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La santità è un bicchier d’acqua. Dato con amore, nel Suo nome

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Luigi Maria Epicoco - pubblicato il 23/02/22
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Non è sulle grandi imprese della vita che devi esaminare la tua coscienza, ma sul dettaglio più insignificante di cui è fatta la tua giornata. Su cose minime, come offrire un bicchiere d'acqua, nel Suo nome.

Vangelo di Giovedì 24 Febbraio

Chiunque vi avrà dato da bere un bicchier d'acqua nel nome mio, perché siete di Cristo, in verità vi dico che non perderà la sua ricompensa.
 «E chiunque avrà scandalizzato uno di questi piccoli che credono, meglio sarebbe per lui che gli fosse messa al collo una macina da mulino e fosse gettato in mare.
 Se la tua mano ti fa cadere in peccato, tagliala; meglio è per te entrare monco nella vita, che avere due mani e andartene nella geenna, nel fuoco inestinguibile,  [dove il verme loro non muore e il fuoco non si spegne]. Se il tuo piede ti fa cadere in peccato, taglialo; meglio è per te entrare zoppo nella vita, che avere due piedi ed essere gettato nella geenna,  [dove il verme loro non muore e il fuoco non si spegne].  Se l'occhio tuo ti fa cadere in peccato, cavalo; meglio è per te entrare con un occhio solo nel regno di Dio, che avere due occhi ed essere gettato nella geenna, dove il verme loro non muore e il fuoco non si spegne.  Poiché ognuno sarà salato con il fuoco.  Il sale è buono; ma se il sale diventa insipido, con che gli darete sapore? Abbiate del sale in voi stessi e state in pace gli uni con gli altri».

(Marco 9,41-50)

Due atteggiamenti vengono sottolineati con forza nel Vangelo di oggi. Il primo nasce dalla carità: “Chiunque vi avrà dato da bere un bicchier d'acqua nel nome mio, perché siete di Cristo, in verità vi dico che non perderà la sua ricompensa”.

Sapere che la santità non consiste in gesti eroici, ma nella capacità di saper dare anche solo un bicchiere d’acqua con amore a qualcuno, fa sì che ognuno di noi deve poter fare esame di coscienza non sulle grandi imprese della propria vita, ma sul dettaglio più insignificante di cui è fatta la sua giornata.

Chi ama te ne accorgi dalla cura che ha per i dettagli. Il secondo atteggiamento sottolineato dal Vangelo di oggi ha un gusto di durezza estremo.

Gesù invita a “tagliare” dalla propria vita tutto ciò che impedisce alla vita stessa di essere sana, vera, autentica. Gesù non ci invita semplicemente a moderarci, ma a togliere di mezzo tutto ciò che ci impedisce di essere santi.

A noi molto spesso manca questa radicalità. Siamo maestri del compromesso, ma non ci rendiamo conto che quando si fanno compromessi con il male alla fine ne rimaniamo sempre colpiti a morte. In questo senso avere fede significa avere carattere.

Il nostro più grande errore è credere che siamo capaci di saperci fermare sempre in tempo, di avere sempre le redini delle situazioni, di essere più furbi degli altri, di cadere sempre in piedi. Ma la verità è che questa eccessiva fiducia nella nostra scaltrezza fa sì che alla fine ne rimaniamo vittime. Ecco perché se oggi sai che c’è una cosa nella tua vita che ti fa male o ti conduce al male tagliala via senza ripensamenti. Avrai così ascoltato davvero il Vangelo.  

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