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Sulla terra l’angelo custode si incarna nel “maestro di scuola”

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don Marcello Stanzione - pubblicato il 25/02/22
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Lo sosteneva Padre Arturo D'Onofrio, sacerdote educatore, morto in odore di santità: “L’angelo custode è, dopo Dio e la Madonna, nostra celeste Madre, il più grande ed efficace educatore”

Secondo Padre Arturo Michele D’Onofrio, sacerdote napoletano morto in fama di santità, c’è una relazione profonda tra gli angeli custodi e i maestri, gli educatori. Per Padre D’Onofrio sono addirittura la “stessa persona”.  

Chi era 

Padre D’Onofrio nacque l’8 agosto 1914, da Luigi e Chiara Fusco, a Visciano (NA). Dopo essere entrato nel seminario Vescovile di Nola decise di passare al Pontificio Istituto Missioni Estere di Milano. Ma per problemi di salute, su preciso parere dei medici, dovette lasciare l’Istituto. 

La “svolta” di Tortona

Decise quindi di accogliere l’invito di monsignor Egisto Melchiori Vescovo di Tortona, a concludere la sua formazione al sacerdozio nella sua Diocesi. La sua permanenza a Tortona, valse a confermare i suoi orientamenti spirituali, attraverso i contatti molteplici con alcuni grandi apostoli di quel momento. 

Tre santi educatori 

Ebbe l'opportunità di conoscere di persona san Luigi Orione e più volte visitò i luoghi di san Giovanni Bosco, che fu una delle sue fonti di ispirazione soprattutto in ordine all’educazione della gioventù. Don GiovanniCalabria, oggi santo, fu la sua guida spirituale e fu anche il primo ad incoraggiarlo nella realizzazione del sogno apostolico di aiutare i ragazzi bisognosi delle regioni meridionali d’Italia. 

La prima messa a Visciano

Dopo l’ordinazione sacerdotale avvenuta il 12 marzo 1938 a Tortona, padre Arturo si reca a Visciano (NA), suo paese di origine, per celebrare la prima messa. Così descrive il suo arrivo: «Siamo entrati verso le 10.05 a Visciano. Il popolo ha voluto nella sua degnazione partecipare in massa alla cerimonia. Erano tutti all’ingresso del paese, con musica fiori e spari; ma io ho cercato di rivolgere tutto al Signore». Dagli stessi diari si evince che, per motivi familiari, il novello sacerdote rimane nel suo paese fino al primo agosto di quell’anno, ed è in quel tempo che matura l’idea di dare inizio ad un’opera per ragazzi bisognosi. 

Le due opere 

Ma la sua missione ebbe inizio solo durante la seconda guerra mondiale, quando nel Natale 1943 portò nella sua casa paterna un bambino orfano di guerra dando origine a quella che chiamò: Piccola Opera della Redenzione. Pochi anni dopo sorgevano in vari paesi della Campania altri Istituti che accoglievano i più bisognosi. Per questo, nel 1948 fondò le Piccole Apostole della Redenzione e nel 1953 i Missionari della Divina Redenzione. Morì il 3 novembre 2006. 

La causa di beatificazione 

La Congregazione per la causa dei santi di Roma con lettera del 3 aprile 2012 ha concesso il nullaosta per procedere all’inchiesta diocesana sulla vita, virtù e fama di santità del servo di Dio Arturo D’Onofrio. Il 3 novembre 2012, nel VI anniversario della sua morte, con una solenne celebrazione eucaristica, il vescovo di Nola, Mons. Beniamino Depalma, rese  noto l’editto per la sua causa di beatificazione e canonizzazione». 

Gli angeli custodi

Padre Arturo consacra la sua prima casa di accoglienza dei bambini poveri agli angeli custodi. Già da seminarista nei suoi diari ci sono vari riferimenti ai santi angeli. E scriveva che l’arcangelo Michele era il suo speciale protettore e l’8 maggio 1934, scrisse riguardo al Principe degli angeli: “vi offro e vi consacro interamente e senza alcuna riserva il mio povero cuore”. 

Nel nome di Michele

Ricordiamo che il secondo nome di battesimo di Padre Arturo era Michele ed uno dei suoi due fratelli si chiamava Angelo e quindi è probabile che nella sua famiglia di origine ci fosse una certa sensibilità devozionale verso il mondo angelico.  

SAINT MICHEAL

La doppia “protezione”

Padre D’Onofrio pose la congregazione dei Missionari della Divina Redenzione sotto la speciale protezione di san Michele e degli angeli custodi, a questo riguardo è interessante notare che in Italia diverse parrocchie rette pastoralmente dalla sua congregazione sono intitolate a san Michele. 

“Maestro”

A Visciano nella cappella intitolata agli angeli custodi nella casa generalizia delle sue suore Piccole Apostole della Redenzione nel 1968 fece la sua prima professione religiosa. Nel suo scritto “Maestro. La tua missione. I tuoi doveri. La tua virtù", dedica un intero capitolo alla missione degli angeli custodi e come essi debbano essere imitati dagli educatori cristiani. 

L’educatore-angelo custode

Il “Maestro” fu pubblicato il 24 giugno 1943. In questo libro l’educatore è paragonato all’angelo custode con questa giustificazione: «l’angelo custode è, dopo Dio e la Madonna, nostra celeste Madre, il più grande ed efficace educatore. […] Peccato che l’angelo custode sia invisibile! Tu nella tua classe devi rappresentarlo visibilmente». 

Il cuore illuminato

Il maestro, l’educatore cristiano, secondo Padre D'Onofrio, possiede le caratteristiche degli angeli, virtù che si trovano descritte nella preghiera all’angelo custode che l’Autore commenta. L’educatore, ad imitazione dell’angelo custode, è chiamato ad “illuminare”: «Illumina la loro intelligenza, ancor vergine, non solo colle verità di ordine scientifico e naturale, ma soprattutto colle verità di ordine soprannaturale, veramente generatrici di energie». E aggiunge: «Non potrai illuminare gli altri, se la tua mente ed il tuo cuore è avvolto dalle tenebre, se non ti metti a contatto diretto con Gesù». 

“Custodire”

Secondariamente, l’educatore deve “custodire”. Custodisci, afferma D’Onofrio, gli educandi a te affidati «sotto le ali materne e paterne della tua vigilanza continua ed attiva, tutta premurosa ed intelligente, ad uno ad uno». 

Un rigore non eccessivo

Infine, richiamando i verbi “reggi e governa”, si propone il metodo da applicare: «Dirigi, guida al bene e tieni a freno, sotto il tuo dominio gli alunni». Ma poi aggiunge «non devi esagerare nel rigorismo e nell’eccessiva condiscendenza. Devi conservarti costante e padrone di te stesso». 

“Devi essere un angelo visibile”

Riportiamo stralci del capitoletto “Angelo custode” nel testo scritto da padre D’Onofrio riguardo all’imitazione all’angelo, che l’educatore cattolico deve avere nel libro “Maestro”. 

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