Si discute molto su cosa prevalga tra scienza e religione, ma pochi pensano a come la scienza possa essere uno strumento della fede. Apparentemente esistono pochi luoghi in cui la conoscenza scientifica non è ancora arrivata, e di tanto in tanto opera veri miracoli, anche se per mano dell'uomo e sulla base della conoscenza tecnica.
L'ultima innovazione, che sembra essere stata realizzata da angeli in camice da scienziato, ha a che vedere con la guarigione da un male che affliggeva l'umanità già 40 prima del coronavirus, il virus Hiv. Martedì 15 febbraio, durante la Conferenza su “I Retrovirus e le Infezioni Opportunistiche”, svoltosi a Denver (Stati Uniti), è stato presentato uno studio che riferisce il caso della prima donna e terza persona della storia ad essere curata dall'Aids (Sindrome da Immunodeficienza Acquisita).
Cordone ombelicale
Fino ad ora si erano verificati due casi di remissione del virus per un lungo periodo, entrambi di uomini, partendo dal trattamento con trapianto di cellule staminali. Ora una donna statunitense di 64 anni affetta da Aids e leucemia acuta è libera dal virus da due mesi, stesso periodo in cui ha interrotto i trattamenti con antiretrovirali. Il caso fa parte di un grande studio, coordinato dall'università della California (UCLA) Johns Hopkins, che accompagna 25 vittime dell'Hiv nel trattamento di altre malattie gravi come il cancro.
Lo studio è innovativo, perché per la prima volta le cellule staminali sono state tratte dal sangue del cordone ombelicale delle donatrici, il che rappresenta un altro passo per mettere a disposizione il trattamento con cellule staminali agli oltre 40 milioni di persone al mondo che convivono con il virus dell'Aids. Il cordone ombelicale è uno degli elementi più importanti dell'essere umano, e permette alla madre di nutrire il figlio.
Grandi scoperte
Martedì è stato diffuso alla stampa anche un altro grande progresso della medicina. Sul Journal of Medicinal Chemistry è stato infatti pubblicato uno studio che identifica una molecola che sarebbe capace di inibire la proteina MPS1, che scatena tumori solidi, il che può rappresentare un cammino promettente per la cura del cancro.
Mentre disponiamo di vaccini contro il Covid-19 efficaci e sviluppati a tempo record, la comunità scientifica ha annunciato nello stesso giorno due possibili cure per l'Aids e per il cancro.
Fiducia allora nella scienza, perché non sappiamo mai quali siano i mezzi con cui si verificano i miracoli.