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Aveva una vita frivola e lontana da Gesù. Padre Pio ne predisse la santità 

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Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 24/02/22
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Agnese Pacifica ebbe una conversione e divenne clarissa con il nome di Maria Costanza Panas. Il 18 febbraio 2022, il Papa le ha assegnato il titolo di beata

Diventò clarissa dopo aver abbandonato una vita mondana e brillante, e Padre Pio (che leggeva i suoi scritti e ne conosceva la fama) ne predisse la santità. Il frate con le stigmate non si sbagliava. Infatti, lo scorso 18 febbraio Papa Francesco ha firmato il decreto che rende beata Maria Costanza Panas, Il pontefice ha riconosciuto il miracolo compiuto nel 1985, per intercessione della clarissa cappuccina del monastero di Fabriano (Ancona). 

La guarigione della insufficienza multiorgano

Madre Costanza, per la Chiesa cattolica, ha salvato la vita una bambina affetta da "grave sofferenza fetale da anemia feto-natale ed emorragia cerebrale, con insufficienza multiorgano”. I medici non avevano dato alcuna possibilità di sopravvivenza alla bambina. Furono i nonni della piccola ad implorare l’intercessione di Madre Costanza Panas. La guarigione fu istantanea e sconvolgente per i medici che seguivano il decorso clinico della bambina. 

La firma del decreto 

Suor Maria Costanza Panas, infatti, dal 18 febbraio 2022 è beata. Papa Francesco, lo scorso 18 febbraio, ha firmato il decreto che rende beata suor Maria Costanza Panas, Ha riconosciuto il miracolo compiuto per intercessione della clarissa cappuccina.

Una bella e ambita ragazza

Al secolo Agnese Pacifica, la beata Panas è nata il 5 gennaio 1896 ad Alano di Piave, nel bellunese e morta il 28 maggio 1963 a Fabriano, dove trascorse in monastero gran parte della sua vita fisica e spirituale. La vocazione di Madre Maria Costanza Panas sembrò, in un primo tempo, affondare in una vita lontana da Dio, nonostante i genitori l’avessero fatta studiare in scuole cattoliche. Agnese divenne una giovanissima e apprezzata insegnante che non disdegnava feste e amori giovanili, poiché era bella e affascinante. Durante la sua giornata la preghiera, ad un tratto, non esisteva più. 

Don Luigi le “cambia” la vita

Insegnò a Conetta di Cona, nel Veneziano. Qui conobbe don Luigi Fritz, sacerdote oblato che la “riportò” dal Signore. E l’accompagnò come direttore spirituale per tutta la vita. Allo stesso tempo iniziò a scrivere un diario, delle poesie, dei saggi. Nonostante il "no" dei genitori, entrò in monastero a Fabriano nel 1917. E l'anno dopo diventò suor Maria Costanza, clarissa cappuccina. Dal 1936 al 1952 è madre badessa. Lo ridiventa tre anni dopo. Si spegne nel 1963 dopo tre anni di grave malattia. 

“Avrà una santità brillante”

Due furono le idee dominanti della sua vita spirituale: amore e umiltà le due forze che trasformano da peccatori in santi. Cercò sempre Gesù tra le braccia di Maria, si evidenzia nei fascicoli della causa di canonizzazione. Padre Pio, parlando di lei, l'aveva definita «creatura da Dio tanto amata... la pupilla dei suoi occhi…», e aveva previsto che per la sua santità era destinata a «brillare come una stella nel firmamento».

Una umile clarissa

In vita, la serva di Dio incendiò i cuori con il suo appassionato fervore. Sparse intorno a sé l'ebbrezza delle sue virtù e «il buon odore» di Cristo. In lei erano visibili le caratteristiche della vera clarissa: gioiosa apertura alla speranza, eroico impegno per la gloria di Dio e la salvezza delle anime, amore ardente all'Eucaristia e alla Madonna.

Il miracolo dal Monte Berico

C’è un aneddoto sulla beata Panas che non tutti conoscono. A pochi anni, Agnese si ammalò gravemente. La mamma, già tanto afflitta per la perdita di Angelina e di Adele, ne fu addoloratissima. Tra le lacrime e con profonda fiducia, si rivolse alla Madonna di Monte Berico, molto amata e venerata dalle genti venete. La Vergine di Monte Berico l'ascoltò e concesse la guarigione della piccola Agnese. Mamma Panas, prendendo con sé la bimba, si recò a ringraziarla nel suo santuario, con grande gioia e viva riconoscenza.

La Madonna del suo cuore

La serva di Dio era cosciente di aver ricevuto un miracolo dalla Madonna di Monte Berico e le fu grata per tutta la vita. La sentiva particolarmente «sua». Era la Madonna del suo cuore e la chiamava, con tanta tenerezza, «la mia Madonna».

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