Figli piccoli, mogli, madri, familiari e anziani si congedano dagli uomini tra i 18 e i 60 anni in Ucraina dopo l'ordine del Governo per cui loro devono restare nel Paese e lottare contro l'invasione russa.
Mentre donne e bambini cercano di lasciare il Paese a bordo di autobus e treni, ai mariti e padri è proibito attraversare le frontiere.
Giovedì 24 febbraio, quando le forze militari russe hanno dato il via agli attacchi, il Presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha decretato la legge marziale – messa in atto per sostituire le leggi civili in scenari di gravi crisi, catastrofi e situazioni di caos. La legge marziale ritira temporaneamente le funzioni delle autorità civili come politici e diplomatici e concentra i poteri decisionali sui membri dell'esercito nazionale.
Con l'avanzata delle truppe russe verso la capitale Kiev e di fronte al fatto che le forze locali sono notevolmente inferiori a quelle di Mosca, le autorità ucraine sono arrivate a chiedere alla popolazione civile di fare il possibile per resistere agli invasori, anche fabbricando bombe molotov da lanciare contro i soldati russi. Un opuscolo con istruzioni su come improvvisare questo tipo di armi è stato diffuso dal Ministero degli Interni ucraino sulle reti sociali.
Un consigliere del Ministero, Vadym Denysenko, ha confermato che 18.000 armi “sono state distribuite a Kiev a tutti i volontari, per tutti coloro che vogliono difendere la nostra capitale con le armi”.
Équipes di giornalisti, come quelli della BBC, sono arrivate a trovare a Kiev vari volontari civili ucraini già armati nelle strade della capitale, vestiti in jeans e scarpe da ginnastica e con dei fucili sulle spalle, privi dell'addestramento per maneggiarli.
In questo contesto, i giornalisti registrano anche separazioni familiari laceranti nelle stazioni degli autobus di tutto il Paese. Sono molti i padri ventenni che si congedano dalle giovani mogli che partono spaventate con i neonati in braccio, rischiando per raggiungere la frontiera e cercare di trovare sicurezza come rifugiati all'esterno. Gli uomini resteranno, per lottare o morire.
Le reti sociali hanno condiviso nelle ultime ore una frase che cerca di riassumere il panorama, seppur in modo semplicistico: “La guerra è un luogo in cui giovani che non si conoscono e non si odiano si uccidono per decisioni di vecchi che si conoscono e si odiano, ma non si uccidono”.