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Il patriarca ortodosso russo risponde all’offensiva di Putin

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i.Media per Aleteia - pubblicato il 25/02/22
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Il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano: “Non perdiamo la speranza su un barlume di coscienza di coloro che hanno in mano i destini del mondo ”

Dopo l'ingresso delle truppe russe in Ucraina, le reazioni cristiane si sono fatte sentire da ogni parte del mondo.

I vescovi ucraini pronti a difendere la patria

Qualche ora dopo l'inizio dell'offensiva russa, la Conferenza dei Vescovi Cattolici Ucraini ha inviato un messaggio ai fedeli, invitandoli a pregare per “i leader del nostro Stato, per il nostro esercito” e “per chi ha iniziato la guerra ed è stato accecato dall'aggressione”.

I vescovi del Paese attaccato hanno esortato i fedeli a non lasciarsi andare a “odio e rabbia”. “Dobbiamo essere pronti a difendere la nostra patria in base alle nostre capacità e responsabilità, nell'esercito o sul posto di lavoro, o negli ospedali”, o attraverso qualsiasi tipo di sostegno materiale o spirituale.

Il patriarca Kirill di Mosca esorta alla pace

“Esorto tutta la Chiesa Ortodossa Russa ad elevare una profonda e sentita preghiera per il rapido ripristino della pace”, ha dichiarato la guida della Chiesa Ortodossa Russa in una dichiarazione diffusa nel pomeriggio del 24 febbraio sul sito web del patriarcato.

“Come patriarca di tutta la Russia e primate di questa Chiesa, il cui gregge è diffuso in Russia, Ucraina e altri Paesi, sono profondamente empatico con tutti coloro che sono stati colpiti dalla digrazia”, ha affermato, esortando le persone coinvolte nel conflitto “a fare tutto il possibile per evitare vittime civili”. Kirill ha anche esortato tutti i membri della sua Chiesa a offrire assistenza a vittime e rifugiati.

“I popoli russo e ucraino hanno una storia comune centenaria che risale al battesimo della Russia”, ha spiegato, sperando che questa eredità “aiuti a superare le divisioni e le contraddizioni che hanno portato al conflitto attuale”.

Forte condanna del patriarca di Constantinopoli

Il Patriarca Ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo, ha condannato con decisione “l'invasione russa” in una dichiarazione diffusa dal patriarcato.

Dicendosi “scioccato”, l'81enne ha telefonato alla guida dlela Chiesa Ortodossa Ucraina per esprimere il suo dolore per “la flagrante violazione di qualsiasi nozione di diritto internazionale”.

Il leader ortodosso ha detto di pregare Dio perché “illumini i leader della Federazione Russa”, perché capiscano le “tragiche conseguenze” delle loro decisioni, che scatenerebbero un conflitto militare globale.

Il Segretario di Stato vaticano

Il cardinal Pietro Parolin ha diffuso un messaggio in varie lingue chiedendo la pace ed esortando i fedeli a non perdere la speranza.

Nel testo, ha ricordato l'appello del Santo Padre a rendere il Mercoledì delle Ceneri, 2 marzo, giornata di digiuno e preghiera per la pace in Ucraina.

Nel frattempo, circa 60 vescovi cattolici riuniti a Firenze per un incontro sul Mediterraneo hanno abbandonato le discussioni del meeting per prendere parte a un'adorazione eucaristica per pregre per la pace.


Il Consiglio Mondiale delle Chiese ha chiesto “la fine immediata delle attuali ostilità e la protezione di tutte le vite umane e delle comunità minacciate da questa violenza”, insistendo sul “rispetto dei confini nazionali stabiliti”.

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