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Ruslan, 4 anni e disabile, in salvo dall’Ucraina a un soffio dagli attacchi

RUSLAN JAGGE
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Annalisa Teggi - pubblicato il 25/02/22
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Una recente conversione al cristianesimo ha portato una famiglia americana a volare in Ucraina mentre veniva dato l'ordine di evacuare. Hanno portato via dalla guerra un bimbo abbandonato in un orfanotrofio con paralisi cerebrale e malnutrito. Chiedono di pregare per chi resta là.

Un passaporto per Ruslan

Uno degli ultimi passaporti convalidati per uscire, o meglio scappare, dall'Ucraina è stato quello di Ruslan, il tesoro che vedete in questa foto. I suoi genitori adottivi statunitensi sono riusciti a ottenerlo poche ore prima che l'ambasciata americana fosse evacuata.

RUSLAN JAGGE

In mezzo alle notizie che si susseguono più tragiche di minuto in minuto dall'Ucraina, c'è una piccola grande storia a lieto fine. Theron e Kelci Jagge, statunitensi di San Antonio Texas, hanno adottato un bimbo gravemente disabile che pativa anche la fame in un orfanotrofio nell'Ucraina dell'Esta. Sono andati a prenderlo e lo hanno portato in salvo in USA a pochi giorni dall'invasione russa. Il padre adottivo Theron ha dichiarato:

Ho contattato la mamma adottiva Kelci, la cui premura - mi dice - non è solo quella di ringraziare perché Ruslan ora è al sicuro e amato, ma perché non ci si dimentichi dei troppi bambini disabili che sono ancora negli orfanotrofi ucraini e sono in pericolo di vita.

Un travaglio cominciato con una conversione

Da dove comincia questa storia? (... e quanti inizi decisivi accadono nelle storie di ciascuno di noi?).

La decisione di adottare un bambino straniero disabile può essere frutto di un atto di carità puramente e benedettamente umana. La storia di Theron e Kelci Jagge, coppia di giovani sposi poco più che trentenni, è segnato da un evento preciso che ha cambiato la loro vita, cambiando il loro cuore.

In mezzo alla pandemia, vengono catturati da Cristo e decidono di affrontare un percorso di adozione internazionale ... con tutto l'iter burocratico che possiamo (non del tutto) immaginare, e l'aggravante delle complicazioni sanitarie. Ho chiesto a mamma Kelci se è andata proprio così. E la sintesi americana rende bene il succo della cosa:

La mossa, dunque, non è puramente filantropica e umanitaria (che - per carità - è cosa buonissima). Qui c'è il riconoscimento che il primo a muoversi è Dio, che viene a strapparci dalle nostre guerre e ci catapulta in una battaglia. Siamo stati salvati, possiamo rimboccarci le maniche. La premessa di ogni carità cristiana è riconoscersi innanzitutto oggetto di una carità infinita.

Nascere disabile in Ucraina

Circa un anno fa la famiglia Jagge vide la foto di un bambino ospite in un orfanotrofio ucraino. Era tra quelli di cui si occupa la Reece's Rainbow, un'associazione impegnata nelle adozioni internazionali di bambini con bisogni speciali.

RUSLAN JAGGE

Qualcuno oserebbe dire che non c'era momento peggiore, notando il progressivo degenerare della situazione ucraina. Quella foto ritraeva il piccolo Ruslan che fin dagli 8 mesi di vita era stato accolto in un orfanotrofio nella parte orientale dell'Ucraina, quella da poco dichiarata indipendente da Putin e in cui è stato schierato l'esercito. Quando i Jagge sono arrivati nel paese, il mese scorso, le truppe russe si stavano ammassando al confine e ai cittadini americani era chiesto di evacuare. Loro sono arrivati proprio lì, nel posto da cui bisognava scappare.

Qualcuno aveva già abbandonato Ruslan, i Jagge non l'hanno fatto e hanno lottato per portarlo con loro in America. E' tragicamente frequente che i neonati disabili siano abbandonati negli orfanotrofi in Ucraina. Dagli USA, in queste ore, i Jagge pregano per i piccoli che sono rimasti là, e per tutti quelli che li hanno aiutati a portare Ruslan fuori dal paese.

Sedato con oppiodi a 4 anni

Da quando, pochi giorni fa, è atterrato in Texas, Ruslan sta ricevendo tutte le cure necessarie nell'ospedale pediatrico di San Antonio. I suoi genitori adottivi non si allontanano dalla sua stanza e i segni di ripresa sono incoraggianti.

Ruslan ha una paralisi cerebrale, necessità del sondino nasogastrico e nelle ultime settimane - mentre i Jagge spostavano mari e monti per trasferirlo in USA - ha avuto la polmonite. Era anche gravemente malnutrito, qualche giorno in più senza le cure necessarie gli sarebbero stati fatali.

Un dettaglio, tra i molti, colpisce.

Oltre alla sua seria patologia, Ruslan ha sofferto anche di crisi di astinenza perché nell'orfanotrofio era stato trattato con oppiodi.

Ora, osservando a ritroso questo calvario e travaglio da una stanza d'ospedale attrezzata e sicura, ci uniamo a quella che è la sintesi del padre adottivo di Ruslan:

Questo - osiamo dirlo - è il cuore della preghiera con cui affidiamo a Dio la situazione attuale del popolo ucraino. Nel caso di Ruslan abbiamo sotto gli occhi il contrassegno di un lieto fine - che è una carezza al cuore che trema. Ma siamo certi che nella nebbia scura che avvolge il presente, davvero la Madonna e Dio Padre stanno portando a casa l'umanità nella prova.

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