Papa Francesco si è offerto come mediatore per provare a fermare la guerra tra Russia e Ucraina. Il pontefice, nella mattina del 25 febbraio, si è recato all'ambasciata di Russia presso la Santa Sede in via della Conciliazione per incontrare Alexander Avdeev.
Il diplomatico del dialogo ecumenico
Si tratta del diplomatico col quale ha un rapporto di amicizia cordiale. Adveed si sta adoperando per preparare il secondo incontro tra Francesco e il Patriarca della Chiesa ortodossa russa Kirill e tiene costantemente informato Francesco sul conflitto in Ucraina (La Repubblica, 25 febbraio).
L’indiscrezione di Telam
Il pontefice, scrive l’agenzia stampa argentina Telam che per prima ha anticipato la notizia, si è recato dall’ambasciatore russo «per tentare di mediare nel conflitto tra il paese e l’Ucraina dopo l’attacco su larga scala di Mosca» (Rainews, 25 febbraio).
“Serio esame di coscienza”
Già nei giorni scorsi il papa ha chiesto ai leader impegnati in questo drammatico conflitto, di fare «un serio esame di coscienza davanti a Dio, che è Dio della pace e non della guerra. Che è Padre di tutti, non solo di qualcuno, che ci vuole fratelli e non nemici. Prego tutte le parti coinvolte perché si astengano da ogni azione che provochi ancora più sofferenza alle popolazioni, destabilizzando la convivenza tra le nazioni e screditando il diritto internazionale» (Città Nuova, 23 febbraio).
Monito per tutti i cristiani
Le tensioni fra Russia e Ucraina sono legate anche alla spaccatura tra le Chiese ortodosse dei due Paesi, e così il monito del Papa non è rivolto solo e anzitutto ai cattolici, ma ai cristiani in generale: «Dio è Padre di tutti, non solo di qualcuno, ci vuole fratelli e non nemici» (La Stampa, 25 febbraio).
Parolin: mediazione ancora possibile
Il 24 febbraio anche il Segretario di Stato Parolin era intervenuto sulla guerra tra Russia e Ucraina. E aveva detto che c'era ancora spazio per una «mediazione».