccato fin dall’inizio.
Il primo incontro di Gemma e Luigi Calabresi
Questo l’inizio della storia d’amore:
"Abbiamo fatto tutto in fretta (...) avevamo poco tempo"
Dopo nemmeno un anno e mezzo il matrimonio, e al ritorno dal viaggio di nozze la coppia aspettava già Mario:
Le ultime parole del Commissario Calabresi a sua moglie
Dopo Mario nasce Paolo, e nel momento più tragico della sua vita Gemma è incinta del terzo figlio, che chiamerà Luigi in ricordo del padre che non ha mai conosciuto. Questo l’ultimo ricordo del marito:
Gemma Calabresi: "Fu Don Sandro a dirmi: è morto"
Il commissario Calabresi muore alle 9,15 di quella mattina del 17 maggio 1972: mentre disarmato aspettava il tram per recarsi al lavoro, viene raggiunto dai suoi sicari che gli sparano alle spalle.
Gemma Calabresi: dal desiderio di vendetta alla scoperta del perdono
Nel necrologio Gemma scrisse le parole pronunciate da Gesù sulla croce: “Perdona loro, perché non sanno quello che fanno”. Ma la via del perdono non è stata così semplice, perché in lei era forte l’umano desiderio di vendicarsi.
"Il perdono non si chiede, si dà"
All’osservazione del giornalista che gli assassini e i mandanti non le hanno chiesto perdono, Gemma afferma decisa:
L'incontro tra Licia Pinelli e Gemma Calabresi
E’ solo nel 2009 che l’allora Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano riceve le due vedove al Quirinale: Licia Pinelli, moglie di Giuseppe la cui morte violenta in quegli anni terribili era stata attribuita al Commissario, e Gemma Calabresi. Questo il ricordo di quell’incontro:
"Ho scoperto che la cosa più importante della vita sono gli altri"
Il libro si chiude con la riflessione che senza quella tragedia oggi Gemma sarebbe una persona peggiore. Come l’intervistatore ci chiediamo il motivo che viene così meravigliosamente spiegato: