Religiosi nel mirino a Roma: in due Case Generalizie sono stati tentati furti e rapine, per fortuna andati a vuoto. A subire gli assalti dei malviventi sono stati i Lasalliani e i Paolini.
L’aggressione ai Lasalliani (con spray)
Se li sono trovati davanti e hanno cercato di fermarli. Ed è stato allora che i ladri, diventati a quel punto rapinatori, hanno spruzzato contro di loro una sostanza urticante per assicurarsi la fuga. Una serata rocambolesca nella Casa generalizia dei Fratelli delle scuole cristiane, in via Aurelia, dove alcuni malviventi hanno minacciato i religiosi, che avevano reagito a un tentativo di furto.
Tre malviventi
Nessuno è rimasto ferito, ma adesso la polizia indaga su quanto accaduto nella serata di lunedì, quando è scattato l’allarme. La Scientifica ha effettuato un sopralluogo nel convento dove i lasalliani, come si chiamano i religiosi della congregazione fondata da Giovanni Battista de La Salle, sono comunque riusciti a respingere i banditi. Sarebbero stati almeno in tre a introdursi dopo cena nella casa generalizia senza riuscire comunque a portare via nulla.
Il furto nella Casa dei Paolini
Domenica notte, 13 febbraio, un anziano padre di 89 anni della Società di San Paolo, è rimasto ferito all’indice della mano sinistra da una coltellata sferrata da un balordo che aveva sorpreso a rovistare nella sua stanza nella Casa Generalizia di via Alessandro Severo, quartiere San Paolo.
La colluttazione con l’anziano frate
A quel punto il religioso ha cercato di bloccarlo ingaggiando con lui una colluttazione, ma non è riuscito a fermarlo anche per via del fendente che l’uomo, forse straniero, gli ha dato sulla mano. Soccorso da un’ambulanza dell’Ares 118, il padre è stato medicato e dimesso dall’ospedale Cto della Garbatella con una prognosi di 30 giorni, a causa dell’interessamento dei tendini del dito. Sul caso indagano i carabinieri che sono subito intervenuti (Corriere di Roma, 18 febbraio).
Ecco come il ladro è entrato nella stanza
Si è cercato di capire come abbia fatto ad entrare il ladro nel convento. Probabilmente si è introdotto nella Casa Generalizia da una porta finestra al pian terreno. La porta finestra non sarebbe stata allarmata. Così il rapinatore, a notte fonda, si è trovato facilmente nel convento. Poi è salito per tutti i piani fino al sesto per entrare nella stanza del monaco di 89 anni che stava dormendo. L’anziano è stato svegliato dalla presenza del bandito che prima l’ha minacciato. Poi, quando ha visto che il religioso faceva resistenza l’ha ferito in modo profondo ad una mano. Il religioso non ha saputo dire agli investigatori se il bandito possa essere italiano o straniero (Il Messaggero, 16 febbraio).
La vigilanza privata
L’allarme per furti e rapine contro i religosi a Roma è alto. Anche per questo motivo alcune strutture si sono affidate alla vigilanza privata, anche notturna, per fare fronte all’ondata di intrusioni da parte di malviventi.
“In principio” fu Tor Bella Monaca
In passato gli episodi non sono mancati, a cominciare dall’assalto nella parrocchia di Tor Bella Monaca, dove i banditi arrivarono addirittura armati intenzionati a svaligiare la cassaforte e picchiarono alcuni sacerdoti dopo averli presi in ostaggio. Raid che, anche se con conseguenze meno gravi, si sono ripetuti di recente, forse con l’aiuto di basisti rimasti nell’ombra.